Che cosa rende così speciale il “Dossier Cometa” (o Report) nell’ambito della letteratura ufologica mondiale degli ultimi 15 anni? Probabilmente il fatto che questo rapporto (autoprodotto da una associazione senza scopo di lucro ) è stato indirizzato alla presidenza della Repubblica francese e al primo ministro dei tempi. Lo hanno redatto esponenti dell’allora Centro Studi di Alta Difesa e del CNES ( l’agenzia spaziale francese): si tratta del documento pubblico sul tema più spregiudicamente votato all’apertura nei confronti dell’ ipotesi extraterrestre quale spiegazione del fenomeno degli Ovni. Da allora fino ad oggi pare che non ci sia mai stata una risposta ufficiale da parte dell’Eliseo: né nel periodo della gestione Chirac, né in quella attuale di Sarkozy.
Un intervento da quel fronte avrebbe conferito al rapporto un’ulteriore legittimazione politica: non essendo giunto, determina una lacuna non da poco, questo va detto. Ma d’altra parte non c’è stata nemmeno un’ opera di demolizione della credibilità del lavoro svolto e delle sue conclusioni: anche questa, in fondo, è una risposta “silenziosa” che non va sottovalutata. Che qualcosa di “rivoluzionario” sia contenuto nel testo francese lo si capisce dalle parole finali dell’ introduzione a pagina 16, che elenca alcuni consigli e raccomandazioni che il comitato si permette di fare alle massime autorità francesi.
Ad esempio:
1) sensibilizzare i referenti politici, militari e amministrativi sul fenomeno ad ogni livello;
2) tenere conto della specificità degli oggetti volanti non identificati nell’ambito del sistema di sorveglianza dello spazio esterno;
3) creare una struttura ai più alti livelli dello Stato per sviluppare azioni sia in campo scientifico che tecnologico legate al fenomeno; tali interventi potranno poi essere messi in “rete” attraverso accordi internazionali con l’Ue ed eventualmente anche con gli Stati Uniti.
Già da questo, si può facilmente intuire che gli alti ufficiali delle Forze armate che hanno contribuito alla stesura del Dossier non hanno avuto assolutamente una visione del fenomeno riduttiva o quantomeno relegata al “folkloristico”, come invece probabilmente a volte emerge nei toni e nelle dichiarazioni dei loro omologhi di altri Paesi occidentali. Ma è nei capitoli successivi, nei quali si analizzano interazioni e soprattutto le modalità di reazione e di comunicazione rispetto al fenomeno extraterrestre, che si ricavano dei concetti davvero notevoli.
Nel decimo capitolo del rapporto, per esempio, si teorizza una classificazione tra Stati che sono “non coscienti” del fenomeno e quelli che invece “sono coscienti”; inoltre, si individua anche la categoria di quei governi che interagiscono col fenomeno stesso. Altrettanto importante è il contenuto di un paragrafo contenuto sempre nello stesso capitolo, nel quale si analizzano le possibili ulteriori manifestazioni del fenomeno nel futuro: si va da una apparizione di massa degli Ufo che abbia il senso di un contatto pubblico (propedeutico a una forma di interazione pacifica) alla scoperta di un piccola base nel continente europeo (questa considerazione è davvero interessante…) fino all’ipotesi una sorta invasione, indicata però come poco probabile.
L’analisi delle implicazioni politico-religiose del fenomeno attraverso le varie fasi della storia dell’umanità sfocia infine in una serie di considerazioni conclusive sull’evidente difficoltà degli organi nazionali e internazionali a controllare le varie “derive” (idolatriche o estremistiche) che potrebbero essere risvegliate dall’ annuncio ufficiale della presenza extraterrestre sulla Terra.
Il rapporto Cometa è stato finora il più chiaro tentativo di dare una scossa da parte di personalità che avevano, nei loro settori di competenza, la necessaria credibilità tecnica e istituzionale per analizzare il fenomeno ufologico e, magari, compiere quel fatidico “ultimo miglio”. Che ciò sia accaduto in Francia non può meravigliare, vista ancora la presenza del gruppo di studio Geipan all’interno del CNES a dodici anni dalla pubblicazione di quel dossier. Ancora oggi possiamo ritrovare sul sito dell’agenzia spaziale francese il formato pdf del rapporto a questo link.
Più che domandarsi se questo “Report” sia attendibile o meno, credo che valga la pena di porsi questo quesito: è stato utile, oppure no, per arrivare a una accelerazione del processo di comunicazione che dovrebbe anticipare una nuova serie di maggiori informazioni sui “fenomeni ufologici”? Ritengo che questa sia la domanda più interessante.
Angelo Pugliese
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