Visualizzazione post con etichetta poli magnetici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poli magnetici. Mostra tutti i post

mercoledì 19 giugno 2013

Luna super il 23 giugno

Arriva la Super Luna: occhi al cielo domenica 23 giugno. Uno spettacolo da non perdere, quello offerto dal nostro satellite naturale che si troverà al perigeo mostrandosi più grande e bello.





Arriva la Super Luna: occhi al cielo domenica 23 giugno.
Tra congiunzioni planetarie, sciami meteorici ed il solstizio, il cielo di giugno, con le sue notti brevi e calde, sarà caratterizzato da numerosi avvenimenti che ci terranno con il naso all’insù: complice il bel tempo, che dopo molte esitazioni è tornato a splendere sul Paese, sarà un’ottima occasione per trascorrere le ore serali all’aria aperta, approfittando del fresco. Senza dubbio, il fenomeno che meriterà maggiore attenzione si verificherà domenica 23 giugno quando la luna piena mensile si tingerà dei colori del rosa, apparendo lievemente più grande di quanto normalmente accade: questo mese, infatti, il nostro satellite naturale raggiungerà il punto di minima distanza dalla Terra e sarà illuminata in maniera leggermente diversa, in una particolare ed incantevole combinazione che è possibile osservare circa una volta all’anno.
Un fenomeno astronomico che si fa notare ma certamente non raro - Come è facile intuire dalla frequente ricorrenza con cui è possibile assistere a tali eventi, la Super Luna di per sé non presenta alcun aspetto di eccezionalità: effettivamente la Luna, mentre percorre la propria orbita ellittica, viene necessariamente a trovarsi nell’arco di un anno al suo perigeo, ossia nel punto più vicino al Pianeta; tant’è che il prossimo incontro ravvicinato è previsto per agosto del 2014. A variare, però, sono le distanze che possono rendere tale allineamento di particolare impatto visivo: domenica, ad esempio, la Luna si troverà a circa 356.991 chilometri dal Pianeta, diverse decine in meno rispetto agli abituali 384.400. Ma non si tratterà di una vicinanza da record, come quella sfiorata il 19 marzo del 2011, quando Satellite e Pianeta si trovarono a circa 356.577 chilometri di distanza, consentendo all’occhio umano di percepire con una certa importanza la differenza. Anche per quanto riguarda la colorazione, in realtà, il fenomeno non sarà particolarmente rilevante: un lieve pallore contraddistinguerà la Luna piena di domenica, lasciando il posto alle tonalità del rosa che sostituiranno la luce rossastra che tinge normalmente il satellite argenteo quando il Sole sorge o tramonta.
I timori provenienti dal cielo - Insomma, l’attrazione che esercita sugli osservatori la Super Luna può essere spiegata più in base al fascino che l’evento reca con sé piuttosto che per i suoi effetti visibili: e questo è ancor più vero se si riflette su quanto le Super Lune degli anni scorsi abbiano fornito occasioni per le immancabili speculazioni catastrofiste sul web. Nel 2011, ad esempio, la Luna raggiunse il suo perigeo appena pochi giorni dopo i terribili eventi verificatisi in Giappone: tra terremoto e tsunami, fu un rincorrersi di spiegazioni acrobatiche che collegavano il vicino transito lunare al devastante sisma ricordato come il più potente mai registrato in Giappone, similmente a quanto accadde con il maremoto dell’Oceano Indiano nel 2004. L’anno successivo, la Super Luna si verificò nella notte tra il 5 e il 6 maggio, in anticipo di pochi mesi rispetto a quello che doveva essere “l’evento dell’anno”, preannunciato da una fantomatica profezia Maya che vedeva il mondo distrutto entro il 21 dicembre del 2012: le attese di mega-terremoti e maree perfette furono vane. Forse sarà stata “l’amara delusione” di quel giorno trascorso nella piena ordinarietà per il Pianeta ma, al momento, non compaiono all’orizzonte teorie apocalittiche pronte a mettere il relazione un fenomeno ordinario con contingenze straordinarie.
Un nome prestato dall’astrologia - Va ricordato in questa sede come il nomignolo Super Luna non sia (lo si arguisce facilmente) di provenienza scientifica, bensì un prestito derivante dall’astrologia: fu, infatti, l’americano Richard Nolle a ribattezzare così il fenomeno nel 1979. Gli astronomi si riferiscono alla Super Luna chiamandola semplicemente perigeo-sizigia, dove perigeo indica la vicinanza al nostro Pianeta e sizigia si riferisce all’opposizione del nostro Satellite al Sole, rispetto alla Terra. In ogni caso, l’importante sarà godere dello spettacolo che, se non sarà uno dei più straordinari, meriterà comunque un occhio di riguardo, se non altro per la bellezza che la “Casta Diva” sa regalare in queste notti brevi e calde.

