sabato 31 dicembre 2011

Un pensiero speciale a loro:

Con la tristezza nel cuore per quanto è accaduto pochi giorni fa, il femminicidio (che purtroppo continua a perpetrarsi) non può essere accantonato neanche l'ultimo dell'anno, mentre si è tutti intenti a prepararsi per una gran festa... Ci sono donne che non potranno partecipare all'entrata di un nuovo anno a causa di esseri egoisti e incapaci di amare davvero. A loro va il mio pensiero speciale, mentre la speranza che tutto questo un giorno cambierà, alimenta il mio animo ferito rimarginandolo pian piano. 
Condivido volentieri questa poesia di Sen con il mio pensiero speciale rivolto a tutte le vittime di un'inaudita  ed inconcepibile violenza perpetrata da quegli uomini privi della conoscenza dell'Amore:

Stefania, sei tu, per noi, la donna dell'anno: e non una panda (come "scherzosamente" ha decretato la BBC), per quanto adorabili siano i panda e gli animali tutti. Addio, con affetto, e grazie per questa poesia che hai lasciato a noi tutte ( di Donne ultraviolette )

"Donne, piccoli mondi a parte
essenza della terra
siamo preziose, come candide perle non ancora scoperte
siamo incostanti, come il volo di leggiadre farfalle
siamo fragili, come foglie in autunno
abbiamo cuori profondi, come oceani immensi
in grembo portiamo la vita
siamo fiori, all’ombra di possenti querce e lottiamo ogni giorno,
frementi di vedere il sole.
Sai, l’altro giorno ho incontrato Dio.
Non oso dirti com’è. Non ci crederai, è Donna.
Ti parrà impossibile, ma è Nera".

(Stefania Noce)

domenica 4 dicembre 2011

...ed ora che in alto può volteggiare...






A ciascuno
il compito
di trasformare
le proprie ferite 
in punti di inserimento
per le ali. 


[J.Sulivan]

martedì 29 novembre 2011

23° anniversario

Meditavo sul Nr. 23 (che mi colpisce tanto quanto il n. 7) e così, per soddisfare la mia sete di sapere ho cominciato a cercarlo tra i significati dei numeri. 
Mi sono imbattuta in questa riflessione:
"C'è un incredibile enigma numerologico, dentro il quale è racchiuso un universo che va dai Rosacroce agli Hacker, dalla teoria dei Quanti alla serie-cult Lost dietro The number 23, il film di Joel Schumacher con Jim Carrey in versione psycodark- thriller". 
(...)
"Il numero 23 è una cifra che possiamo collegare al Discordianesimo, religione che la cita nel suo testo base, il "Principia Discordia". Essa sarebbe il corollario della LEGGE DEL 5, in base alla quale  tutte le cose accadono a cinque per volta, o sono divisibili per cinque,o   sono multipli di cinque, o sono comunque collegabili direttamente o indirettamente al numero cinque (infatti la somma dei numeri 2 e 3 risulta essere cinque)".
Il numero 23  nella tradizione popolare è il sinonimo di fortuna, ma siccome lo scetticismo è  d'obbligo, ora vi presento un elenco di date, dati, fatti legati al numero 23 che non possono non suscitare almeno un po' di curiosità.


- Secondo molti studiosi della Bibbia, Gesù Cristo nacque il 23 luglio.
- Sia il calendartio Sumero che quello Egiziano cominciavano dal 23 luglio.
- Il sangue impiega 23 secondi a circolare nel corpo umano.
- Il genoma umano contiene 23 paia omologhe di cromosomi.

- Adamo ed Eva avrebbero concepito 23 figlie.
- Il bioritmo del ciclo fisico dura 23 giorni.
- La Terra gira su un asse di 23 gradi e mezzo.

