mercoledì 29 ottobre 2014

Dischi volanti a Firenze

Il 27 Ottobre di 60 anni fa...

Correva l'anno 1954. Ore 14 : 20 del 27 ottobre, nel cielo di Firenze si fermano diversi oggetti e stazionano per 15 minuti. A parlare dell'accaduto sono stati diversi protagonisti di quel particolare pomeriggio. Il giornalista Giorgio Batini affermò che vide : "Palle luccicanti che si direigevano verso il Duomo" poi continuando afferma che "mi accorsi che erano dischi volanti che erano a distanza che passavano velocissimi". Altri protagonisti del campo di calcio(si stava giocando la partita Fiorentina-Pistoiese, partita in seguito interrotta) raccontano che migliaia di persone presenti allo stadio guardò in alto con esclamazioni di stupore. In seguito dagli oggetti volanti cade una strana neve, composta da Boro e Silicio. Molti biologi ritennero che molto probabilmente era una ragnatela di un particolare ragno, altri invece ritengo che erano prodotti di scarto delle lavorazioni tessili. Ciò però non spiega la natura e il motivo dell'evento stesso.


Correva l'anno 1954. Ore 14:20 del 27 ottobre.
Nel cielo di Firenze si fermarono diversi oggetti e stazionarono per 15 minuti.
A parlare dell'accaduto sono stati diversi protagonisti di quel particolare pomeriggio.

Il giornalista Giorgio Batini descrisse così quel che vide: "palle luccicanti che si dirigevano verso il Duomo".
Poi continuando affermò: "Mi accorsi che erano dischi volanti, che erano a breve distanza l'uno dall'altro e che passavano velocissimi".

Altri protagonisti del campo di calcio (si stava giocando la partita Fiorentina-Pistoiese, partita in seguito interrotta) raccontano che migliaia di persone presenti allo stadio guardarono in alto con esclamazioni di stupore.

In seguito, dagli oggetti volanti cadde una strana neve composta da Boro e Silicio.
Molti biologi ritennero che molto probabilmente si trattava della ragnatela di un particolare ragno, altri invece ritennero che erano prodotti di scarto delle lavorazioni tessili (ciò però non spiega la natura e il motivo dell'evento stesso).

quanto segue è parte di un articolo che ho letto su UfoOnLine

(...) Riviviamo tutta la storia con il racconto che Mauro Paoletti fece per il cinquantenario dell'avvistamento.

"Erano le 14,30 del 27 Ottobre 1954 alla redazione del giornale giunse la telefonata di uno studente di ingegneria, Alfredo Jacopozzi, che affermava di vedere, insieme ad altre persone, diversi dischi volanti nel cielo di Firenze. Oggetti visti anche dal giornalista salito, nel frattempo, sui tetti di via Ricasoli per osservare una "cosa" bianca, tonda, lucida, immobile. Ad un tratto tra l’oggetto e la cupola del duomo sfrecciò un altro "palloncino bianco", più veloce di un aereo; poi un altro "disco" e un altro ancora. Sei oggetti che lasciarono al loro passaggio degli strani "fiocchi" bianchi simile a bambagia."


I telefoni impazzirono. Avvistamenti ovunque. Una voce concitata annunciava che a Sesto un disco si era aperto e diviso in tre parti; queste si erano dirette in tre direzioni diverse mentre "delle ragnatele lucenti cadevano lentamente al suolo" posandosi sui tetti, alberi, auto; ovunque.
Poi avvenne la cosa più clamorosa il cui ricordo è ancora vivo nella mente dei numerosi testimoni che assisterono all’inconsueto fenomeno.

Allo stadio Comunale si stava giocando la partita d’allenamento fra la Fiorentina e la Pistoiese. (...)

Sopra lo stadio volteggiarono due misteriosi oggetti volanti. La partita venne interrotta; i tifosi delle due squadre, stupefatti, alzarono gli occhi al cielo a guardare le evoluzioni degli oggetti; anche Ferruccio Valcareggi osservava la scena attonito insieme ai giocatori delle due squadre.

Romolo Tuci, al tempo capitano della Pistoiese, racconta: "Era una bella giornata. A un certo punto ci accorgemmo che gli spettatori guardavano in aria. Venne spontaneo fermarsi anche per noi giocatori. Io vidi come dei piccoli anelli lontani, che cosa fossero non lo so davvero. Insomma, fra noi c'era chi li vedeva e chi no, e c'era anche chi non ci fece caso, credendo chissà a che cosa. Per quanto tempo rimase sospesa la partita, sinceramente non lo ricordo, sono passati cinquant'anni, come faccio a dire dieci minuti, o di più? Però guardavamo tutti in aria. Cinquant'anni fa, ci pensate?".


Tutta la città si era fermata col naso in su ad osservare le evoluzioni degli oggetti.
Non si trattò certamente di allucinazione collettiva; diecimila persone allo stadio, telefonate da ogni parte della città e da fuori città, Sesto, Peretola. Tutti a descrivere oggetti nel cielo e una strana nevicata di ragnatele.


Il signor Jacopozzi e altre persone in sua compagnia guardarono gli oggetti con il binocolo e raccolsero la misteriosa bambagia. Dalle osservazioni sarebbe emerso che gli oggetti erano a forma di goccia di acqua, altri a forma di cappello da mandarino cinese; procedevano a velocità elevatissima avvitandosi nel procedere avanti e si producevano in complicate evoluzioni.
La bambagia raccolta in una provetta di vetro sterile, appariva come un filo del baco da seta; luccicava e si dimostrava appiccicosa aderendo immediatamente al tubetto di vetro.


