Svelare i numeri dell’Apocalisse (XIII) - Le lune rosse e il calendario ebraico
Qualcosa di davvero terribile è accaduto presso il terzo Tempio, tanto da meritare il titolo di “abominazione della desolazione”,
ed è accaduto davanti agli occhi di tutto il mondo e, affermiamo noi, è
accaduto durante la festa delle Capanne (o Sukkot), in cui tutte le
nazioni della terra sono state invitate a “salire” a Gerusalemme
per celebrare il raccolto. Questa è l’ultima festa di Israele, la
settima, e qualcosa di davvero definitivo la caratterizzerà. Ci
ritroviamo, a questo punto, nel bel mezzo della settimana.
La NASA ha calcolato che il fenomeno della “luna rossa” si
verificherà proprio il giorno della Pasqua ebraica (15 aprile 2014), poi
durante il Sukkot (8 ottobre 2014), poi di nuovo a Pasqua (4 aprile
2015) e poi ancora durante il Sukkot (28 settembre 2015).
I nostri
calcoli indicano che la settantesima settimana avrà inizio con una
Pasqua, confermando l’esistenza di un “patto di difesa”, motivo per cui
qui si è sottolineato l’interesse profetico del recente viaggio in
Israele del presidente Obama, il quale ha ricevuto notifica, il 9
ottobre 2009, di aver vinto il premio Nobel per la pace. Da quella data
sono trascorsi esattamente 1260 giorni fino al 22 marzo 2013, quando il
Presidente ha ricevuto la più alta onorificenza israeliana, la medaglia
presidenziale, per il suo “sostegno allo Stato di Israele e alla sua
sicurezza”.
Forse l’osservazione di tipo pratico potrebbe essere: se la Babilonia
degli ultimi tempi è collegata all’occidente, come molti teologi e
studiosi teorizzano, allora non potrebbe esservi un “re di Babilonia”,
poiché è di “regno” che si parla? E se queste “navi di Tarsis” (il
grande impero commerciale occidentale degli antichi Fenici) giocano un
ruolo così dominante in Ezechiele 38-39, protestando contro le pretese
di Gog-Magog di opporsi ad Israele negli ultimi giorni, allora questo
fatto da solo non dovrebbe costituire un elemento di preoccupazione per i
cristiani americani, se non addirittura per la popolazione americana
intera? Ciò implica, come questo autore vuole dire, che il “re” di cui
parla Daniele 11:36 corrisponde proprio al “re di Babilonia”:
Il re agirà a suo piacimento, s’innalzerà, si
esalterà al di sopra di ogni dio e pronuncerà parole inaudite contro il
Dio degli dèi; prospererà finché non sia finita l’ira, poiché ciò che è
stato deciso si compirà.
(Daniele 11:36)
Di nuovo, volgiamoci all’apparizione del Dragone sulla riva del mare, mentre la Bestia compie la sua ascesa.
La “settimana di Pasqua” seguente alla prima delle lune rosse sopra
menzionate, inizierà il 15 aprile 2014 e terminerà la sera del 22/23 aprile 2014.
Ora, se contiamo 1260 giorni in avanti, comprensivi della sera del 22/23 aprile, giungiamo al 4 ottobre 2017,
festa delle Capanne.
Questi 1260 giorni corrispondono alla prima metà
della settantesima settimana della profezia di Daniele riguardo “al tuo popolo e alla tua santa città”
(Daniele 9:24), dove un’enfasi speciale viene posta sulla profezia dei
due Testimoni/Profeti di Apocalisse 11:3. Perciò, non è forse possibile
porre l’inizio della settantesima settimana di Daniele nel giorno della
luna rossa, la Pasqua ebraica, dal 15 al 22/23 aprile 2014?
Se prendiamo questi calcoli da un altro punto di vista, ponendo cioè
l’affermazione del patto di difesa nella visita del presidente Obama a
Gerusalemme il 20-23 marzo 2013, poiché la Pasqua ebraica è iniziata il
25 marzo 2013 e terminata il 2 aprile 2013, aggiungendo a
quest’ultima data i 1260 giorni della prima metà della settimana,
giungiamo al mese di ottobre 2016, quando la festa delle Capanne avrà
inizio la sera del 16. Il problema però, è che in questo caso i giorni
fino al 16 ottobre 2016 sono 1264, non i “richiesti” 1260
necessari per completare la metà della settimana, i 42 mesi, “un tempo,
dei tempi e la metà di un tempo”.
