Piramidi giganti e sfingi trovate nel triangolo di Bermuda
Due scienziati, Paul Weinzweig e Pauline Zalitzki, lavorando
lungo la coste di Cuba con l'ausilio di un sommergibile robot, hanno
confermato l'esistenza di una gigantesca città sul fondo dell'oceano. Il
luogo del ritrovamento (che include molte sfingi ed almeno quattro
piramidi giganti) risiede straordinariamente all'interno dei confini del
Triangolo delle Bermuda.
La città fu scoperta decadi fa, ma ogni accesso al sito archeologico fu bloccato durante e dopo la crisi missilistica cubana.
La città fu scoperta decadi fa, ma ogni accesso al sito archeologico fu bloccato durante e dopo la crisi missilistica cubana.
Sottomarini americani scoprirono il luogo durante la crisi cubana
negli anni sessanta, e ne presero il controllo per non farlo cadere
nelle mani dei russi.
Successivamente squadre di scienziati, archeologi ed esperti oceanografici trovarono rovine di edifici antichi 600 piedi sul fondo dell'oceano.
Le piramidi e le sfingi scoperte sono più grandi dei monumenti dell'antico Egitto, gli archeologi sostengono che siano i resti di una antica e possente civiltà che si estendeva in una vasta area atlantica, idea sostenuta dalla scoperta di Zalitzki sull'isola di Cuba, di simboli antichi e pittogrammi identici a quelli visti sulle strutture subacquee.
Alcuni scienziati credono che il sito archeologico facesse parte della mitica civiltà di Atlantide, ci sono tracce negli studi antropologici delle antiche culture dello Yucatan di racconti su un'isola affondata da un violento cataclisma. L'isola veniva chiamata Atlanticú.
Mito o realtà? Le tracce e i ritrovamenti in questione sono un importantissimo tassello da aggiungere al difficile quanto necessario tentativo di riscrivere la storia dell'umanità.
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