Anche i giornalisti riuscirono a prendere della bambagia e insieme a quella dello studente venne analizzata dal professor Canneri Giovanni direttore dell’Istituto di Chimica Analitica dell’Università fiorentina, con l’aiuto del suo assistente professore Danilo Cozzi.
Dall’esame microscopico e da quello spettrografico risultò che la sostanza raccolta a Sesto e Lungo l’Africo era una "sostanza a struttura fibrosa, notevole resistenza meccanica alla trazione e alla torsione. Al riscaldamento imbruniva lasciando un residuo fusibile e trasparente. Il residuo fusibile spettrograficamente mostrava contenere prevalentemente: Boro, Silicio, Calcio e Magnesio. Sostanza a struttura macromolecolare probabilmente filiforme. In linea puramente ipotetica, la sostanza esaminata nella scala microchimica poteva essere un vetro borosilicico".


Secondo il professore poteva essere fabbricata insufflando aria ad altissima velocità su una massa di vetro fuso ad alta temperatura. Tanto più l’aria è veloce tanto più la temperatura di fusione è alta e tanto più la fibra è sottile. Dopo tale dichiarazione molti "esperti" si profusero in tentativi di spiegazioni plausibili del fenomeno.
Il fatto che le analisi abbiano stabilito la composizione del materiale non spiegava la curiosa manifestazione perché non era facile capire in che modo un razzo, un reattore o un "disco", poteva rilasciare una scia vetrosa.

Il 28 ottobre, in concomitanza del passaggio di strani oggetti in cielo, continuava la curiosa pioggia di filamenti vetrosi a Prato, Firenze e Siena che imbiancò la sommità del passo della Consuma come una nevicata; i filamenti brillavano al sole somigliando proprio a fiocchi di neve.
Il proprietario dell’albergo "Fonte al Prato" della Consuma notò che dal Casentino in direzione del Valdarno cadevano filamenti vetrosi come quelli erano apparsi il giorno prima sulle città toscane. Lunghe strisce luminose, fili eccezionalmente brillanti, trasportati da un lieve alito di vento, che ricoprivano gli abeti come fossero gemme e pietre preziose. Sembravano tanti alberi di Natale.


Il prof. Piccardi, dell’Istituto di Chimica e Fisica dell’Università di Firenze, pur non avendola vista, ritenne fosse una specie di lana di vetro come quella usata per rivestimenti isolanti. Per il professore poteva essere stata portata in aria da raffiche di vento dopo essere stata prelevata da una fabbrica, in seguito al disfacimento di qualche pannello. Oppure essere stata "seminata" in cielo da qualche aereo in seguito ad un avaria. Ma non poteva esprimere un giudizio basato su dati di fatto. Per il professore si tratta di palloni sonda meteorologici che di giorno assumevano strane luminescenze, ed erano illuminati di notte per consentire agli studiosi di osservarne il percorso. In balia delle correnti aeree davano vita a bizzarre evoluzioni e si potevano scambiare con "apparecchi di straordinaria maneggevolezza come il disco avvistato lungo il litorale adriatico da Trieste a Bari".

Fra le tanti ipotesi proferite per spiegare il fenomeno anche quella del vice presidente della Fondiaria di Firenze. Ricordandosi delle colate laviche di ossidiana alle Lipari, ipotizzò che la terra stesse attraversando una zona di cielo affollata di corpi composti di ossidiana e che a causa dell’attrito con l’atmosfera si riscaldavano fino al punto di dissolversi in filamenti componenti la "bambagia".
A tale proposito il giornalista riportava come esempio l’avvistamento avvenuto di un disco volante che si disintegrava a Gramlhet nel Tarn, nei cieli di Losanna. Alcuni frammenti del disco consistenti in filamenti argentei che si sbriciolavano al contatto con la mano e del suolo furono raccolti dalla gendarmeria che condusse l’indagine.


Vasco Magrini, noto pilota fiorentino, espresse l’opinione che difficilmente un aereo poteva seminare "bambagia", benché nelle costruzioni aeronautiche venga impiegata lana di vetro come isolante delle cabine interne; significherebbe che il velivolo si sta sfasciando. A meno che l’equipaggio non si sia disfatto della lana di vetro anche se è vietato lanciare qualsiasi cosa da bordo di un aeroplano. Sembra tuttavia che in concomitanza di alcune delle apparizioni fu udito proprio il motore di un aereo.
Anche il professor Piccardi dell’istituto di chimica e fisica dell’Università di Firenze, interrogato sull’argomento, si dichiarò concorde con il parere di Magrini e ipotizzò che qualche raffica di vento l’avesse prelevata da una fabbrica.

Nel cielo fiorentino comunque passarono, forse casualmente, un quadrimotore alle 14.30 circa e un reattore alle 16.

Riguardo al fatto che potesse essere sfuggita lana da qualche vetreria, va precisato che in Toscana esisteva nel 1954 una sola vetreria che produceva lana di vetro: La Vetreria Balzaretti e Modiglioni di Livorno.

