ue' Pinuccio! Sei stato la colonna sonora di una parte importante della mia vita. E fra noi c'era feeling (ne ho avuto la conferma anche dopo aver partecipato all'ennesimo concerto -non me li perdevo quando mi era possibile esserci!- ma non solo per questo). Incontrai uno dei tuoi collaboratori (sinceramente non ricordo chi fosse ma ti era molto vicino) durante una cena dal "sor Augusto" a Trastevere. Mi riconobbe e fu lui ad avvicinarsi e a dirmi: "tu c'eri... sei stata la prima ad alzarti e a partecipare attivamente".
Me lo ricordo ancora questo episodio nonostante siano passati 30 anni... e ancora oggi non mi capacito del fatto che in mezzo a tanta gente, di sera, semi-buio, dopo un bel po' di giorni trascorsi dal concerto si era ricordato di me... Si, eravamo tutti seduti, quasi in contemplazione, ascoltando la tua musica, ma poi ad un certo punto è scattato un qualcosa in myself che mi ha spinto ad alzarmi e ad avvicinarmi al palco...
Questa canzone invece mi ha aiutata in un momento davvero particolare e doloroso (la partenza di sister Mary), ed è per questo che la posto qui, prima dell'articolo de "il mattino" di Napoli.
Ciao guaglio'! Grazie. E mo... nun te scurdà ...salutame a sorema!
Sara'
Voglio vedè' a Maria
ccà s'è fermato Dio e po'
un altro mondo cresce in fretta
e cambierà
io sto tornando meno male
non ci volevo stare più
Parlate cu Maria
'sta terra è 'na pazziae po'
'o core nun se venne
e c'è chi capirà
e tutti imparano a spiegare
qualcosa che rimane
Sarà
un'altra strada che ci sarà
e forse arriveremo in tempo
Sarà
tutto in un momento
Puorteme 'nterra 'a rena
addò nun ce sta pere e po'
sputa 'nfaccia a chi te sfotte
e nun te dà
non si può vivere e guardare
qualcosa che fa male
Sarà
un'saltra strada che ci sarà
e forse arriveremo in tempo
Sarà
Tutto in un momento...
E' morto Pino Paniele: il mondo della musica è sotto choc. Il cantante napoletano stroncato da un infarto. Colpito da malore nella sua casa in Toscana, avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo. Sui social network messaggi di addio di altri artisti: Eros Ramazzotti, Clementino, Negramaro, Fiorella Mannoia, Laura Pausini e Tiromancino.
di Federico Vacalebre
VIDEO - PINO DANIELE CANTA NAPULE È
Napule è attonita, silenziosa, si sveglia di notte: telefonini, radio, televisioni rilanciano la notizia, sperando di aver preso un granchio. È morto Pino Daniele. Napule è il silenzio della ricerca febbrile della conferma. Ma è vero? Il cellulare del musicista suona senza che nessuno risponda, quello dei suoi familiari e collaboratori pure. Poi la notizia drammatica trova conferma nelle parole sconvolte del figlio Alessandro, della figlia Sara, del manager Ferdinando Salzano, che era stato fino a ieri con lui sulle nevi di Courmayeur, dove il Nero a metà che non c'è più si era esibito per l'ultima volta, in diretta su Raiuno nella notte di Capodanno.
Il bluesman era a Magliano, in Toscana, suo buon retiro, con la figlia Cristina, in famiglia. Ha avuto un infarto nella notte, inutile la corsa all'ospedale più vicino. Brutto anno, orrendo, quello che si apre così, era successo con Gaber e con De André, Napoli perplessa e attonita al nunzio sta.
Il cantautore che l'ha saputa cantare e incantare come nessuno mai prima, se n'è andato nella notte tra il 4 e 5 gennaio, tradito dal suo cuore matto: era il suo punto debole, «'O saie comme fa 'o core», aveva scritto con l'amico Massimo Troisi, con cui divideva la malattia cardiaca, ora il destino. Era felice Pino nei giorni scorsi, il tour di «Nero a metà» - l'abbiamo salutato, è difficile scrivere «per l'ultima volta», al Palapartenope, il 16 e 17 dicembre scorso, con la superband e i lazzari felici che si erano uniti a lui - gli aveva suggerito progetti, come un festival del mediterraneo, nella sua città, ponte ideale verso mille mondi di «mille culure». Non li vedremo mai quei progetti, non li compirà mai quei sessant'anni che si preparava già a festeggiare il 19 marzo.