Quello che voglio dire è che
la prima delle quattro lune rosse previste apparirà nel 2014,
all’inizio della Pasqua ebraica e, dopo 1260 giorni (o tre anni e mezzo
profetici), la ritroveremo alla festa delle Capanne, poi ancora a Pasqua
e poi alle Capanne. Le Scritture annunciano che vi sarà la “luna mutata in sangue” prima del “giorno del Signore”:
Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore.
(Gioele 2:30:31)
Inoltre, “la luna diventò tutta come il sangue … poiché è venuto il gran giorno della Sua ira”
(Apocalisse 6:12, 17). Resta la domanda: quando sarà l’inizio della
settantesima settimana di Daniele? Se fosse la Pasqua del 2014, avremmo
la metà della settimana corrispondente alla festa delle Capanne del
2017, precisamente 1260 giorni dopo l’inizio. Aggiungendo altri 1260
giorni dalla fine delle Capanne del 2017, giungeremmo alla Pasqua del 28 marzo 2021, fine della seconda metà della settimana profetica.
Poiché il calendario ebraico inizia con il mese di Nisan e la Pasqua
cade il 14 dello stesso mese, possiamo contare precisamente 180 giorni
all’inizio del calendario civile ebraico e arrivare al Rosh Hashanah
(Capodanno ebraico) che cade sempre il primo giorno del mese di Tishri
(da 1 Nisan a 1 Tishri passano esattamente 180 giorni).
Dal Capodanno
passano poi 10 “giorni di pentimento” fino al 10 Tishri, giorno
dell’Espiazione o Yom Kippur (si noti che l’intero lasso di tempo di 10
giorni è considerato periodo di “giudizio”), che noi consideriamo il
giorno di inizio del ministero di Gesù (cioè il Suo battesimo) in cui
Giovanni Battista dichiarò: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo”
(Giovanni 1:29).
Questo giorno cade 180 giorni dopo la Pasqua, quindi
il ministero del Signore si è esteso per quattro Pasque, iniziando il
giorno dell’Espiazione (10 Tishri) fino alla prima Pasqua (14 Nisan) per
un totale di 180 giorni + 360 giorni fino alla seconda Pasqua + 360
giorni fino alla terza Pasqua + 360 giorni fino alla quarta e ultima
Pasqua = 1260 giorni totali di ministero o 42 mesi o tre anni e mezzo o “un tempo dei tempi e la metà di un tempo”.
Gli ulteriori 4 giorni (cioè 14 Nisan meno 10 Tishri = 4 giorni)
rappresentano “l’esame” dell’Agnello pasquale, l’ispezione a cui fu
sottoposto Gesù da parte delle figure religiose e secolari del Suo
tempo, quando Ponzio Pilato esclamò: “Ecco l’uomo … io non trovo in Lui alcuna colpa” (Luca 23:4, 14; Giovanni 18:38; 19: 4, 6).
Ora, poiché la Pasqua cade il 14/15 Nisan e la festa delle Capanne
cade sempre il 15 Tishri (circa 4 o 5 giorni dopo l’Espiazione), se
dovessimo capovolgere calendario religioso ebraico (Nisan) con il
calendario civile ebraico (Tishri), dal 14 Nisan ci troveremmo
immediatamente alla festa delle Capanne il 15 Tishri (il quinto giorno
dopo l’Espiazione), passando dalla prima delle festività ebraiche
(Pasqua) alla settima (festa delle Capanne o Sukkot).
L’elemento più significativo sta nel fatto che, ribaltando il
calendario ebraico da religioso a civile, riconosciamo immediatamente il
fatto che Dio controlla le nazioni (cioè le potenze dei gentili).
Se
iniziamo il calendario con il Capodanno ebraico (1 Tishri), detto anche
“festa delle trombe”, queste trombe annunciano e introducono i 10 giorni
di riflessione interiore noti come “giorni di pentimento” che portano
al giorno dell’Espiazione (Yom Kippur), la festa più solenne del
calendario ebraico nonché giorno che, secondo noi, conclude la
settantesima settimana di Daniele e segna il termine del furore del
Diavolo e della persecuzione dei santi, concludendosi con la
resurrezione / rapimento degli eletti. A questa fase seguiranno i 30
giorni dell’ira dell’Agnello e il suono della settima tromba per tutto
il periodo dei 30 giorni fino al 1290° giorno di desolazione in base a
Daniele 12:11).