L’ingegner Francesco Centro, tecnico della lavorazione del vetro, escluse che tale materiale poteva essere sfuggito dalle vetrerie della Toscana; inoltre dichiarò che i frammenti di vetro sottoposti all’analisi del Prof. Canneri erano troppo piccoli per poterne capirne la natura e stabilire se si trattava di materiale lavorato o formatosi naturalmente per un qualsiasi fenomeno.

Furono avanzate altre ipotesi: dall’esplosione atomica (in quegli anni si fanno esperimenti nell'atmosfera), al vetro fuso dalla scarica di un fulmine, al vetro fuso appartenente ad un meteorite di passaggio, alla lana di vetro utilizzata da aerei sperimentali in funzione antiradar, ai residui di combustione di un nuovo carburante per motori. Si chiamarono in causa persino vapori sparsi dai soffioni di Larderello ricchi di sali di boro e silicio. E circa i globi luminosi si ricordarono che nel mese di ottobre si possono facilmente osservare piogge meteoriche che talvolta danno luogo a spettacoli grandiosi; benché risultasse strana la visione di meteoriti in pieno giorno.

Il 29 Ottobre si ripeterono le segnalazioni di dischi volanti e di bambagia su Firenze.
Alle 13,05 Calenzano fu sorvolato da una formazione di dischi volanti che lanciavano fiocchi bianchi. La formazione si dirigeva verso Firenze passando sopra Monte Morello a diecimila metri di altezza. La stessa cosa avveniva a San Piero Agliana.
Poco dopo da Arcetri giunse l’invito ai giornalisti di recarsi all’osservatorio per vedere quel "qualcosa" precedentemente avvistato. Dentro una provetta di vetro una parte della bambagia come quella rinvenuta nei giorni precedenti anche nelle strade cittadine.


Il prof. Righini dell’Osservatorio di Arcetri aveva notato in direzione est cadere i fiocchi bianchi. Per il professore si trattò di una enorme quantità di lana vetrosa che a distanza poteva apparire come "dischi o sigari" a causa dei riflessi dei raggi solari; quando perdevano la brillantezza si confondevano sullo sfondo del cielo.
Secondo Righini tutto dipendeva dalle dimensioni angolari del fiocco. Un fiocco di 5 centimetri di diametro visto a 50 metri sottintende lo stesso angolo di un oggetto di 5 metri visto a 5 chilometri di altezza. Un oggetto grande molto lontano equivale ad un oggetto piccolo visto da vicino. Un colpo di vento fornisce l’impressione della forte velocità. Non è facile stimare le distanze senza avere un termine di confronto quando si osserva un oggetto sullo sfondo del cielo. Secondo il Professore, data l’ora e la posizione del sole, poteva darsi che il materiale avesse originato fenomeni di riflessione scambiati per dischi o palloni.


Come esempio citò il racconto di Donald Menzel, astronomo americano, il quale, passeggiando un giorno in campagna, vide un aereo che planava a bassa quota e gli veniva incontro. Vedendolo avvicinarsi velocemente istintivamente si gettò a terra, ma non udendo il rumore dell’urto rialzò la testa e poté vedere che vicino a lui si era posato un modellino come quello usato dai ragazzi.
Il campione di bambagia raccolto dal personale di Arcetri venne esaminato dall’Istituto di Fisica con il contatore Geiger Muller e risultò che la bambagia non era radioattiva. Dalle analisi emerse che i componenti erano gli stessi rilevati dal prof. Canneri. Qualcuno pensò anche ad un fenomeno collaterale a qualche esperimento atomico; una esplosione poteva aver fuso una quantità di vetro se la deflagrazione fosse avvenuta vicina ad una cava di silicio; la bambagia poteva essere stata portata in alto e in giro per il mondo dalle forti correnti presenti in quota, per poi ricadere in terra; ma non si trattò di questo.

Il fenomeno si ripeté nei giorni successivi in diverse città, soprattutto dell’Italia centrale, da Roma a Perugia, da Civitavecchia a Lucca sempre accompagnato dalla discesa di filamenti vetrosi.
A Città della Pieve venne registrato un avvistamento collettivo con caduta di bambagia e poi a Pontassieve, Scarperia, S.Mauro a Signa, Siena, Pistoia, Montale, S.Marcello Pistoiese, Arezzo e Perugia e decine di altre località. Dalle 13 alle 14,30 furono visitate da dischi volanti e innevate da bambagia. Molta gente si riversò nelle strade per osservare i dischi e assistere alla caduta della bambagia.
Furono visti attraversare il cielo di Prato a velocità fantastica come fusi luminosi seguiti da una scia bianchissima; effettuare una conversione a quarantacinque gradi e dirigersi su Firenze allineati a coppia.
A Siena il fenomeno assunse le stesse caratteristiche di Firenze; dischi, sigari, sfere, che passarono a brevi intervalli e una pioggia di bambagia, simile a neve, si dissolveva al calore della mano o a contatto del terreno. Cadde per oltre due ore lentamente. Complessivamente su Siena passarono undici oggetti, tre di loro viaggiavano in perfetta formazione.