Non lo vedremo più, continueremo ad ascoltarlo, nelle prossime ore come una mantra che non avremmo mai voluto incontrare sulla nostra strada, quello dell'assenza che è un assedio. Il profluvio di messaggi nella notte, notte nera, funesta, di cattivi pensieri, dice quanto e come lo portassimo dentro tutti quel ragazzo del centro storico, cresciuto con le zie perché i genitori non ce la facevano a sfamare tante bocche, quell'americano di una Napoli che voleva cambiare, che sognava di essere Elvis Presley, Bob Dylan, Eric Clapton. Il suo primo gruppo si chiamò Batracomiomachia, poi nel '75 Daniele incontrò il nero a metà originale, Mario Musella, voce degli Showmen, prestando la sua chitarra a un brano rimasto inedito fino al 2012. Poi impugnò il basso in tour con Bobby Solo e un giorno si presentò a James Senese, nero fuori, napoletano verace, ormai ex Showmen e alla testa dei Napoli Centrale: «Ciao, sono Giuseppe Daniele, mi piace la musica che fai, te vulesse incuntra'». I due si incontrarono, divennero «brothers in soul», inseparabili, veracissimi, americanissimi.
Napule è attonita, silenziosa, si sveglia di notte: telefonini, radio, televisioni rilanciano la notizia, sperando di aver preso un granchio. È morto Pino Daniele. Napule è il silenzio della ricerca febbrile della conferma. Ma è vero? Il cellulare del musicista suona senza che nessuno risponda, quello dei suoi familiari e collaboratori pure. Poi la notizia drammatica trova conferma nelle parole sconvolte del figlio Alessandro, della figlia Sara, del manager Ferdinando Salzano, che era stato fino a ieri con lui sulle nevi di Courmayeur, dove il Nero a metà che non c'è più si era esibito per l'ultima volta, in diretta su Raiuno nella notte di Capodanno.
Il bluesman era a Magliano, in Toscana, suo buon retiro, con la figlia Cristina, in famiglia. Ha avuto un infarto nella notte, inutile la corsa all'ospedale più vicino. Brutto anno, orrendo, quello che si apre così, era successo con Gaber e con De André, Napoli perplessa e attonita al nunzio sta.
Il cantautore che l'ha saputa cantare e incantare come nessuno mai prima, se n'è andato nella notte tra il 4 e 5 gennaio, tradito dal suo cuore matto: era il suo punto debole, «'O saie comme fa 'o core», aveva scritto con l'amico Massimo Troisi, con cui divideva la malattia cardiaca, ora il destino. Era felice Pino nei giorni scorsi, il tour di «Nero a metà» - l'abbiamo salutato, è difficile scrivere «per l'ultima volta», al Palapartenope, il 16 e 17 dicembre scorso, con la superband e i lazzari felici che si erano uniti a lui - gli aveva suggerito progetti, come un festival del mediterraneo, nella sua città, ponte ideale verso mille mondi di «mille culure». Non li vedremo mai quei progetti, non li compirà mai quei sessant'anni che si preparava già a festeggiare il 19 marzo.
Non lo vedremo più, continueremo ad ascoltarlo, nelle prossime ore come una mantra che non avremmo mai voluto incontrare sulla nostra strada, quello dell'assenza che è un assedio. Il profluvio di messaggi nella notte, notte nera, funesta, di cattivi pensieri, dice quanto e come lo portassimo dentro tutti quel ragazzo del centro storico, cresciuto con le zie perché i genitori non ce la facevano a sfamare tante bocche, quell'americano di una Napoli che voleva cambiare, che sognava di essere Elvis Presley, Bob Dylan, Eric Clapton. Il suo primo gruppo si chiamò Batracomiomachia, poi nel '75 Daniele incontrò il nero a metà originale, Mario Musella, voce degli Showmen, prestando la sua chitarra a un brano rimasto inedito fino al 2012. Poi impugnò il basso in tour con Bobby Solo e un giorno si presentò a James Senese, nero fuori, napoletano verace, ormai ex Showmen e alla testa dei Napoli Centrale: «Ciao, sono Giuseppe Daniele, mi piace la musica che fai, te vulesse incuntra'». I due si incontrarono, divennero «brothers in soul», inseparabili, veracissimi, americanissimi.