- La distanza dal centro di Marte alla sua Luna più vicina è di 23.500 km.
- Il 23 era il numero preferito da Hitler.
- 11 settembre 2001: 11+9+2+0+0+1= 23
- Il disastro di Chernobyl è accaduto all'una e 23 di notte e la centrale è situata a 51 gradi 23' 23" Nord.
- William Shakespeare era nato il 23 aprile 1564 ed è morto il 23 aprile 1616
(2+3+4+1+6+1+6=23).
- Il Titanic affondò la mattina del 15 Aprile dl 1912 (sommando le cifre di questa data vedremo che la somma che ottenuta è sempre 23 (1+5+4+1+9+1+2=23).
- La prima bomba atomica fu stata sganciata su Hiroshima alle 8.15 (8+15=23).
- River Phoenix era nato il 23 agosto 1970 ed è morto a 23 anni.
- Giulio Cesare è stato ucciso con 23 coltellate.
- Pancho Villa è stato ucciso il 23 luglio 1923.
- Kurt Cobain era nato nel 1967 (1+9+6+7=23) ed è morto nel 1994 (1+9+9+4=23).
- I CavalieriTemplari hanno avuto 23 Gran Maestri.
- Gesù Cristo riceve 23 frustate prima di vedere Satana tra la folla.

- Nell’alfabeto latino ci sono ben 23 lettere.
- La W, 23ma lettera dell'alfabeto, sulla tastiere con l'alfabeto latino (qwerty) è immediatamente sotto e a metà tra il 2 e il 3.

Invece tornando al mio numero preferito, ho notato che l'ho ritrovato anche nella data della mia partenza che sommata risulta infine essere... 
     7

Dai Sumeri ai Babilonesi, fino a ricevere il fondamentale contributo del matematico e filosofo Pitagora e degli studi sulla Cabala formulati dal popolo Ebraico, la numerologia è una disciplina che ha radici antichissime. Secondo i numerologi, ogni numero va associato ad un significato esoterico o divinatorio perchè in esso si cela un aspetto simbolico da associare a oggetti materiali e attegiamenti umani. Il "mio" 7 l'ho sempre ritrovato e a questo punto una puntualizzazione su questo numero ci vuole no?!
 "Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi, e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino."

sabato 5 novembre 2011

NAMASTE'

Namasté, un saluto utilizzato sia quando ci si incontra
sia quando ci si lascia.


La parola namasté deriva dal sanscrito:
namas (inchinarsi, salutare con reverenza) 
te (a te)

A questa parola è associata una valenza spirituale, per cui essa può essere così tradotta in modo più completo: 

mi inchino alle qualità divine che sono in te
In sostanza, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi.
Il gesto del namasté rappresenta la convinzione che ci sia una scintilla divina dentro ognuno di noi che si trova nel chakra del cuore.
Questo gesto è chiamato Anjali Mudra.
 
 
Il termine NAMASTE dunque, significa: “lo spirito che è in me riconosce lo spirito che è in te”.
Quando incrociate per la prima volta lo sguardo di una persona, salutatela dicendo mentalmente “NAMASTE“: in questo modo riconoscerete che l’essere là fuori è lo stesso che avete dentro di voi. Così facendo, il vostro interlocutore riconoscerà a un livello profondo il linguaggio del vostro corpo, la vostra espressione e il vostro tono - in pratica, la vostra essenza.
Anche se si tratta di un saluto silenzioso, egli recepirà in maniera più o meno consapevole il rispetto implicito del vostro saluto. 
 
Namasté

domenica 16 ottobre 2011

Commento su "La Storia di Rima"

Impressioni alla lettura

A mio parere l’autrice ha la prioritaria qualità che deve avere chi scrive, ovvero, invogliare a farsi leggere. Poi naturalmente, a detta qualità ogni scrittore affianca altre sue specifiche e particolari qualità.
Per quanto riguarda la sostanza del libro, già ben definita da Teresa Conte, essa è oltremodo toccante, se non struggente, e mirabilmente narrata. Ma l’autrice nel contempo dice anche di più con altro, per esempio con un accenno contenuto ma efficace sulla terribile drammatica vicenda religiosa in Occidente che viene a confrontarsi con la mite spiritualità Orientale. E poi ancora pensieri, idee o convinzioni degne di riflessione per ognuno che legga.
Mi ha colpito anche la notevole capacità dell’autrice di ricostruzione, lungo la narrazione, di stati d’animo, sentimenti, percorsi psicologici ed evolutivi di Rima e non solo. Operazione non semplice che denota grande attenzione e sensibilità verso gli altri e notevole memoria di ciò.