In totale da Modena a Roma pervennero moltissime segnalazioni di questi passaggi. La cronaca racconta che a Modena, un disco, si sarebbe arrestato a cinquemila metri sopra il campo di aviazione, lanciando raggi luminosi in ogni direzione per almeno sessanta secondi.
Gli avvistamenti continuarono copiosi anche nel mese successivo in tutto il territorio nazionale. A volte in modo clamoroso. Per esempio, il 14 novembre, domenica, una ventina di sigari volanti furono avvistati nei cieli di Gela, in Sicilia, dove vennero anche raccolti e analizzati altri residui di bambagia silicea. L’ultima "nevicata" si verificò il 4 dicembre nell’Aretino. (...)

martedì 28 ottobre 2014

L'anima e lo Sciamanesimo

La guarigione attraverso il recupero dell’anima

di Nello Ceccon e Stefania Montagna


L'anima nelle società tradizionali

Gli uomini che agli albori della civiltà si sono affacciati per la prima volta al mondo soprannaturale o “realtà non ordinaria”, come l’ha definita l’antropologo e sciamano Carlos Castaneda, probabilmente non si erano posti la domanda che cosa fosse l’anima.

Ma nelle loro prime esplorazioni nei mondi dell’invisibile hanno incontrato persone, animali o piante, già note nella vita reale, sotto diversi aspetti e poi trasformarsi in altre forme, come avviene spesso anche nello stato del sogno.
Questa altra forma, che risiede nel mondo misterioso dell’invisibile, ha assunto nella nostra civiltà il concetto di anima.

Gli sciamani, in uno stato alterato di coscienza, riescono a “vedere” gli esseri viventi nella loro essenza più pura, senza i vincoli che ci vengono dati dalle percezioni fisiche e soprattutto dalle categorie e modelli mentali che si formano nella realtà in cui viviamo.
Attraverso questa nuova visione del soggetto o, in altre parole, attraverso la percezione dell’anima della persona, sono in grado di operare per riportare armonia e benessere. Gli sciamani hanno sempre esplorato queste nuove dimensioni a fini pratici, per portare la guarigione alla persona sofferente, per dare risposte sagge e consigli a chi ne aveva bisogno, oppure per ricevere conoscenze utili per la sopravvivenza del gruppo.

Queste pratiche sono sopravvissute nelle società tradizionali fino ai giorni nostri, grazie alla loro efficacia ed ai risultati che si ottengono. La psicologa e sciamana americana Sandra Ingerman, ha sviluppato un approccio basato su queste esperienze per curare le persone che vivono nella nostra società occidentale.
Ha chiamato questo approccio “recupero dell’anima”, una terminologia già usata nelle popolazioni che praticano lo sciamanesimo come metodo di cura e di conoscenza.

Come si forma la malattia
La nostra anima o “pura essenza”, nel corso della vita può subire episodi, eventi o vivere situazioni che portano ad uno stato di disarmonia che a sua volta può causare malattie. La perdita parziale dell’anima è il risultato di questi traumi.
Durante i viaggi sciamanici, cioè sessioni in cui, attraverso uno stato alterato di coscienza ottenuto con il suono ripetuto del tamburo, si è visto che l’anima può essere frammentata, ad ogni frammento corrisponde ad un evento traumatico, vissuto in maniera consapevole o meno.
Questi frammenti, lasciati nell’episodio, con la loro mancanza causano all’anima non più integra una perdita di potere o carica energetica.

Da qui, gli sciamani hanno compreso perché molte persone sentono di avere perso una loro parte di sé in un qualche evento della loro vita. Sentono la mancanza di qualche cosa, ma non riescono a capire che cosa. Questo senso di perdita causa molto spesso malattie gravi, sia fisiche come ad esempio a livello immunitario, oppure psicologiche, come la depressione.
Queste perdite parziali di anima fanno sentire le persone prive di energia vitale, apatiche, con scarsa voglia di vivere, reagire ed affrontare la realtà.
Lo sciamano, con l’aiuto delle sue guide spirituali, sotto forma di Maestri o di Animali di Potere, viaggia nella realtà non ordinaria per vedere se e quali parti di anima sono mancanti e ripercorre molto spesso in maniera metaforica, la vita della persona per individuare le parti d’anima che sono rimaste negli eventi vissuti in maniera traumatica.

Le parti d’anima

Da quello che hanno osservato gli sciamani, quando vengono rilasciate forti emozioni l’anima tende a rimanere bloccata in questo stato. Le emozioni che causano questo, possono derivare da eventi traumatici e Sandra Ingerman, fatto queste scoperte lavorando su donne che hanno subito abusi; possono derivare anche da episodi eccessivamente positivi, come ad esempio una importante cerimonia o una “indimenticabile” vacanza.
In entrambi i casi, molto più spesso nei traumi, superato l’episodio la persona non si sente più come era in precedenza. Una parte di sé è rimasta inesorabilmente incollata a quel passato e ciò che rimane è un senso di vuoto, di incompletezza.
Per alcuni avvenimenti, dopo un certo periodo, in modo spontaneo queste parti d’anima ritornano ad integrarsi nella persona, in altri invece l’anima rimane inesorabilmente perduta.
Dal punto di vista sciamanico l’anima si trova in uno stato in cui “manca” una sua parte, c’è un “vuoto” interiore che può facilmente sfociare in malattie, anche gravi.
Per avviare il processo di guarigione lo sciamano agisce prima di tutto a livello spirituale, lavorando con l’anima della persona, e poi aiutando la persona a trovare anche materialmente la risoluzione della malattia.

