Namasté, un saluto utilizzato sia quando ci si incontra
sia quando ci si lascia.
sia quando ci si lascia.
La parola namasté deriva dal sanscrito:
A questa parola è associata una valenza spirituale, per cui essa può essere così tradotta in modo più completo:
namas (inchinarsi, salutare con reverenza)
te (a te)
mi inchino alle qualità divine che sono in te
In sostanza, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi.
Il gesto del namasté rappresenta la convinzione che ci sia una scintilla divina dentro ognuno di noi che si trova nel chakra del cuore.
Questo gesto è chiamato Anjali Mudra.
Il
termine NAMASTE dunque, significa: “lo spirito che è in me riconosce lo spirito
che è in te”.
Quando incrociate per la prima volta lo sguardo di una
persona, salutatela dicendo mentalmente
“NAMASTE“: in questo modo riconoscerete che l’essere là fuori è lo
stesso che avete dentro di voi.
Così facendo, il vostro interlocutore riconoscerà a un livello profondo
il linguaggio del vostro corpo, la vostra espressione e il vostro tono
- in pratica, la vostra essenza.
Anche se si tratta di un saluto
silenzioso, egli recepirà in maniera più o meno consapevole il rispetto
implicito del vostro saluto.
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