Il caso di cui sto parlarvi riguarda presunti incontri ravvicinati che
ebbe un uomo di nome Stan in Colorado. La storia di Stan Romanek è
divenuta famosa perchè i fenomeni di cui fu testimone l'uomo si
ripeterono diverse volte tra l'anno 2000 e il 2011.
Il primo
episodio avvenne il 27 dicembre del 2000. Stan era fidanzato con una
ragazza del Nebraska e per convincerla a trasferirsi da lui decise di
riprendere con la sua videocamera i panorami più belli delle sue zone.
Tra i luoghi scelti per i migliori scatti uno era nei pressi delle Red
Rocks Amphitheater. Fu quasi costretto a fermarsi nei pressi di Dinosaur
Ridge, ai piedi delle colline: davanti a lui le auto erano tutte ferme a
lato della strada e moltissima gente era ferma lungo la strada con il
naso in su. Stan ovviamente fece lo stesso e vide uno strano oggetto
immobile in cielo.
Stan prese la videocamera e riprese l'UFO, che
dopo qualche minuto volò via ad altissima velocità. Inizialmente da
scettico pensò che quello fu solo uno scherzo o un esperimento militare,
ma il caso fece notizia, finì sui giornali e fu documentato da un gran
numero di testimoni presenti sulla scena. Quello fu il primo di tanti
avvistamenti di cui fu protagonista.
Quasi un anno dopo Stan stava
per chiudere il suo negozio quando un cliente lo avvertì che fuori,
sopra il suo edificio, c'era uno strano oggetto volante a forma sferica
sospeso a mezz'aria. Era ormai sera, ma l'oggetto era comunque molto ben
visibile in cielo. La forma era simile a quella già vista nel 2000 e
similmente, dopo alcuni istanti volò via schizzando nel cielo a tuta
velocità. Stan dopo quel nuovo incontro ravvicinato iniziò ad avere un
forte mal di testa, così chiuse il negozio e tornò a casa. Non collegò
le due cose, ma decise comunque di mettersi a letto presto per poter
riposare un po'.
Il dolore era molto intenso e lo colpiva nella
parte posteriore del capo, ma alla fine riuscì addormentarsi, almeno
fino verso le 2 di notte, quando sentì bussare alla porta.
Stan
ricorda tre umanoidi che lo stavano aspettando nel cortile; anche se era
notte fonda si rese conto che non erano affatto umani. I ricordi di
Stan riguardo quell'episodio poi divengono confusi e ricorda solo il suo
risveglio, che avvenne nel letto.
Stan si svegliò e cercò di
convincersi di aver avuto solo un brutto sogno, ma quando scese a far
colazione la sua famiglia notò degli strani segni e alcune ferite sul
suo corpo che diventavano fluorescenti al buio. Sorprendentemente le cicatrici e i segni sparirono nel giro di due giorni.
Dieci giorni più tardi, il 30 settembre, Stan tornò a casa dal lavoro,
ma per strada fu di nuovo costretto a fermare la macchina per una fila
interminabile di auto ferme: un'intensa luce conica simile ad un faro
illuminava un punto a terra in un campo. Ancora prima che potesse uscire
dalla sua auto il fascio di luce si spostò sopra la sua auto e vi si
soffermò diversi secondi. Stan pensò si trattasse di un elicottero della
polizia, e cercò di sporgersi dal finestrino per vedere meglio: si
rese conto che ciò che tutti stavano guardando era di nuovo un UFO.
L'oggetto si spostò rapidamente verso un parco chiamato Old Stone House
Park e anche questa volta i testimoni furono moltissimi, tanto che la
notizia finì su tutti i notiziari.
Stan iniziò da allora ad
avere frequenti visioni e casi di "abduction" tanto che, sopraffatto
dallo stress, chiese aiuto ad alcuni psicologi. Durante il mese di
luglio del 2002 Stan si sottopose ad una seduta di ipnoterapia e il
terapeuta chiese a Stan se ricordasse qualcosa di particolare che
caratterizzasse i suoi
rapimenti, come oggetti, scritture o simboli. Tra lo stupore di tutti
quelli che assistettero a quella seduta Stan in una manciata di secondi
scrisse una pagina piena di equazioni complesse. Una di queste pare
essere la rappresentazione di una struttura elettronica di un elemento che ancora oggi non conosciamo.
A marzo del 2003 iniziò una situazione piuttosto controversa per Stan e
molti iniziarono ad accusarlo di essere un mitomane o, più
semplicemente, un bugiardo in cerca di un po' di fama.
Il 5
marzo, nuovamente di notte, Stan venne svegliato da alcuni rumori in
casa. Scese in cucina per controllare di cosa si trattasse e intravide
nell'ombra una piccola sagoma. Pensò fosse il figliastro di 12 anni, ma
quando lo chiamò non ricevette risposta. Stan risalì le scale, prese la
videocamera e improvvisamente
vide qualcosa che lo osservava attraverso la porta a vetri sul retro.
Immortalò una figura molto simile a quelli che gli ufologi definiscono
"i grigi".
Il 17 luglio dello stesso anno la figura si ripresentò a
spiare l'interno della casa dalla finestra. i suoi mal di teste
divennero più frequenti e nei mesi successivi ebbe modo di notare figure
umanoidi che spesso si aggiravano fuori e dentro casa.
Il 24
novembre 2005 Stan chiese suggerimenti ad un amico ex ricercatore presso
il Naval Intelligence che lo aiutò as istallare una videocamera di
sicurezza in camera da letto. In uno dei video ripresi dal circuito
interno sarebbe possibile sentire la tastiera del computer fare clic
senza che la tocchi nessuno e la della scrivania ruotare come se
qualcuno di invisibile da seduto si fosse alzato.
Altri due anni
dopo, nelle festività di natale, la telecamera fisse viene trovata a
terra sradicata dal suo innesto. Su essa, analizzando al pellicola, Stan
trovò due fermi immagine assai inquietanti di un volto umanoide
tutt'altro che umano. Anche io questo caso assomiglia ad un grigio.
Il 24 Aprile 2011 fu la compagna di Stan, Lisa, a notare qualcosa di
strano che muoveva gli oggetti nell'ufficio di Stan. Lisa corse in
ufficio giusto in tempo per catturare con la sua macchina fotografica
una figura oscura ai piedi della scrivania.
Il 26 maggio 2011 verso
le 3 del mattino Stan e sua moglie Lisa vennero svegliati da strani
rumori provenienti da una stanza adiacente che normalmente era vuota.
Stan si alzò per controllare, ma non vide nulla di strano, se non al
finestra aperta. Il mattino dopo, con la luce del sole trovò impronte
di mani sulla finestra della camera che dava sul giardino e impronte per
terra nel giardino. Fece rilevare le impronte della mano sulla
finestra, e scoprì che erano grandi come una banconota di medio taglio e
con quattro dita. Sicuramente non riconducibili a mani umane.
Premettendo che quelle che vi ho riportato sono solo le esperienze più
salienti che dice di aver vissuto Stan Romanek, c'è da dire che il caso
riporta così tante fotografie e video che se ne potrebbe parlare per
anni. Queste innumerevoli "prove" di contatti alieni però ha il suo
rovescio della medaglia: normalmente i contatti per un essere umano
avvengono una volta, massimo due in tutta la vita; qui sembra a prima
vista che Stan Romanek e gli alieni convivano addirittura. Esprimersi su
un caso che ancora è aperto mi pare precipitoso, ma questa storia un
po' di sospetti li suscita...
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