Maurizio Cavallo (JHLOS) pittore e giornalista specializzato nella
ricerca del paranormale, medium egli stesso, vive fin dall'età di sette
anni, fenomeni inquietanti. Nel 1981 è protagonista di un abduction
(rapimento) da parte di esseri di un altro pianeta, esperienza che
comporterà un radicale, traumatico mutamento nella sua vita... Ha in
seguito, altri incontri con gli E.T. dai quali apprende conoscenze
strabilianti riguardanti il passato ed il futuro dell'umanità e le leggi
che governano l'universo. La sua esperienza di contatto è narrata nei
suoi tre libri "Oltre il Cielo", "Alle Sorgenti del Tempo" e "Fulgori
dall'Abisso", ed. Verdechiaro.
Annalisa Cisi: Ciao Maurizio, benvenuto. Ti ringrazio di voler concedere questa intervista in esclusiva per il blog Noiegliextraterrestri. Iniziamo con la prima domanda. Nel tuo ultimo libro "Alle Sorgenti del Tempo"
racconti ampiamente del tuo viaggio sul Kethos, l'incrociatore
astro-dimensionale clariano. Vorresti raccontarci brevemente la
straordinaria esperienza che hai vissuto e chi erano i tuoi
interlocutori principali?
Maurizio Cavallo: Avevo ricevuto, come avveniva
ormai quasi regolarmente da qualche tempo, alcuni impulsi telepatici che
mi suggerivano di recarmi in un dato luogo della campagna piemontese.
Dopo un’estenuante attesa, con il calar della sera e mentre infuriava
un improvviso temporale, mi accorsi di essermi smarrito e di non
riuscire a orientarmi nell’oscurità. Con gli abiti fradici di pioggia e
in preda a un crescente disagio, cercavo di ritornare all’auto
parcheggiata da qualche parte… quando, d’improvviso, avvertendo intorno a
me invisibili presenze, fui avvolto da una nebbia compatta e
sfavillante: fosforescente e densa dall’apparenza metallica. Ebbi la
certezza che fosse biologicamente senziente e che scrutasse nei miei
pensieri. Devo confessare che imprigionato in quel solido tunnel di luce
accecante, fui preso dal panico e iniziai a correre. Inciampai più
volte nel terreno accidentato e caddi. Prima di perdere i sensi, intorno
a me, nella nebbia mi sembrò che scivolassero silenziose ed esili
figure dalle lunghe braccia.
Quando ripresi conoscenza, dolorante, mi trovai in un ambiente estraneo, esotico… ero a bordo del Kethos.
Lì rincontrai Suell che avevo conosciuto in un precedente incontro, e vari membri dell’equipaggio: in particolare Nytirha, una bambina clariana; gli Elysiumhiti di Eridano, Alhir e Vasya. In quell’occasione, conobbi pure esseri originari delle costellazioni di Orione, delle Pleiadi, di Alfa Centauri e di altri sistemi a noi sconosciuti e distanti ere galattiche: tutti rappresentanti della Confederazione interstellare.
Lì rincontrai Suell che avevo conosciuto in un precedente incontro, e vari membri dell’equipaggio: in particolare Nytirha, una bambina clariana; gli Elysiumhiti di Eridano, Alhir e Vasya. In quell’occasione, conobbi pure esseri originari delle costellazioni di Orione, delle Pleiadi, di Alfa Centauri e di altri sistemi a noi sconosciuti e distanti ere galattiche: tutti rappresentanti della Confederazione interstellare.
A: Il viaggio sul Kethos lo hai fatto con il tuo corpo fisico?
M: Sì, certamente. Anche se inconcepibili e
straordinarie, tali esperienze sono state vissute totalmente sul piano
fisico. Gli interi accadimenti sono stati esperiti attraverso le comuni
percezioni sensoriali, attraverso la materialità della forma biologica:
in piena coscienza psicofisico-emozionale. Naturalmente il mio corpo e
conseguentemente l’intero sistema neurovegetativo sono stati “trattati” e
predisposti – attraverso una meticolosa e particolare riprogrammazione
cellulare – a un indispensabile adattamento dinamico-molecolare,
affinché si evitasse che la massa biologica, interagendo con le più
elevate frequenze del luogo astrale in cui mi trovavo, subisse
l’inevitabile stress da decadimento atomico e i molteplici irreparabili
danni dovuti agli effetti collaterali postumi, per la lunga permanenza
nello spazio cosmico.
