venerdì 18 dicembre 2015

Il caso di Stan Romanek

Il caso di cui sto parlarvi riguarda presunti incontri ravvicinati che ebbe un uomo di nome Stan in Colorado. La storia di Stan Romanek è divenuta famosa perchè i fenomeni di cui fu testimone l'uomo si ripeterono diverse volte tra l'anno 2000 e il 2011.

Il primo episodio avvenne il 27 dicembre del 2000. Stan era fidanzato con una ragazza del Nebraska e per convincerla a trasferirsi da lui decise di riprendere con la sua videocamera i panorami più belli delle sue zone. Tra i luoghi scelti per i migliori scatti uno era nei pressi delle Red Rocks Amphitheater. Fu quasi costretto a fermarsi nei pressi di Dinosaur Ridge, ai piedi delle colline: davanti a lui le auto erano tutte ferme a lato della strada e moltissima gente era ferma lungo la strada con il naso in su. Stan ovviamente fece lo stesso e vide uno strano oggetto immobile in cielo.
Stan prese la videocamera e riprese l'UFO, che dopo qualche minuto volò via ad altissima velocità. Inizialmente da scettico pensò che quello fu solo uno scherzo o un esperimento militare, ma il caso fece notizia, finì sui giornali e fu documentato da un gran numero di testimoni presenti sulla scena. Quello fu il primo di tanti avvistamenti di cui fu protagonista.

Quasi un anno dopo Stan stava per chiudere il suo negozio quando un cliente lo avvertì che fuori, sopra il suo edificio, c'era uno strano oggetto volante a forma sferica sospeso a mezz'aria. Era ormai sera, ma l'oggetto era comunque molto ben visibile in cielo. La forma era simile a quella già vista nel 2000 e similmente, dopo alcuni istanti volò via schizzando nel cielo a tuta velocità. Stan dopo quel nuovo incontro ravvicinato iniziò ad avere un forte mal di testa, così chiuse il negozio e tornò a casa. Non collegò le due cose, ma decise comunque di mettersi a letto presto per poter riposare un po'.
Il dolore era molto intenso e lo colpiva nella parte posteriore del capo, ma alla fine riuscì addormentarsi, almeno fino verso le 2 di notte, quando sentì bussare alla porta.
Stan ricorda tre umanoidi che lo stavano aspettando nel cortile; anche se era notte fonda si rese conto che non erano affatto umani. I ricordi di Stan riguardo quell'episodio poi divengono confusi e ricorda solo il suo risveglio, che avvenne nel letto.
Stan si svegliò e cercò di convincersi di aver avuto solo un brutto sogno, ma quando scese a far colazione la sua famiglia notò degli strani segni e alcune ferite sul suo corpo che diventavano fluorescenti al buio. Sorprendentemente le cicatrici e i segni sparirono nel giro di due giorni.

Dieci giorni più tardi, il 30 settembre, Stan tornò a casa dal lavoro, ma per strada fu di nuovo costretto a fermare la macchina per una fila interminabile di auto ferme: un'intensa luce conica simile ad un faro illuminava un punto a terra in un campo. Ancora prima che potesse uscire dalla sua auto il fascio di luce si spostò sopra la sua auto e vi si soffermò diversi secondi. Stan pensò si trattasse di un elicottero della polizia, e cercò di sporgersi dal finestrino per vedere meglio: si rese conto che ciò che tutti stavano guardando era di nuovo un UFO. L'oggetto si spostò rapidamente verso un parco chiamato Old Stone House Park e anche questa volta i testimoni furono moltissimi, tanto che la notizia finì su tutti i notiziari.
Stan iniziò da allora ad avere frequenti visioni e casi di "abduction" tanto che, sopraffatto dallo stress, chiese aiuto ad alcuni psicologi. Durante il mese di luglio del 2002 Stan si sottopose ad una seduta di ipnoterapia e il terapeuta chiese a Stan se ricordasse qualcosa di particolare che caratterizzasse i suoi rapimenti, come oggetti, scritture o simboli. Tra lo stupore di tutti quelli che assistettero a quella seduta Stan in una manciata di secondi scrisse una pagina piena di equazioni complesse. Una di queste pare essere la rappresentazione di una struttura elettronica di un elemento che ancora oggi non conosciamo.



A marzo del 2003 iniziò una situazione piuttosto controversa per Stan e molti iniziarono ad accusarlo di essere un mitomane o, più semplicemente, un bugiardo in cerca di un po' di fama.

Il 5 marzo, nuovamente di notte, Stan venne svegliato da alcuni rumori in casa. Scese in cucina per controllare di cosa si trattasse e intravide nell'ombra una piccola sagoma. Pensò fosse il figliastro di 12 anni, ma quando lo chiamò non ricevette risposta. Stan risalì le scale, prese la videocamera e improvvisamente vide qualcosa che lo osservava attraverso la porta a vetri sul retro. Immortalò una figura molto simile a quelli che gli ufologi definiscono "i grigi".

Il 17 luglio dello stesso anno la figura si ripresentò a spiare l'interno della casa dalla finestra. i suoi mal di teste divennero più frequenti e nei mesi successivi ebbe modo di notare figure umanoidi che spesso si aggiravano fuori e dentro casa.

Il 24 novembre 2005 Stan chiese suggerimenti ad un amico ex ricercatore presso il Naval Intelligence che lo aiutò as istallare una videocamera di sicurezza in camera da letto. In uno dei video ripresi dal circuito interno sarebbe possibile sentire la tastiera del computer fare clic senza che la tocchi nessuno e la della scrivania ruotare come se qualcuno di invisibile da seduto si fosse alzato.

Altri due anni dopo, nelle festività di natale, la telecamera fisse viene trovata a terra sradicata dal suo innesto. Su essa, analizzando al pellicola, Stan trovò due fermi immagine assai inquietanti di un volto umanoide tutt'altro che umano. Anche io questo caso assomiglia ad un grigio.

Il 24 Aprile 2011 fu la compagna di Stan, Lisa, a notare qualcosa di strano che muoveva gli oggetti nell'ufficio di Stan. Lisa corse in ufficio giusto in tempo per catturare con la sua macchina fotografica una figura oscura ai piedi della scrivania.

Il 26 maggio 2011 verso le 3 del mattino Stan e sua moglie Lisa vennero svegliati da strani rumori provenienti da una stanza adiacente che normalmente era vuota. Stan si alzò per controllare, ma non vide nulla di strano, se non al finestra aperta. Il mattino dopo, con la luce del sole trovò impronte di mani sulla finestra della camera che dava sul giardino e impronte per terra nel giardino. Fece rilevare le impronte della mano sulla finestra, e scoprì che erano grandi come una banconota di medio taglio e con quattro dita. Sicuramente non riconducibili a mani umane.

Premettendo che quelle che vi ho riportato sono solo le esperienze più salienti che dice di aver vissuto Stan Romanek, c'è da dire che il caso riporta così tante fotografie e video che se ne potrebbe parlare per anni. Queste innumerevoli "prove" di contatti alieni però ha il suo rovescio della medaglia: normalmente i contatti per un essere umano avvengono una volta, massimo due in tutta la vita; qui sembra a prima vista che Stan Romanek e gli alieni convivano addirittura. Esprimersi su un caso che ancora è aperto mi pare precipitoso, ma questa storia un po' di sospetti li suscita...

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