venerdì 27 aprile 2012

IL FENOMENO MORTE

tratto da LA VITA OLTRE LA VITA di Raymond A. Moody Jr.


Che cosa è la morte?
L'umanità si è posta sin dall'inizio questa domanda. E nel corso degli ultimi anni io ho avuto occasione di rivolgerla a pubblici ben definiti, che andavano da classi di studenti di psicologia, filosofia e sociologia, a organizzazioni ecclesiali, a pubblici televisivi, a club, associazioni mediche. 
Sulla base di queste mie esperienze posso dire che l'argomento suscita reazioni profonde in individui assai diversi per caratteristiche emotive e modi di vita.
E' tuttavia innegabile che per la gran maggioranza degli uomini parlare della morte è difficile. 

Lo è per almeno due ragioni. 
La prima, sostanzialmente psicologica e culturale: 
- la morte è un argomento tabù. Abbiamo la sensazione, forse soltanto a livello inconscio, che venire in contatto con la morte, per quanto indirettamente, ci costringa ad affrontare la prospettiva della nostra morte, avvicini la nostra morte, ce la renda più reale e percepibile.
(...)
Solo parlare della morte può sembrare un modo per avvicinarla indirettamente. Senza dubbio molti pensano che sia come evocarla mentalmente, avvicinarla tanto da dover affrontare l'inevitabilità della propria morte futura. Per evitarci un trauma psicologico, cerchiamo dunque di evitare quanto più possibile l'argomento.
- La seconda ragione è più complessa, poiché ha la sua radice nella natura stessa del linguaggio. Nella grande maggioranza dei casi, le parole del linguaggio umano si riferiscono a contenuti dei quali abbiamo esperienza attraverso i sensi. Ma la morte è di là dall'esperienza conscia di quasi tutti noi.

Se quindi vogliamo parlare della morte dobbiamo superare i tabù sociali e il radicato dilemma linguistico dovuto alla nostra inesperienza. E finiamo spesso per usare analogie eufemistiche.
Paragoniamo la morte e il morire a cose più piacevoli di cui abbiamo esperienza.

Il paragone più comune è forse quello con il sonno. Morire, ci diciamo, è come addormentarsi. L'analogia è frequente nel linguaggio e nel pensiero comune quanto nella letteratura di età e culture diverse. Era comune anche al tempo degli antichi greci.

Nell'Iliade, il sonno viene chiamato «fratello della morte», e Platone, nell'Apologia di Socrate, fa pronunciare le seguenti parole a Socrate, appena condannato a morte:

[Se dunque la morte non è che un sonno senza sogni] deve trattarsi di un meraviglioso beneficio. Se infatti si chiedesse a chiunque di ricordare la notte nella quale dormì tanto profondamente da non avere sogni e di paragonarla alle altre notti e ai giorni della sua vita, e di dire infine, dopo avervi a lungo riflettuto, quante notti e quanti giorni migliori e più felici di quella notte egli abbia conosciuto nel corso della sua esistenza, ebbene, io credo che ... [ognuno] troverebbe che sono assai pochi quei giorni e quelle notti. Se la morte è questo, io chiamo un beneficio la morte, poiché tutto il tempo, se lo si considera così, non è che una sola notte.
(...)

Una tradizione, forse più antica, afferma che una componente dell'essere umano sopravvive alla morte è alla distruzione del corpo, una componente alla quale sono stati dati molti nomi: psiche, anima, mente, spirito, ego, essere, consapevolezza. Quali che siano i nomi dati alla componente immortale dell'uomo, la nozione che con la morte fisica l'essere umano entra in un'altra dimensione dell'esistenza è tra le credenze umane più venerabili.


giovedì 26 aprile 2012

Lettera in viaggio

No, aspetta, in effetti nessuno mi ha chiesto di scrivere di te… Lo sto facendo ...io ora, e non me ne frega niente se questo lo leggeranno in due o tre e basta. Io la scrivo per te, anche se non la potrai leggere. Ma sai, ho sentito che li in paradiso le notizie arrivano attraverso le stelle no!?
Ecco, magari chiederò aiuto a una di loro per portarti su questa specie di lettera. Che poi, tutti dicono che sono bravo a scrivere e a trasmettere emozioni. Beh, non penso. Perché, credimi, in questo momento non riesco minimamente a descrivere ciò che mi circola in quel maledetto uragano di emozioni che si muove dentro me, esattamente tra cuore e anima. E mi fa star male questa cosa. Vorrei trasferire questi mille pensieri qui, su questo pezzo bianco e ripulire la mia mente. Ma so che non è possibile, perche tanto ci sarà sempre qualcosa che parlerà di te dentro di me.
 