In quell’occasione rimasi sul Kethos per circa ventotto giorni del
nostro computo cronologico. Il trasferimento a bordo del Kethos era
iniziato pressappoco all’una, ma attraverso la distorsione temporale
attuata dalla loro strabiliante tecnologia, in un istantaneo viaggio a
ritroso nel tempo fui riportato nel luogo dove tutto aveva avuto inizio
alle tre e ventisette della stessa notte. In un’inspiegabile singolarità
spaziotemporale paradossalmente tornavo nel passato, il mio presente
relativo, con un’assenza di due ore e mezzo soltanto.
A: So che hai visitato
Clarion, un pianeta binario della Costellazione dell'Aquila posto nella
terza galassia distante da noi 150.000 anni luce, dal quale provengono
gli esseri con cui sei in contatto dal 1981. Ci puoi raccontare di
questo pianeta, che nel loro idioma significa "Splendore"?
M: Clarion visto dallo spazio è un meraviglioso
amalgama d’azzurro cristallo e mimosa. Mi apparve simile a una gemma
brillantissima incastonata nel nero velluto del cosmo: così mentre mi
avvicinavo ad esso in un veloce volo radente, sulla sua superficie potei
scorgere sfolgoranti altissime vette innevate e profondi fiordi sospesi
sugli oceani di un indicibile verde-blu, trapuntati da trasparenze
metalliche e plastiche sfumature d’argento brunito.
Vidi dei maestosi fiumi perlacei scorrere tra incredibili foreste
rigogliose e le città, enormi complessi a pianta circolare, immerse in
una lussureggiante primordiale macchia erbosa.
Il suo nome, “splendore”, deriva dal fatto che Clarion appartiene a
un sistema binario; dunque, orbitando intorno a due soli, non conosce
l’oscurità notturna e tranne un breve crepuscolo beneficia di un giorno
luminosissimo e quasi perpetuo.
A: Vorrei ci
soffermassimo a parlare della società Clariana; come vivono, la
famiglia, i figli, l'istruzione, il lavoro, il rapporto di coppia...
ecc.
M: È assai complesso parlare di tutto ciò nel breve
spazio di un’intervista. Degli usi, dei costumi e della società clariana
in genere, parlo diffusamente nelle mie opere, ma soprattutto in “Tutto
sull’Ascensione: La Trasposizione Quantica”, e in “YKAH 2012 –
Aspettando l’inizio di una nuova era” – (testi già pubblicati presso le
edizioni Hikaruland in lingua giapponese). In Italia è uscito il terzo
libro: Fulgori dall’Abisso, che chiarisce ulteriormente queste tematiche.
In sintesi, stralciando dalle mie pubblicazioni: il codice sociale
che riassume i principi fondamentali della civiltà clariana, è presente
in ogni individuo come informazione genetica fin dalla nascita, insito
in ogni soggetto come legge cromosomica. Su Clarion, come sugli altri
innumerevoli mondi facenti parte della Confederazione delle galassie,
non esistono caste o gerarchie nel senso stretto del termine. Ognuno
nella totale libertà è assolutamente e armonicamente connesso al tessuto
che forma il corpo unico della collettività. Nessuno dipende da qualcun
altro poiché le “regole” sono congenite al principio vitale di ogni
loro azione. Sono coscienti che il bene del singolo individuo si può
ottenere solamente attraverso il bene dell’intera collettività
applicando istintivamente la “norma” basilare: nell’amare gli altri, amo
me stesso.
Per famiglia, nella cultura clariana in particolare ma in genere per
l’intera confederazione intergalattica, s’intende la società stessa.
Coloro che decidono di unirsi per vivere e condividere insieme
l’esistenza (proiezione temporale), non realizzano ciò attraverso una
liturgia nuziale né attraverso qualsivoglia istituzione con un contratto
tribale civico o religioso analogamente ai costumi terrestri (il
matrimonio da loro non esiste). La scelta del compagno non avviene per
innamoramento sensoriale o per sopperire a carenze affettive e a
frustranti inibizioni della sfera emozionale, come spesso avviene da noi
sulla Terra, ma privilegia l’affinità elettiva avvalorata dalla
perfetta sinergia psichica animico-spirituale sussistente fra i due
soggetti che formano la coppia.