continua a leggere qui: http://www.ilmattino.it/SPETTACOLI/MUSICA/morto-pino-daniele/notizie/1101159.shtml
Ciao uaglio'. Continuerai ad esserci e ad essere attraverso la tua "musica musica (è tutto quel che ho)" quello che per me sei sempre stato: la colonna sonora della mia adolescenza e maturità. C'era feeling, sì, e se c'era prima sono certa che ci sarà anche dopo questa tuo ritorno a casa. Azz! che sorpresa che ho trovato stamattina.
Vabbuo' ja ... nu fa nient'... facimmece nu blues! (frase tua, durante un concerto ^_^)
Fai buon viaggio e quando vedrai a sorema scommetto che la canterete insieme questa canzone che prima cantavano noi a squarciagola:
www.youtube.com/watch?v=aZHmWnC-Tb0
oi nè comm è bello a sta cu' te...
e ora (6.1.2015) condivido l'annuncio del sindaco Luigi de Magistris che, devo dire, ha scelto una foto giusta per ricordare anche Massimo (entrambi avevano gli stessi notevoli problemi di cuore, eppure... sono riusciti a scippare i nostri di cuori con le manifestazioni artistiche delle loro anime belle)
Siamo felici che la famiglia di Pino Daniele abbia accettato la nostra disponibilità ad ospitare per l'ultimo saluto le ceneri di Pino e rendergli così il doveroso e solenne omaggio della città. Tutta Napoli, ne sono certo, verrà a salutare nei prossimi giorni al Maschio Angioino il suo Pino, il nostro nero a metà.
Poi studieremo con la famiglia, con gli amici e con i napoletani come rendere ancora più lungo e caloroso l'abbraccio di Napoli, e non solo, a chi ha rappresentato la colonna sonora di milioni di vite.
https://www.youtube.com/watch?v=AQWpKeVOxj0
Ciao uaglio'. Continuerai ad esserci e ad essere attraverso la tua "musica musica (è tutto quel che ho)" quello che per me sei sempre stato: la colonna sonora della mia adolescenza e maturità. C'era feeling, sì, e se c'era prima sono certa che ci sarà anche dopo questa tuo ritorno a casa. Azz! che sorpresa che ho trovato stamattina.
Vabbuo' ja ... nu fa nient'... facimmece nu blues! (frase tua, durante un concerto ^_^)
Fai buon viaggio e quando vedrai a sorema scommetto che la canterete insieme questa canzone che prima cantavano noi a squarciagola:
www.youtube.com/watch?v=aZHmWnC-Tb0
oi nè comm è bello a sta cu' te...
e ora (6.1.2015) condivido l'annuncio del sindaco Luigi de Magistris che, devo dire, ha scelto una foto giusta per ricordare anche Massimo (entrambi avevano gli stessi notevoli problemi di cuore, eppure... sono riusciti a scippare i nostri di cuori con le manifestazioni artistiche delle loro anime belle)
Siamo felici che la famiglia di Pino Daniele abbia accettato la nostra disponibilità ad ospitare per l'ultimo saluto le ceneri di Pino e rendergli così il doveroso e solenne omaggio della città. Tutta Napoli, ne sono certo, verrà a salutare nei prossimi giorni al Maschio Angioino il suo Pino, il nostro nero a metà.
Poi studieremo con la famiglia, con gli amici e con i napoletani come rendere ancora più lungo e caloroso l'abbraccio di Napoli, e non solo, a chi ha rappresentato la colonna sonora di milioni di vite.
https://www.youtube.com/watch?v=AQWpKeVOxj0
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