continua su: http://scienze.fanpage.it/arriva-la-super-luna-occhi-al-cielo-domenica-23-giugno/#ixzz2WhOP5ACf
http://scienze.fanpage.it

domenica 14 ottobre 2012

Edgar Cayce e la mappa di Atlantide di Athanasius Kircher

Nel 1665 un prete gesuita tedesco di nome Athanasius Kircher (1602-1680) pubblicò un libro di 800 pagine intitolato Mundus SubterraneusQuesto libro conteneva molte incisioni strane e bellissime e teorie insolite su geofisica, terremoti e vulcani. 
Navigando verso l’Italia nel 1637, Kircher vide un’eruzione dell’Etna e dello Stromboli.  Decise di investigare i fenomeni geologici dei vulcani. Come parte della sua ricerca incluse un’antica carta geografica egiziana di Atlantide, perché era una nazione-isola che sarebbe stata distrutta da esplosioni vulcaniche.

Kircher disegnò e incise tutte le illustrazioni nei suoi libri e questi disegni erano spesso basati su materiali antichi che aveva a portata di mano. Lavorò a Roma come studioso con curiosità enciclopedica. Era tutto preso dalla ricerca in vari campi, come le scienze naturali e occulte, archeologia, filosofia dell’antichità e studi orientali. Ebbe accesso a tutti i materiali nascosti nelle molte biblioteche italiane magnifiche che si erano sviluppate col passare dei secoli e di cui molte contenevano antichi materiali egiziani. Sappiamo che Kircher decifrò scritture egiziane geroglifiche e ritrovò le opere perdute di Ermete Trismegisto il quale, secondo le letture di Cayce, era un’incarnazione dell’anima che conosciamo come Gesù.


       In un altro collegamento affascinante con le letture di Cayce, che affermano che i poli (magnetici) vennero invertiti durante i tempi egiziani, l’illustrazione di Atlantide fatta da Kircher manteneva l’antico concetto egiziano che il sud era in alto, per cui la rosa dei venti su questa antica mappa ha il nord che indica verso il basso. Un’altra cosa affascinante: sulla  mappa il mondo è alla rovescia! La lettura di Cayce sostiene che, in tempi antichi, anche i poli dell’asse terrestre siano stati capovolti e che il Nilo sia sfociato nell’Atlantico (276-2), un fatto che abbiamo scoperto solo di recente grazie alle immagini del satellite che mostravano le tracce dell’antico corso del Nilo verso l’oceano.


       Come la mappa indica e le letture di Cayce sostengono, inizialmente Atlantide era un continente nell’Oceano Atlantico, ma le letture dicono inoltre che questo continente si frantumò in cinque isole maggiori. Alla fine queste isole vennero distrutte una per una e sprofondarono nel mare. L’ultima a sprofondare fu Poseidia, la quale, secondo le letture, si trova sotto il Mar dei Sargassi: “Il Mar dei Sargassi – quello in cui le caldaie della terra finirono con le forze distruttive nella terra di Poseidia [‘l’Eden del mondo e una delle cinque grandi regioni di Atlantide’] nella sua ultima attività.” (1159-1) Il Mar dei Sargassi fa parte dell’Oceano Atlantico settentrionale, trovandosi all’incirca fra le isole caraibiche e le Azzorre. Il suo nome deriva da un tipo di alga marina chiamata sargassum, che copre tutta la sua superficie. La visione di queste vaste estese di alghe ha sempre contraddistinto il perimetro di questo strano mare. Cristoforo Colombo stesso ne prese nota. Pensando che la terra fosse vicina, scandagliò il mare, ma non ne trovò il fondo. In realtà, il fondo si trova ad oltre tre miglia di profondità sul Piano di Abisso di Nares. 

       Kircher scrisse molti libri approfonditi su vari indirizzi di studio, mescolando concetti e conoscenze eruditi e mistici. Via via che la fama di Kircher aumentava e i visitatori cominciavano ad arrivare da ogni parte per vedere la sua Galleria delle Curiosità, venivano donati altri oggetti da tutta l’Europa e dai paesi di missione. Amici gesuiti mandarono a Kircher ogni tipo di materiale etnografico, storico e biologico di gran valore dalle Americhe,da Africa, India, Cina, Giappone e altri paesi.

       Le sue opere esistono ancora nel Museo Kircheriano, collocato nel Collegio dei Gesuiti a Roma.
                                                                    Da: Ancient Mysteries, aprile/maggio 2008