I Signori delle stelle, e in particolare gli esseri di Clarion, non
sono dominati dai quei fattori primitivi, caotici istinti
psico-emotivo-sensoriali nei quali invece sono ancora avviluppati gli
esseri di questo pianeta, quindi non soffrono dei gravi disagi
psicologici quali gelosia, possessività, egoismo e fragilità
caratteriale. Per loro, amare significa donarsi, non possedere.
La loro unione è un’assoluta comunione carismatica, una simbiosi
armonica totale: la regale manifestazione della divinità nella materia –
la complementarietà manifestata nell’equilibrio assoluto. Quando poi
per l’alternarsi della spirale evolutiva che il singolo individuo
percorre, nella coppia dovesse venire a mancare la sincronicità dinamica
che li ha uniti, essi si separano senza drammi né dolore poiché
coscienti d’essere parte del tutto. Possono scegliere di unirsi ad altro
compagno, e siccome vivono in un’assoluta sincronicità osmotica
atemporale, non subiscono il trauma del distacco o dell’assenza del
partner.
La prole, nella società clariana, è custodita amorevolmente, e
nutrita sin dall’infanzia più tenera dalle altissime frequenze endocrine
del pianeta. Nei mondi della Confederazione, ogni nuova creatura è
figlio dell’Assemblea.
Per i Clariani, educare non significa vessare o inibire; istruire non si coniuga mai con il verbo adeguare che per sua sottile natura frena l’indole e la libertà d’espressione di ogni bambino.
Per i Clariani, educare non significa vessare o inibire; istruire non si coniuga mai con il verbo adeguare che per sua sottile natura frena l’indole e la libertà d’espressione di ogni bambino.
I Clariani e i popoli della Confederazione ascoltano i figli, senza
aver la presunzione di dover insegnare loro qualcosa, anzi imparano da
loro avvalendosi del potenziale innovativo che sempre la generazione
successiva apporta. Mai esercitano influenze o pressioni correttive con
paradigmi e schemi vincolanti. In nessun modo contribuiscono a plasmare e
condizionare le espressioni creative e inequivocabilmente libere dai
preconcetti e dalle limitazioni sensoriali a cui invece noi terrestri
siamo abituati e attraverso i quali snaturiamo e veicoliamo la libera
manifestazione dei nostri figli. Non va ignorato che la loro evoluzione
etica e scientifica è antica di milioni di anni e che i bimbi clariani
nascono con capacità psicofisiche straordinarie. Doti da noi definite
paranormali, prodigiose o sovrannaturali, sono in essi connaturate fin
dal periodo della gestazione. Si può dire che un bambino clariano al
momento della nascita presenta facoltà e talenti stupefacenti,
impensabili per le nostre limitate possibilità intellettuali. La
crescita, per le qualità intrinseche alla loro natura ed evoluzione,
avviene in un lasso temporale brevissimo e il bambino clariano passa da
infante all’adolescenza e infine all’età adulta in un periodo comparato
di circa 20 - 22 mesi del nostro computo terreno. Durante tale ciclo
vive la trasformazione già armonicamente inserito nella struttura
sociale, seguendo come in gioco i genitori nelle loro normali
occupazioni, apprendendo e interagendo, confrontandosi serenamente con
l’ambiente e la comunità che lo circonda. Sempre libero di manifestare
le proprie inclinazioni, sceglierà a quali mansioni dedicare la propria
esistenza.
Su Clarion in particolare ma in genere su tutti i mondi della
Confederazione, non esistono asili nido, scuole, collegi o università.
Vi sono invece padiglioni di cristallo immersi nel verde della natura
dove ascoltare musica interagendo direttamente con gli strumenti atti a
crearla, cosicché ogni individuo possa forgiare i suoni in sintonia con
le proprie frequenze e propensioni. Come si evince dal contesto, su
Clarion non esistono erudizione scolastica né luoghi d’insegnamento
particolari. Ogni essere, in perfetta risonanza con il pianeta e i
propri simili, esprime la felicità della creazione mutuando dalla
saggezza e dall’ancestrale sapienza la bellezza dell’esistere.