Il Recupero dell’ Anima

La guarigione sciamanica avviene quando la parte dell’anima perduta viene recuperata e riportata alla persona ammalata. Lo sciamano, in questo caso, riporta solo l’essenza più pura rimasta nel trauma, lasciando invece nel passato le emozioni, le paure e tutti quei legami energetici che avevano ferito.
Dopo questo intervento la persona è in grado di avviare il suo processo di guarigione, integrando le energie recuperate, acquisendo le capacità perdute e ritrovandosi a fare una vita più completa e piena. Spesso queste energie ritrovate possono attivare nuove iniziative, accendere la creatività della persona, riscoprendo capacità fino allora impensabili. L’integrazione delle parti d’anima recuperate è uno dei momenti più importanti nel processo di guarigione, perché altrimenti si avrebbero a disposizione energie non utilizzate, che potrebbero essere veicolate ancora in situazioni non appropriate.

Questa pratica o cerimonia di “Recupero dell’Anima” è oramai consolidata anche nella nostra società occidentale e sempre più persone trovano in questo approccio la vera scintilla per uscire da situazioni di difficoltà e di sconforto, da malattie psicologiche o fisiche. C’è da considerare che non va in contrasto con i metodi della medicina ufficiale, in quanto, lavorando su un piano prevalentemente spirituale, si può integrare e lavorare in sinergia, amplificando gli effetti benefici delle cure tradizionali o guidando le persone verso le cure più appropriate.

Le Storie

Riportiamo alcune storie di guarigione, sperimentate da alcuni pazienti che si sono sottoposti a questo tipo di lavoro sciamanico, qui in Italia, operato da sciamani che si sono formati nella Fondazione degli Studi Sciamanici.

La treccia e la barca

Maria, signora di 67 anni, soffriva di attacchi d’asma da quando era adolescente. L’asma le rendeva difficile anche ogni esercizio fisico che sarebbe stato utile per il suo corpo divenuto così pesante.
L’animale guida, specializzato per il recupero dell’anima, mi ha portato in una spiaggia, dove una ragazzina di circa 12 anni con una lunga treccia si accingeva a salire su di una barca a remi che guidava quello che sembrava essere suo padre.
Vedo la barchetta andare al largo, ad un certo punto non vedo più la ragazzina sulla barca, sull’acqua vedo una figura luminosa con una lunga treccia luminosissima. Capisco che quella splendida figura femminile è una parte dell’anima della mia paziente, quando mi vede è desiderosa di essere presa e trasportata nella giusta sede per reintegrarsi, fa una danza a spirale, diventa piccola e sale sulla mia mano, la porto al cuore poi la trasporto fino a Maria. Soffio l’anima nel cuore e sulla fontanella.
Quando Maria si mette seduta, le racconto il viaggio, lei ha come un tremore, il viso diventa rosso, le mani trasudano, si è ricordata che all’età di circa 12 anni ha rischiato di annegare al largo, cadendo da una barchetta e suo padre l’ ha salvata prendendola per la sua lunga treccia, è stato proprio da quell’età che ha iniziato a soffrire d’asma.
Nelle prime tre settimane dopo il recupero dell’anima, Maria ha riscontrato un decisivo miglioramento dei sintomi respiratori.

L’uomo nero
Paola, 27 anni,  soffriva da anni di stato d’ansia. L’animale guida mi ha portato in una stanza dove una bambina di circa 5 o 6 anni con i capelli a boccoli, dormiva tranquilla nel suo letto. Ad un tratto vedo entrare nella stanza un uomo con un vestito stracciato, scuro ed un cappellaccio che gli copriva il volto, arriva al bordo del letto fa una risata agghiacciante. La bambina terrorizzata si siede sul letto urlando. Una parte dell’anima era rimasta là, nell’evento, quell’anima non voleva tornare, era ancora immersa nella paura, ho dovuto rassicurarla, dirle che ora tutto è tranquillo, non ci sono più persone che le fanno paura. L’anima si è decisa a venire con me per poi reintegrarsi. Quando, dopo aver soffiato l’anima nel cuore e nella fontanella, ho raccontato la storia a Paola, lei si è messa a piangere, ricordandosi ciò che le era veramente accaduto da piccola.
Paola, seppur  adulta, dormiva ancora con una piccola luce accesa in camera; dopo il racconto, si è ricordata che, quando era piccola, i suoi genitori le dicevano sempre che, se fosse stata cattiva, l’uomo nero, nella notte, l’avrebbe portata via, e… quella sera era andata a dormire dopo essere stata “cattiva” e così “l’uomo ‘nero” era veramente arrivato, terrorizzandola a morte.
L’animale guida mi ha detto di raccomandare a Paola di correre in un prato e poi fare le capriole sull’erba e di mettersi a braccia aperte verso il sole con un grande sorriso, doveva sentire rinata la bambina che è in lei.

Il feto femmina

Alessandra aveva difficoltà nei rapporti con i maschi, avrebbe desiderato un partner, ma allo stesso tempo fuggiva da questa situazione, si era sempre comportata e vestita come un maschio, pur non sopportando le femmine. Alessandra soffriva per questa stranezza comportamentale.
Nel viaggio sono arrivata fino dentro all’utero di una donna, sentivo che quella donna, insieme a quello che poteva essere il marito, continuavano a dire “speriamo che sia un maschio”, “sarà sicuramente un maschio”, “lo chiameremo Alessandro”. Il feto, che già aveva la coscienza di essere femminile pensava “ce la farò, mostrerò a tutti che sono quello che loro hanno desiderato”,…. E così l parte d’anima femminile era rimasta nell’utero, non era mai nata; insieme all’animale guida l’abbiamo fatta nascere riportandola ad unificarsi, è venuta con noi subito, rapidamente.
Ora Alessandra ha una vita normale e si sente perfettamente equilibrata.