Si noti che vi sono esattamente 10 giorni tra il Rosh Hashanah
(Capodanno) e il giorno dell’Espiazione. È ovvio che questo periodo è il
periodo del giudizio che culmina con lo spargimento del sangue
dell’Agnello da parte del sommo sacerdote sul Propiziatorio per
l’espiazione dei peccati degli ebrei nel giorno dell’Espiazione (10
Tishri): questo è rappresentato dalla presentazione dell’Agnello di Dio
da parte di Giovanni Battista. È convinzione di questo autore che l’ira
dell’Agnello inizi il giorno dell’Espiazione (cioè all’ultima tromba o
chiusura dei 10 giorni di pentimento), spostando tutta l’enfasi sul
momento del suono della settima tromba, quando le nazioni saranno
soggette all’ira e al giudizio dell’Agnello (poiché in 4/5 giorni
inizierà la festa delle Capanne)!
La prima festa degli ebrei è la Pasqua e l’ultima festa biblica degli
israeliti è la festa delle Capanne (Sukkot). Il ribaltamento del
calendario ebraico ci porta a dover riconoscere due distinte
manifestazione del sangue dell’Agnello. La prima è a Pasqua, quando esso
doveva essere applicato sugli stipiti delle porte delle case, in modo
che l’angelo della morte passasse oltre, rappresentando così il fatto di
essere “scampati al giudizio di Dio”: potrebbe questo essere un
anticipo della futura preservazione di Israele tramite il sigillo posto
sui 144.000?
Allo stesso modo, il sangue dell’Agnello sparso dal sommo sacerdote
sul Propiziatorio dopo i 10 giorni di pentimento, nel giorno
dell’Espiazione o Yom Kippur, connota sempre l’Agnello di Dio, ma
stavolta il Suo sangue non è sparso per la redenzione, ma rappresenta
l’ira dell’Agnello, le cui vesti sono tinte di sangue e il cui nome è
“Parola di Dio” (Apocalisse 19:13).
I 4/5 giorni di differenza tra il giorno dell’Espiazione (10 Tishri) e
l’inizio della festa delle Capanne (15 Tishri) costituisce il lasso di
tempo “fino all’apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane e sessantadue settimane” (7 + 62 = 69 settimane) e “dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno sarà per Lui”
(Daniele 9:25-26); poiché Egli è stato riconosciuto come Messia durante
la Sua entrata trionfale a Gerusalemme nel giorno della festa delle
Palme (10 Nisan) e 4/5 giorno dopo, a Pasqua (14/15 Nisan) è stato “soppresso”.
Questo lasso di tempo di 4/5 giorni si trova in Esodo 12:3-6, poiché
ogni casa doveva “serbare” l’agnello pasquale per quattro giorni (10-14
Nisan) prima di sacrificarlo.
Il decimo giorno di questo mese, ognuno prenda un
agnello per famiglia, un agnello per casa … Lo serberete fino al
quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità d’Israele,
riunita, lo sacrificherà al tramonto.
(Esodo 12:3-6)
Il calendario religioso ebraico (che inizia il primo giorno del mese
di Nisan) è semplicemente ribaltato nel calendario civile poiché la
prima venuta dell’Agnello come “servo sofferente” si è compiuta; quindi
ora passiamo al calendario civile di Israele (che inizia il primo giorno
del mese di Tishri), ma nel farlo iniziamo direttamente dal 10 Tishri,
il giorno dell’Espiazione, in cui è sottolineata l’ira dell’Agnello,
passando per i 4/5 giorni di “esame” fino al 15 Tishri che si trova a
180 giorni di distanza dalla Pasqua (14/15 Nisan).
Come abbiamo detto in precedenza, vi saranno 30 giorni di ira
dell’Agnello alla fine dei 2520 giorni della settantesima settimana di
Daniele e poi vi sarà il ritorno del Messia in gloria, portando i 45
giorni di benedizione fino al 1335° giorno (Daniele 12:11:12).
“Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo”
(Matteo 24:36). Ma ora, dopo i 30 giorni dell’ira, c’è la venuta del
Figlio dell’Uomo e la festa delle Nozze dell’Agnello. Il motivo per cui
nessuno sa il giorno né l’ora è proprio perché tale festa non si trova
nel calendario ebraico. Perciò, questa sarà la prima volta che l’umanità
festeggerà questa ricorrenza!