Non ci sono culti particolari né religioni, poiché ognuno esprime in
assoluta semplicità e indipendenza la consapevolezza della divinità
primeva. Le liturgie pacate, fatte di gesti allegorici e simbolismi
arcaici, per le popolazioni esotiche della Confederazione racchiudono
semplicemente il perpetuo inno alla vita in ogni sua espressione, nel
visibile e nell’invisibile.
La loro esistenza si basa sul semplice assioma: il necessario a tutti, il superfluo a nessuno.
È bene chiarire che sui loro mondi non esiste denaro né altra
monetizzazione dei beni, e la produzione di quanto è utile e necessario
all’intera collettività viene realizzata senza inquinare, depauperare o
distruggere il territorio, essendo questa da sempre una precisa scelta
concettuale nel rispetto del pianeta che li ospita e nei confronti di
ogni essere che in esso si manifesta.
Ogni essere stellare dedica al lavoro solo qualche ora della propria
giornata, poiché per loro non è necessario produrre il superfluo né
indispensabile consumare più del necessario (come invece avviene da noi a
causa di un mero e ingordo profitto). Siccome la loro evoluzione
tecnologica glielo consente, trascorrono molto tempo in armoniosa e
sobria rilassatezza, componendo o eseguendo brani musicali di
travolgente bellezza oppure dedicandosi ad altri campi dell’arte e
all’apprendimento del multiforme sconfinato scibile universale.
Trascorrono le giornate immersi nella natura, e nelle bellezze
incontaminate di foreste e lagune entrano in comunione con le radianti
energie sottili da esse emanate, traendone invisibile nutrimento
psichico e radiosa vitalità. Connessi a tali energie, soprattutto nei
pressi di oceani e mari, entrano in simbiosi perfetta con il pianeta e
con le risonanze eteriche del multiverso, pervenendo così agli antichi
segreti della primigenia intelligenza planetaria.
A: Durante i tuoi incontri con i Clariani hai incontrato anche altre civiltà extraterrestri e da dove provengono?
M: Sì, la Confederazione è composta da una
multietnia razziale delle più composite ed io ho avuto modo
d’incontrarne diverse specie. Oltre ai già citati Elysiumhiti di Eridano
e agli esseri originari delle costellazioni di Orione, Pleiadi, Alfa
Centauri, Sirio, Chioma di Berenice, Andromeda, ho conosciuto entità
assai diverse morfologicamente, provenienti da altri universi e da mondi
paralleli di cui per il momento preferirei non parlare.
A: Secondo te, la Terra è visitata anche da extraterrestri ostili?
M: Beh, se nel termine ostile per estensione
etimologica facciamo rientrare anche popoli ai quali noi terrestri non
siamo molto simpatici, sì, è possibile: per alcuni siamo una razza
pericolosa bellicosa e imprevedibile, una società da guardare con
sospetto poiché animata da diabolica astuzia e crudeltà e dalla quale è
bene stare alla larga.
Se invece per ostile intendiamo l’accezione con la quale comunemente
s’intende il termine, il nemico con mire d’incursione, sottomissione e
dominio, allora lo escludo categoricamente.
La Terra fin dal più remoto passato è stata, e continua ad essere,
meta di un incredibile andirivieni cosmico. Infinite civiltà sono
approdate con i loro vascelli nei cieli del nostro pianeta, edificando
avamposti e basi di controllo permanente per fini
scientifico-sperimentali. Posso immaginare che in passato non tutti
avessero scopi disinteressati, e che alcune razze tecnologicamente
progredite ma non altrettanto eticamente evolute abbiano visitato la
Terra per fare incetta di minerali o d’altre rare risorse naturali
divenute scarse nei loro mondi, e che a volte abbiano potuto ingaggiare
fra di loro scontri aerei per conseguire l’eventuale supremazia di una
specie sul nostro pianeta.