La nonna

Lucio si sentiva svuotato, sempre privo di forze, con una stanchezza cronica. Nel viaggio sciamanico vedo un ragazzo adolescente che ha quello che pareva un bellissimo rapporto amorevole con la nonna.
Vedo la nonna  morta che, così legata al nipote che ne trattiene a sé una parte dell’anima. Il mio animale guida mi porta nel “regno dei morti” dopo avermi fatto passare un tunnel tra gli alberi della foresta, là trovo la nonna, dovevo convincerla a lasciare la parte di anima di Lucio. Dico alla nonna che Lucio ha bisogno di quella parte di anima per sentirsi bene e vivere con energia, alla fine l’anima viene a me dopo che la nonna l’ ha liberata.
Al ritorno del viaggio, racconto la storia a Lucio che mi dice che è tutto vero, al nonna era estremamente legata a lui, forse perché non aveva avuto figli maschi pur desiderandoli molto. Proprio quando la nonna era morta aveva cominciato a stare male.

domenica 26 ottobre 2014

Il bene e il male secondo Einstein

Durante una lezione, un professore lanciò una sfida ai suoi alunni ponendo la seguente domanda: “Dio creò tutto quello che esiste?“
Un alunno rispose con coraggio: ”Sì, Lui creò tutto…“

“Realmente Dio creò tutto quello che esiste?” domandò di nuovo il maestro. Sì signore, rispose il giovane.

Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto quello che esiste, Dio ha fatto anche il male, visto che esiste il male! E se stabiliamo che le nostre azioni sono un riflesso di noi stessi, Dio è cattivo!”
Il giovane ammutolì di fronte alla risposta del maestro, inorgoglito per aver dimostrato, ancora un volta, che la fede era un mito.

Un altro studente alzò la mano e disse: “Posso farle una domanda, professore?”
“Logico”, fu la risposta del professore. Il giovane si alzò e chiese: ”Professore, il freddo esiste?”
“Però! Che domanda è questa?… Logico che esiste, o per caso non hai mai sentito freddo?”

Il ragazzo rispose: “In realtà, signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della Fisica, quello che consideriamo freddo, in realtà è l’assenza di calore. Ogni corpo o oggetto lo si può studiare quando possiede o trasmette energia; il calore è quello che permette al corpo di trattenere o trasmettere energia. Lo zero assoluto è l’assenza totale di calore; tutti i corpi rimangono inerti, incapaci di reagire, però il freddo non esiste. Abbiamo creato questa definizione per descrivere come ci sentiamo quando non abbiamo calore.

E ditemi, esiste l’oscurità?”, continuò lo studente. Il professore rispose: “Esiste”. Il ragazzo rispose: “Neppure l’oscurità esiste. L’oscurità, in realtà, è l’assenza di luce. La luce la possiamo studiare, l’oscurità, no! Attraverso il prisma di Nichols, si può scomporre la luce bianca nei suoi vari colori, con le sue differenti lunghezze d’onda. L’oscurità, no!… Come si può conoscere il grado di oscurità in un determinato spazio? In base alla quantità di luce presente in quello spazio. L’oscurità è una definizione usata dall’uomo per descrivere il grado di buio quando non c’è luce”.

Per concludere, il giovane chiese al professore: “Signore, il male esiste?” E il professore rispose: “Come ho affermato all’inizio, vediamo stupri, crimini, violenza in tutto il mondo. Quelle cose sono del male”

Lo studente rispose: “Il male non esiste, Professore, o per lo meno non esiste da se stesso. Il male è semplicemente l’assenza di bene… Conformemente ai casi anteriori, il male è una definizione che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non creò il male... Il male è il risultato dell’assenza di Dio nel cuore degli esseri umani. Lo stesso succede con il freddo, quando non c’è calore, o con l’oscurità, quando non c’è luce“.

Il giovane fu applaudito da tutti in piedi, e il maestro, scuotendo la testa, rimase in silenzio.

Il rettore dell’Università, che era presente, si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?”
La risposta fu: “Mi chiamo Albert Einstein

Fonte: http://www.barbarabardi.it/einstein.html

Boyd Bushman: intervista esclusiva

Il rinomato scienziato Boyd Bushman* (deceduto il 7 agosto 2014 all’età di 78 anni), poco prima di morire ha voluto concedere un’intervista video nella quale svela finalmente alcuni segreti dell’Area 51.

Secondo Bushman alcuni Ufo ed alcuni alieni sono presenti fisicamente all’interno della base, inoltre ci svela che con la loro tecnologia avanzatissima sono in grado di viaggiare ad una velocità superiore a quella della luce.

Una delle razze aliene operanti sulla Terra, proverrebbero da un pianeta lontano 68 anni luce dal nostro sistema planetario.
Gli Umanoidi, che sono a contatto con gli umani, sono alti circa 1,50 metri, hanno circa 230 anni, ed inoltre avrebbero 5 dita leggermente piu lunghe delle nostre e tutte e 5 incollate tra di loro, come se fossero palmipedi.

Tra l'altro, Bushman ritiene che le informazioni sull’Area 51 dovrebbero uscire allo scoperto per permettere alle persone di scoprire la verità e vedere con i propri occhi quello che succede nelle stanze piu segrete.
 