Ci sono precisamente 75 giorni (30 giorni di giudizio + 45 giorni di
benedizione) dal 1260° giorno della fine della seconda metà della
settimana di Daniele fino al 1335° giorno, o 1260 + 75 = 1335 giorni.
E
ci sono precisamente 75 giorni tra l’Espiazione o Yom Kippur (10 Tishri)
e la festa della Dedicazione o Hanukkah (25 Kislev), o 20 giorni
rimanenti nel mese di Tishri + 30 giorni del mese di Cheshvan + 25
giorni del mese di Kislev fino all’Hanukkah = 20 + 30 + 25 = 75 giorni. E
in questo 75° giorno si compirà quanto è scritto:
Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città,
per far cessare la perversità,
(alla fine del 1290° giorno di desolazione, Daniele 12:11)
per mettere fine al peccato,
(il giorno dell’Espiazione o 10 Tishri – l’Agnello di Dio)
per espiare l’iniquità
(“In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l’impurità”, Zaccaria 13:1)
e stabilire una giustizia eterna,
(Malachia 3:3; 4:1-2, “il Sole della giustizia” – i 45 giorni)
per sigillare visione e profezia
(Daniele 12:9, “sigillate fino al tempo della fine”)
e per ungere il luogo santissimo
(la fine dei 75 giorni e la festa della Dedicazione del Tempio millenario di Ezechiele 40-48)
(Daniele 9:24)
Nell’arco di questi 30 giorni di giudizio troviamo un’altra festa
delle Capanne, poiché è durate questo lasso di tempo che l’ira di Dio e
dell’Agnello si manifesterà nel giudizio delle nazioni dei gentili che
verranno contro Gerusalemme: questa è l’ultima o settima festa di
Israele.
Questo sarà il “grande e terribile giorno del Signore” nonché
termine della campagna di Armageddon che si è protratta nel corso della
gran parte della settimana di Daniele. Sarà la finale “battaglia di Armageddon”,
in cui Babilonia verrà divisa in tre parti e la triade diabolica (il
Dragone, la Bestia e il Falso Profeta) sarà giudicata (Isaia 2:12;
Gioele 2:1-11, 30-32; Amos 5:18-20; Matteo 24:29-31; Atti 2:17-21; 2
Corinzi 1:14; 1 Tessalonicesi 5:2-4; 2 Pietro 3:8-10; Apocalisse
6:12-17; 17-19). Questo sarà il giorno del Messia, il giorno del
Signore, che verrà “come un ladro nella notte” prima che si radunino “nel luogo che in ebraico si chiama Harmagedon” (Apocalisse 16:15-16).
Quindi il 2520° giorno cadrà su una Pasqua, così come l’inizio della
settantesima settimana, poiché l’anti-Messia giungerà in Israele a
Pasqua); tuttavia, ribaltando il calendario ebraico per segnare il
giudizio dell’Agnello sulle nazioni dei gentili, vediamo l’annuncio
della venuta del Messia alla fine dei 10 giorni di pentimento iniziati
al Capodanno ebraico, il primo giorno di Tishri, ed estesi fino al 10
Tishri, giorno dell’Espiazione e ai 4/5 giorni di “ispezione”, fino al
14/15 Tishri, che è la festa delle Capanne o “delle nazioni”, portando
l’attenzione sul fatto che qui viene sottolineata l’ira dell’Agnello
sulle potenze dei gentili e sulla triade diabolica.
Ricordiamo questo: l’intera settantesima settimana di Daniele e i 75
giorni collegati sono stati designati per portare ai 45 giorni finali di
benedizione che si trovano tra il 1290° e il 1335° giorno, ossia per
giungere alla venuta del Figlio dell’Uomo in gloria.
Se sommiamo 1260
giorni (prima metà della settimana) + 1260 giorni (seconda metà della
settimana) + 30 giorni + 45 giorni = 2595 giorni o 2 x 5 x 9 x 5 = 450 o
45 giorni di benedizione in cui “tutto Israele sarà salvato” e il Sole della giustizia “sorgerà portando la guarigione sulle Sue ali”!
Inoltre, 2 + 5 + 9 + 5 = 21,
frattale dei 2,1 piedi del Cubito Sacro che, se moltiplicati per 450
danno: 450 x 2,1 = 9450 in cui troviamo il Sole della giustizia (9) e i giorni della Sua venuta (45). Inoltre 9 + 4 + 5 = 18, numero della Nuova Gerusalemme.
di Doug Krieger © the Tribulation Network
edizione italiana a cura di Sequenza Profetica
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