Da precise informazioni clariane mi risulta che ancora oggi la Terra è
una destinazione turistico-didattica molto frequentata da numerose
razze galattiche, le quali a scopo d’apprendimento giungono fino a noi
da remoti mondi. Ma dagli stessi ragguagli ricevuti, e considerando la
Terra simile a un immenso laboratorio biologico sotto stretta
sorveglianza, ne conseguo che difficilmente potrebbe divenire meta di
etnie bellicose con mire di dominio e conquista. Noi siamo un mondo in
quarantena – pericoloso, instabile, alla soglia critica di un collasso
finale – e di conseguenza monitorato ininterrottamente dal centro
operativo della Confederazione interstellare la quale non permetterebbe
mai altre interferenze esterne destabilizzanti e ulteriormente
problematiche.
No, per ciò che conosco, il pianeta Terra non è assolutamente visitato da razze aliene ostili.
Le informazioni in proposito sono veicolate ad arte da occulti gruppi
di potere terrestre e sostenute dai governi di ogni stato del globo per
una precisa strategia di disinformazione, per una sottile propaganda di
terrorismo psicologico rivolto alle masse. Tutto ciò contribuisce a
inibire il pensiero libero e la già confusa coscienza umana,
nell’intento di spingere l’intera umanità a diffidare delle civiltà
esterne, a dubitare della loro reale natura e a temere la presenza
aliena nel nostro mondo. Questa propaganda xenofoba che tende a
demonizzare, a rendere mostruosi gli abitanti di altri mondi e che ben
si coniuga con la natura umana, si oppone acerrimamente all’evidenza
della realtà extraterrestre per conservare quell’egemonia di potere
sulle masse attraverso la schiavitù della menzogna e dell’inganno
psicologico. No, la Terra non è visitata da razze ostili, ma ogni uomo,
se mosso da paura e diffidenza, può sicuramente rendere visibili i
grotteschi mostri annidati nella propria mente e nell’anima.
A: Quanto a lungo vivono gli esseri di Clarion? Sembra che vivano a lungo conservandosi giovani e aitanti… sono immortali oppure muoiono anche loro?
M: La materia, e quindi anche il corpo fisico, non è
altro che la risultante dell’energia – le religioni la chiamano spirito
– codificata in sequenze algebriche cristallizzate nello spazio-tempo.
La morte non esiste, nessuna cosa ha un principio e una fine: piuttosto
un’oscillazione eterna che trasmuta l’immutabile nella manifestazione
relativa. Tutto è, è stato e sarà sempre, e ciò che crediamo di vedere
nella manifestazione perpetua di ogni creazione è solo apparenza, è
l’inganno della mente. Chi è libero dalla prigionia delle forme, dai
miraggi del tempo e dello spazio, non muore ma esperimenta attraverso
nuovi paradigmi la coscienza UNA immutabile e perfetta.
Ecco il segreto della strabiliante longeva vigoria degli abitanti di
Clarion e d’innumerevoli popoli astrali. Essi vivono per migliaia d’anni
del nostro computo temporale e si rinnovano proiettando la loro
coscienza multidimensionale sugli infiniti piani di manifestazione senza
morire mai. Questo, a differenza di noi umani, li rende immortali anche
se, come ogni cosa dell’universo manifestato, anch’essi sono soggetti
alla cosmica legge della trasformazione.
A: Hai detto di averli
incontrati qui in Italia, occultati tra gli esseri umani. Per quale
motivo i clariani e gruppi d’altre civiltà scelgono di vivere e di
lavorare in incognito infiltrati tra noi?
M: La loro presenza tra gli umani non è un fenomeno
recente. Da sempre, singolarmente o in piccoli gruppi celati tra gli
umani, essi operano una lenta e meticolosa preparazione e
sensibilizzazione su alcuni individui terrestri in precedenza contattati
o addotti. In un futuro ormai prossimo, essi getteranno le basi per una
nuova era di giustizia pace e concordia. Naturalmente la presenza
aliena tra gli umani include anche un proteiforme programma di più
efficace monitoraggio dei centri nevralgici del potere terrestre e, se
necessario, d’intervento immediato qualora la condizione di precario
equilibrio su cui poggia il fragile futuro dell’umanità dovesse subire
un improvviso tracollo.
A: Perché i Popoli delle stelle attuano le cosiddette "abduction" sull'uomo della Terra e qual è lo scopo di questa metodologia?