Complimenti all’autrice Terry Coen
Sirio
Settembre 2011

martedì 28 giugno 2011

Loto del Kashmir















"— Eccoci a Lotuslandia! — Esclamarono in coro quando giunsero sulla strada principale. In fondo ad essa già s’intravedeva un bellissimo Fior di Loto rosa e verde. Con i suoi profumati e larghi petali galleggiava su un grande lago, e conteneva tante piccole case bianche con i tetti di paglia. Quando giungeva la sera, i petali del Fior di Loto si chiudevano delicatamente sulle case, lasciando che gli abitanti riposassero in tranquillità."
(brano tratto da Una scelta coraggiosa, fiaba inclusa ne Le Avventure di Sirio)

Siate invincibili, sempre!

"Invincibili sono quelli che non si lasciano abbattere, scoraggiare, ricacciare indietro da nessuna sconfitta, e dopo ogni batosta sono pronti a risorgere e a battersi di nuovo.
Invincibile non è chi sempre vince, ma chi mai si fa sbaragliare dalle sconfitte. 
Invincibile è chi da nessuna disfatta, da nessuna batosta si fa togliere la spinta a battersi di nuovo." 
Erri de Luca

venerdì 17 giugno 2011

Puoi sempre scegliere se cavalcare l'onda o lasciarti travolgere;
puoi sempre scegliere se reagire negativamente o trasmettere energia positiva;
puoi sempre scegliere se criticare o essere d'esempio;
puoi sempre scegliere se lamentarti o impegnarti
puoi sempre scegliere se ascoltare col cuore o farti condizionare dalla mente; 
puoi sempre scegliere se sorridere o giudicare, 
puoi sempre scegliere, se essere gentile o avere ragione. 
Puoi sempre scegliere che profumo lasciare dietro di te.

domenica 5 giugno 2011

Come stai?

pubblicato da Principessa Yashodhara

C'è una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il suo carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule altrettanto di circostanza. La domanda è: "Come stai?"

E' una domanda che merita più considerazione. Prova a portela: Come stai? Come stai proprio adesso, in questo preciso momento? Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare… Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un po' incurvata, il respiro corto… E probabilmente la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo (su Internet, poi, dove il tempo è denaro!) suscita in te una sottile tensione, un'oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un momento di maggior freschezza, saltabeccando via in cerca di qualcosa di meno impegnativo.

 Niente di sorprendente: piccoli stress di questo tipo non sono per nulla rari, nel corso di una giornata qualsiasi - non parliamo poi di stress ben maggiori… Raro è invece che qualcosa o qualcuno intervenga con un break a farceli notare mentre li stiamo vivendo. Del resto, perché dovremmo perdere tempo in simili futilità?
Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l'uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: "Dove stai andando?" e il cavaliere risponde: "Non so! Chiedi al cavallo!".

 C'è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell'abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni a occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare e apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finché non è troppo tardi. Quella che sto vivendo, pensano molti di noi, non è la mia vita vera: quella appartiene al passato, a quando ero giovane, oppure è rimandata a quando avrò più denaro, o una posizione migliore, una casa più grande, la laurea, una fidanzata, un figlio… E nel frattempo viviamo come in un'eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità.

 Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo Internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno. Dentro di noi c'è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.

Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l'arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano. La paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio possono essere fermati adottando uno stile di vita più lento, più consapevole. La consapevolezza ci mette in grado di riconoscere la forza dell'abitudine ogni volta che si manifesta. "Ciao, forza dell'abitudine, so che sei lì!". Senza aggressività, senza combattere: se solo le sorridiamo, perderà molta della sua carica. La presenza mentale è l'energia che ci permette di riconoscere la forza delle nostre abitudini e impedisce loro di dominarci e di farci soffrire.

 In oltre due millenni di storia, le tradizioni del buddhismo hanno messo a punto alcune semplici pratiche che, se inserite nella nostra giornata, possono allenarci a rimanere in contatto con il momento presente, con la vita che si svolge proprio adesso, piena di bellezze e meraviglie: un neonato, un fiore, una nuvola, una stradina sassosa, il sole che sorge nel cielo… Possiamo essere molto felici, se solo siamo consapevoli di ciò che sta davanti a noi.