Sarà vero? Altri ritengono che l'immagine dell'Ominide non sarebbe altro che un "pupazzo venduto dalla nota catena americana Kmart negli anni 90".

* Bushman era un ex Senior Scientist per l’azienda Lockheed Martin, attiva nei settori dell’ingegneria aerospaziale e della difesa.



sabato 25 ottobre 2014

Frequenze sonore

Ecco un interessante articolo sulle frequenze di Laura Callegaro. PRIMA DI LEGGERLO VI RACCOMANDO DI FARE ATTENZIONE: LE FREQUENZE SONORE POSSONO ESSERE TERAPEUTICHE, MA E’ ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO IL “FAI DA TE”. VI SONO TROPPE VARIABILI PER USARE IL SUONO A SCOPO CURATIVO.

LE FREQUENZE DELLA VITA

Rigenera il tuo DNA ed evolvi la tua coscienza
Le Frequenze possono influenzare e riprogrammare il DNA
Utilizzando determinate frequenze in un ambiente silenzioso si possono effettuare sedute di meditazione, training autogeno, E.F.T, pranoterapia e altre tecniche di ricerca interiore. Ad esempio un suono con frequenza a 528 Hz, può essere utilizzato prima di andare a dormire per ri-armonizzarsi o anche per cancellare le “basse frequenze” derivanti da pessime situazioni vissute o emozioni provate. Queste frequenze possono riparare e riprogrammare il nostro DNA.
Esistono frequenze sonore vitali, circa 6, che hanno un potere straordinario e benefico sulla fisiologia umana.
Queste sono:
  • 396 HZ – Liberi dal senso di colpa e ansia
  • 417 HZ – Cambiamento, lasciare andare il passato
  • 528 HZ – Riparazione e armonizzazione DNA
  • 639 HZ – Apertura e connessione nei rapporti umani
  • 741 HZ – Stimolare il risveglio interiore
  • 852 HZ – Ritorno all’ordine spirituale

 Registrandole in un CD possono essere ascoltate ripetutamente nell’arco della giornata per la meditazione il training autogeno, EFT, pranoterapia e altre tecniche di ricerca interiore.
Può essere utilizzato prima di andare a dormire anche per cancellare le “basse frequenze” derivanti da pessime situazioni vissute o emozioni provate.
In queste 6 frequenze (Do 396 HZ, Re 417 HZ, Mi 528 HZ, Fa 639 HZ, Sol 741 HZ, La 852 HZ) la proporzione che ne deriva crea ottave superiori corrispondenti alla geometria sacra del Codice da Vinci.
È l’inizio di una nuova scienza, la Cimatica, che studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose.
I suoni e la luce saranno gli strumenti delle medicina del futuro.
Nikola Tesla diceva che i tre numeri principali che costituiscono l’universo sono 3,6,9. – La frequenza 528 Hz (5+2+8=15 1+5 =6) è definita la frequenza ‘Miracolo’ ed è la stessa delle eliche del DNA…
- Nei canti Gregoriani, queste frequenze basiche sono espresse continuamente e ripetutamente. Da questo deriva il senso di armonia e di beatitudine.
- Un istituto giapponse (I.H.M Research Institute), ha condotto una ricerca su queste frequenze vitali, fotografando a -25 gradi i cristalli dalla geometria perfetta che ne derivava. La tecnica è quella di Masaru Emoto.
- Altre ricerche con la kinesiologia sui chakra ha dimostrato il potenziamento della forza vitale in presenza di tale frequenze.
- Tutti i pezzi di musica classica composte da Ottave superiori posseggono alcune di queste frequenze specifiche.
- Nel padiglione auricolare è presente la proporzione del Codice da Vinci.
- I suoni che posseggono queste frequenze hanno un potere straordinario sulla fisiologia umana grazie appunto alla forma che accoglie informazioni coerenti alle leggi della creazione universale.
Il corpo umano è composto di sostanza genetica ed è dotato di un trasmettitore e un ricevitore estremamente evoluto di frequenze. Durante sperimentazioni scientifiche, si è osservato che inserendo il DNA in un contenitore particolare di elettroni, questi ultimi si dispongono creando una struttura uguale al DNA. Se si rimuove il DNA, gli elettroni ritornano ad occupare le precedenti posizioni. Questa è la prova certa che il patrimonio genetico dell’essere umano interagisce di continuo con l’energia circostante; siamo noi, le nostre condizioni emotive, a influenzare il mondo di continuo.
Dentro un essere umano ci sono delle microantenne, conosciute con il nome di amminoacidi, connesse e collegate con il DNA. Inoltre, esistono 64 codici genetici, fatti per inviare o ricevere frequenze più elevate collegando ogni persona ad una coscienza più elevata. Le ultime ricerche scientifiche dicono che solo 20 di queste antenne sono funzionanti, mentre le rimanenti 44 rimangono “spente”. 20 antenne sono insufficienti a collegare un essere umano con le frequenze più elevate. Ne deriva che ogni essere umano usa solo una piccola parte del proprio potere cerebrale.
Le nostre emozioni hanno una funzione determinante sull’attivazione di queste microantenne, come dimostrato da Bruce Lipton nel libro La biologia delle credenze. Una situazione di paura che deriva da tutte le nostre emozioni a bassa frequenza, può attivare solo alcune di queste “antenne” perché produce una lunghezza d’onda lunga e lentissima.
Invece l’amore, espressione di tutte le nostre emozioni di elevata qualità spirituale, riesce ad attivare un numero elevato di “antenne Effettori’ perché genera una lunghezza d’onda veloce e corta.