M: Per gli stessi motivi suddetti. Nella metodologia
dell’abduction si racchiudono i processi di controllo, di risveglio e
d’attivazione di entità che, in precedenza manipolate attraverso una
genetica genealogica, attraverso il tempo e successive modificazioni
hanno sviluppato i presupposti biogenetici per affrontare il delicato
passaggio frequenziale già in atto.
A: Che cosa dicono i Clariani a proposito di questi tempi drammatici e di grande cambiamento che stiamo vivendo?
M: Ciò che stiamo vivendo drammaticamente e che
purtroppo con l’approssimarsi del 2012/2013 è destinato a crescere in
maniera esponenziale, è legato a quel flusso di effetti che precedono il
cambio del piano dimensionale. L’onda quantica e cioè la matrice
energetica che determinerà una nuova sequenza nel nostro Universo, già
da molto tempo sta operando alla rettifica dei campi di forza di tutto
ciò che chiamiamo “realtà”, inducendo gli atomi che strutturano la
materia a riconfigurarsi su nuovi schemi dinamici e a più elevate
frequenze energetiche.
Le cicliche maree (onde quantiche) che dalla sorgente galattica
raggiungono la nostra regione planetaria, modificano le caratteristiche
portanti dell’universo fisico disegnando un diverso paesaggio cosmico e
istruendo nel nostro Sole le nuove sequenze dinamiche che plasmeranno la
nuova genetica astrale.
A sua volta il Sole, indotto verso più elevate frequenze, effettuerà
parallelamente la riscrittura dei cromosomi del codice genetico umano,
della flora e della fauna. Questo processo già in avanzata fase di
esecuzione, nella realtà apparente della materia produrrà fenomeni
d’instabilità che si tradurranno (sta già avvenendo) in sempre più
frequenti tempeste solari di straordinaria intensità, titanici
sommovimenti delle placche oceaniche con derivante slittamento dei poli,
sismi di potenza spaventosa, violenti uragani e devastanti tsunami,
inclinazione dell’asse terrestre.
L’umanità di fronte a ciò che ai suoi occhi apparentemente si
manifesta come una serie d’indicibili terrificanti calamità e sciagure,
dovrebbe sforzarsi a riconoscersi, oggi più che mai, come parte
immortale del TUTTO e accettare l’inarrestabile cambiamento con
atteggiamento rinnovato e sereno poiché l’angoscia, la sofferenza e la
morte non sono altro che le proiezioni mentali cristallizzate nella sua
natura psicosomatica alterata e condizionata dall’ego, dall’illusione e
dalla menzogna nella quale si è identificata fino ad ora. Un
atteggiamento passivo o peggio di resistenza verso le nuove geometrie
strutturali provocherebbe nell’umanità ulteriori scompensi e più grandi
sofferenze.
A: Ti hanno mai
parlato del cambio dimensionale, dell'onda quantica proveniente dal
Centro della Galassia di cui, si dice, dovrebbe giungere tra non molto
in concomitanza con la fine di questo ciclo epocale che stiamo vivendo -
un ciclo evolutivo di "Era della Terra" di 5125 anni che dovrà
concludersi il 21 dicembre 2012 secondo il calendario Maya - e l'inizio
di un nuovo mondo, il 5° Mondo profetizzato dai Nativi americani in cui
diverremmo una civiltà cosmica?
M: Credo che la risposta a questa domanda sia
inclusa nella risposta precedente. Aggiungerei solo una considerazione, o
meglio un’opinione con riferimento alla civiltà cosmica. Credo che
l’umanità, in un futuro abbastanza prossimo, possa aspirare a
partecipare alla costruzione d’una civiltà planetaria… Per divenire
civiltà cosmica, penso che dovrà trascorrere molto più tempo!
A: Che cosa pensi di Nibiru?
M: Come avevo già diffusamente scritto ne Alle Sorgenti del Tempo
– ed. Verdechiaro, 2009, Nibiru è uno dei nomi atavici del pianeta
Venere, coniato a memoria di quando, circa 180 milioni di anni fa,
espulso dall’allora Sole dell’antico sistema solare – Giove – in una
traiettoria instabile e disordinata, intersecando pericolosamente e
perturbando le originali orbite degli altri corpi celesti entrava
ripetute volte in collisione con il pianeta Marte e con la Terra, la
quale allora, possedeva una massa di circa 10/12 volte superiore
all’attuale. Venere, nato dall’immenso corpo gassoso di Giove a seguito
delle caotiche turbolenze innescate nel nostro quadrante planetario, in
un’orbita erratica instabile e in perenne rotta di collisione, vagò per
alcune ere simile a una fiammeggiante cometa divenendo oscuro simbolo
d’orrore e annientamento: il “pianeta dell'attraversamento" dei Sumeri.