In questo sito http://www.esserepace.org/ sono spiegate alcune di queste pratiche; sono quelle insegnate dal maestro zen Thich Nhat Hanh: il respiro consapevole, il camminare consapevole, il mangiare consapevole, il sorriso consapevole. Se vuoi, puoi provare ad adottarne qualcuna, e vedere che cosa succede nella tua vita. Per saperlo, la domanda da porti è sempre la stessa: "Come stai?"

Come stai, adesso?

sabato 2 aprile 2011

Quel difetto nelle donne

Le donne hanno forze che sorprendono gli uomini.
Sopportano fatiche e portano fardelli
ma comprendono la felicità, l'amore e la gioia.
Sorridono quando vogliono urlare.
Cantano quando vogliono piangere.
Piangono quando sono felici
e ridono quando sono nervose.
Combattono per quello in cui credono...
si ribellano all'ingiustizia.
Non accettano un "no" come risposta
quando credono che ci sia una soluzione migliore.
Rinunciano per far avere  di più alla famiglia.
Vanno dal dottore con un'amica spaventata.
Amano incondizionatamente.
Piangono quando i loro figli vincono
e festeggiano quando i loro amici ricevono premi.
Sono felici quando sentono parlare
di una nascita o di un matrimonio.
I loro cuori si spezzano quando muore un amico.
Stanno in lutto per la perdita di un membro della famiglia,
ma sono forti quando pensano che non sia rimasta più forza.
Sanno che un abbraccio ed un bacio
possono curare un cuore spezzato.
Di donne ce ne sono di tutte le forme, misure e colori.
Guideranno, voleranno, cammineranno,
correranno o ti invieranno e-mail
per mostrarti quanto tengano a te.
Il cuore di una donna è ciò che continua a far girare il mondo.
Portano  gioia, speranza e amore.
Hanno compassione ed idee.
Danno supporto morale alla famiglia e agli amici.
Le donne hanno cose vitali da dire e tutto da dare.
Comunque, se c'è un difetto nelle donne
è che si dimenticano del loro valore.

domenica 6 marzo 2011

festeggerò sempre
ogni compleanno
per non dimenticare
che la vita non muore mai

Canto per la libertà di Amel Matlouthi - Kemti Horra-

http://www.youtube.com/watch?v=17Z5Ixhc4g8&feature=player_embedded#at=89

Io sono la libertà che non teme nulla
Io sono il segreto che non muore
Io sono la voce di chi non china la testa
Io sono libera
.........e la mia parola è libera
Io sono il segreto
della rosa rossa
Innamorati del suo rosso per anni
Ne hanno bruciato il profumo
un giorno
Ma è uscita indenne
chiamando gli amanti della libertà
Io sono in mezzo al buio
una stella
Io sono una spina
nel gola del tiranno
Io sono il vento
carico di fuoco
Sono la voce di chi non muore
Sono lo spirito
di chi non dimentica ... "

martedì 1 marzo 2011

Canzone per Maruzzella

Quando nasciste tu forma d'argento
nasciste a lu tiempo de la luna nova.
'n cielo sule 'e stelle pe' curona.
Luna cresciente tu da stu giardino
cuglivi a uno a uno tutti li culure
de la primmavera chiena 'e sciure.
A li tre notte de la luna chiena
tu ce si venuta pe' dare l'ammore
pe' vasà tre vote chistu core.
Luna calante tu te si addormuta
comme a 'na palomma ca ce vo murire
nove vite statemi a sentire...

giovedì 27 gennaio 2011

Compagne astrali

Oggi ho incontrato alcune compagne astrali, e ...ovviamente c'eri anche tu!
Pranzo vegetariano e un gran bel parlare fra sole donne, tutte consapevoli della propria vera essenza...
Abbiamo trascorso insieme soltanto 4 ore, ma sono state così intense che resteranno impresse per sempre nella nostra memoria fisica, emozionale, astrale.

domenica 9 gennaio 2011

2011

Per quel vecchio desiderio di veder pubblicata la mia fiaba: missione compiuta!

Ci abbiamo messo un po' ma ... meglio tardi che mai!!

Un abbraccio ;)