LE FREQUENZE POSSONO INFLUENZARE E RIPROGRAMMARE IL DNA

Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. La più recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l’intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l’auto-guarigione, le tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone (concretamente, dei maestri spirituali), l’influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle parole e dalle frequenze SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le proteine. Questo sub-complesso di DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L’altro 90% è considerato “DNA rottame”. Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è stupida, hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un’esplorazione di quel 90% di “DNA rottame”. I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie ! Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di informazioni e per la comunicazione.
I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell’apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente.
Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento. La linea finale è stata: “I cromosomi vivi funzionano come computer “solitonici/olografici” usando la radiazione laser del DNA endogeno”. Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in questo modo, l’informazione genetica stessa. Siccome la struttura base delle coppie alcaline del DNA e del linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione del DNA. Uno semplicemente può usare parole e orazioni del linguaggio umano ! Questo è stato anche provato sperimentalmente.
La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate. Infine questo spiega scientificamente perché le affermazioni, l’educazione autogena, l’ipnosi e cose simili possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. È del tutto normale e naturale che il nostro DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per riparare difetti genetici.
Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare modelli di informazione di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo i modelli di informazione del DNA !
In quel modo, l’informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che si manifestano quando si fa l’ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA ! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili, che trasformerà il mondo ! Tutto ciò applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell’arcaico processo d’ablazione ! Questo esperimento punta all’immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline.
I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente. Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre e quando venga usata la giusta frequenza.
Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c’è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così “cunicoli” magnetizzati o cunicoli spaziali – molto simili ai buchi neri.
I “piccoli buchi” sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate)
Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell’universo, attraverso i quali si può trasmettere l’informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti di informazione e li passa alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione è più efficace in stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e l’intelletto iperattivo impediscono il successo dell’ipercomunicazione o ne distorcono completamente l’informazione rendendola inutile. In Natura, l’ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in “organizzazioni stato” di insetti lo prova drammaticamente. L’uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più sottile come “intuizione”. Però anche noi possiamo recuperarne a pieno l’uso.
Un esempio in Natura. Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione. Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i “piani di costruzione” anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva. Nell’uomo l’ipercomunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un’informazione che è fuori dalla propria base di conoscenze.
A quel punto questa ipercomunicazione viene sperimentata e catalogata come un’ispirazione o intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò che il diavolo si sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una situazione nella quale era connesso ad una specie di CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da tutti i campi immaginabili e alla mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di informazioni che sembrava che di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte delle informazioni era fuori dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente niente.
Quando avviene l’ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come nell’essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno dimostrato che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.
Si presume che l’energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora attraverso i “cunicoli”. La maggior parte delle volte gli effetti secondari che si incontrano nell’ipercomunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle vicinanze della persona implicata. In presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più si migliorano l’atmosfera e l’energia dell’ambiente più frustante è che in quel preciso istante l’attrezzatura di registrazione smette di funzionare e di registrare. Il riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne ristabilisce ancora la funzionalità totale che però il giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere ciò risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente a che vedere con l’essere tecnicamente incapaci, ma significa semplicemente che sono abili per l’ipercomunicazione.
Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l’energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti nell’ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l’apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l’ipercomunicazione.
Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.
Senza un’individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali. L’ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa. I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio ! E l’umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.
Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l’impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d’inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l’energia del pianeta.
Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come
la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza
Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s’innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà. Anche la scienza “ufficiale” conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di Roma.
Nel libro L’Intelligenza in Rete nascosta nel DNA, (Macro Edizioni) Grazyna Gosar e Franz Bludorf spiegano queste connessioni chiaramente e precisamente. Gli autori citano anche fonti supponendo che in tempi primitivi l’Umanità, come gli animali, è stata fortemente connessa alla coscienza gruppale e agiva come gruppo. Tuttavia, per sviluppare e sperimentare l’individualità, noi umani abbiamo dovuto dimenticare l’ipercomunicazione quasi completamente. Ora che siamo abbastanza stabili nella nostra coscienza individuale, possiamo creare una nuova forma di coscienza gruppale, concretamente una, quella in cui abbiamo accesso a tutte le informazioni per mezzo del nostro DNA senza essere forzati o controllati a distanza rispetto a quello che dobbiamo fare con quell’informazione.
Fonti:
Testi ed immagini tratti dal cd “The Frequencies of Life”, del dr. Nicholas Caposiena, editi da Edizioni MyLife,
acquistabili su www.mylifestore.it
L’Intelligenza in Rete nascosta nel DNA, (Macro Edizioni) Grazyna Gosar e Franz Bludorf

Tutte le frequenze della vita
Se volete conoscere liste di frequenze, leggete i seguenti articoli, ma ribadisco di evitare assolutamente le terapie “fai da te”. L’uso che ne fate è di vostra responsabilità.
Le frequenze che curano esistono?
Cimatica: lista di frequenze

NOTE
[2] Il file lo potete scaricare qui: Frequenze Chakras
Tratto da Lorecalle, link originale dell’articolo: http://www.lorecalle.it/?p=650