Nibiru (Serpente di fuoco o Dragone fiammeggiante) fu il nome che gli
uomini di allora diedero a quell’incandescente corpo celeste che
seminava terrore e morte ma fu anche latore di vita: la dea scarlatta
del mutamento; torrenti di ammoniaca, zolfo, amminoacidi, spore,
batteri, molecole esotiche si combinavano incessantemente tra loro
modificando irreversibilmente i codici portanti della vita. Nibiru, il
Pianeta X, Eris, Nemesis, Hercólubus, Pazuzu, Quetzalcóatl e pure la
Gerusalemme Celeste della mistica biblica, secondo le informazioni da me
ricevute altro non sarebbero che i vari epiteti con i quali in tempi
diversi e da differenti culture, di volta in volta furono indicati il
pianeta Venere, gli enormi vascelli extraplanetari che solcavano i cieli
del nostro geoide e perfino alcuni personaggi associati ai mondi
extradimensionali dai quali provenivano.
Nibiru o Pazuzu similmente al “Tengu”, demone alato della saga
giapponese, è nella fattispecie l’ulteriore mitologica rielaborazione
superstiziosa dell’ancestrale cronaca che vide in uno scenario di
cosmica apocalisse l’errante pianeta Venere attraversare gli spazi e
come un mostruoso sibilante demone dagli artigli di fuoco avventarsi su
mondi e pianeti dilaniandoli e inabissandoli nel suo nero mantello di
caligine, pece e zolfo. Il terrificante serpente incandescente,
luciferino messaggero, in un remoto passato annientò gli uomini con
calamità e disgrazie: peste, cancrena, indicibili sofferenze e oscure
malattie… e rinnovò la vita quale oggi la conosciamo.
A: Hai ricevuto
informazioni riguardo a quella parte del DNA non codificante definito
"spazzatura" dalla scienza terrestre e che costituisce circa il 98% del
genoma umano? Avrà un ruolo chiave per l'uomo che vivrà nel nuovo Tempo?
M: Ho già chiaramente affermato, fin da Oltre il Cielo
– ed. Verdechiaro, 2005, che in quella parte di DNA, erroneamente
definito non codificante, è contenuto il segreto della vita. Nel DNA
spazzatura sono racchiusi i codici dell’origine – “provvisoriamente”
disattivati nell’uomo – quale prodotto geneticamente patronimico
attribuitoci all’inizio dei tempi dai Creatori. In futuro, quando l’uomo
perverrà a un più alto livello evolutivo, tale carta astrale (o codice
“Alfa”) sarà riattivata.
A: La NASA ha lanciato
l'allarme per l'arrivo di una super-tempesta solare prevista per il
2012-2013 che inficerà e distruggerà tutta la nostra attuale tecnologia
con il rischio che la nostra società ritorni al medioevo. Qual è la tua
opinione?
M: Credo sia probabile… plausibile.
A: Da qualche anno a
questa parte si stanno intensificando in maniera esponenziale gli
avvistamenti di velivoli extraterrestri in tutto il mondo... che cosa
vuol dire tutto ciò?
M: Credo sia ovvio… il ritorno degli dei è ormai prossimo. I Signori dell’arcobaleno, i creatori stanno per ritornare.
A: Durante tutti
questi anni in cui hai reso di pubblico dominio la tua straordinaria
storia di contatto sei mai stato infastidito, hai mai avuto problemi da
parte di 'qualcuno' che non vuole si sappia della realtà aliena sulla
Terra?
M: Sì, è accaduto, ma con discrezione e con tatto, fino ad ora.
A: Continui ad avere contatti con gli esseri di Clarion?
M: Sì, certamente.
5-11-11 Intervista a cura di Annalisa Cisi noiegliextraterrestri.blogspot.com
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