Ehii, ciao nonna, come stai? Fa freddo lassù? Sai, stanotte ti ho sognato. Quant’eri bella, sorridevi. Era da tanto che non ti sognavo, mi è piaciuto troppo. Oh, sembravamo due bambini. Tu mi abbracciavi e mi stritolavi come facevo io con i pupazzetti. La cosa strana è che ti sentivo… sentivo il tuo abbraccio, le tue mani sulle mie spalle, il tuo fiato sul collo e la tua voce mi rimbombava nella testa. Ero tremendamente felice.


Amo i tuoi occhi, te l’ho detto!? Hai degli occhi verdi, con quella sfumatura marrone vicino alla pupilla. E poi avevi i tuoi occhiali, quelli che ti facevano sembrare intellettuale quale eri.


Poi? Poi mi hai detto: “Devo andare”. “Non andare” mi dicevo. Tu camminavi verso l’infinito, poco a poco ti facevi sempre più piccola. Io ti rincorrevo, correvo con un’adrenalina in corpo. Correvo e cadevo, cadevo ma mi rialzavo. Tu camminavi e andavi comunque più veloce di me. A un certo punto, hai rallentato, ti sei avvicinata e mi hai sussurrato all’orecchio: “Ti amo piccolo mio, ma ora devo andare. Non rincorrere ciò che non c’è, pensa al tuo futuro. Noi ci rincontreremo veramente tra molto tempo, a volte verrò a trovarti nei tuoi sogni, ma non preoccuparti, sarò sempre lì vicino a te, a scuola, a casa, quando esci… Ora vai, svegliati. Ci vediamo nel prossimo sogno. Ah, un’ultima cosa… Abbracciami!”


La abbracciai fino a riaprire gli occhi e non vederla più, era scomparsa. Ma la sentivo tra le mie mani, tra le mie braccia. Mi ero svegliato, com’era possibile!? Senti un sussurro: “Mantengo sempre le mie promesse”.


Forse è questo che ci riesce difficile accettare le cose. Ti voglio bene nonna. Lo grido al cielo, alle stelle, alla luna, al sole. Lo grido al mondo. Ehii gente, io voglio bene a quella donna che mi ha cresciuto e adesso sorride lassù. Ed è la stella più bella che esiste, stop.


Ci vediamo tra un bel po’. Ciao nonna, ti amo ♥

martedì 24 aprile 2012

25 Aprile: La festa delle donne partigiane

Libertà e democrazia non sono conquiste per sempre. Non c’è libertà, non c’è eguaglianza, se non c’è il lavoro. E questo 25 Aprile è, una volta ancora, la festa di chi lotta. La Festa di chi non è mai indifferente
La guerra per la libertà non è stata cosa da uomini: e non furono neppure solo le madri, le sorelle, le fidanzate, le mogli, le figlie. Non furono solo le portaordini in bicicletta.

Quest’anno il 25 Aprile sia dedicato alle donne: alle partigiane che combatterono per la libertà, per la democrazia, per la pace. E per il lavoro. Alle donne che oggi riappaiono in vecchie foto stropicciate mentre si abbracciano e ridono – arma in spalla – attraversando vittoriose le città. Alle storie delle donne partigiane che faticosamente riaffiorano dalla Storia comune di un popolo che combatteva per il suo futuro. Per il suo avvenire.

E’ stato il web - le donne sul web - a imporre questo 25 Aprile delle partigiane: il passa-parola sui social network per un omaggio corale, un puzzle di foto che si moltiplica da una pagina all’altra con le immagini di queste nostre Madri della libertà. Potrebbe essere altrimenti oggi, che il Paese si interroga su chi potrà rinnovare la nostra democrazia, e persino il presidente Napolitano, e persino Don Gallo, guardano alle donne, e alla loro voglia di farsi protagoniste?

Oggi che c’è di nuovo un avvenire da conquistare, da ricostruire, la Festa della Liberazione ha ripreso  un significato che va ben oltre il ricordo, la commemorazione. Una Festa di riscatto possibile: perché  libertà e democrazia non sono conquista per sempre. Non c’è libertà, non c’è eguaglianza, se non c’è il lavoro. E questo 25 aprile delle donne è, una volta ancora, la festa di chi lotta. La Festa di chi non è mai indifferente.     

di Silvia Garambois
24/04/2012

fonte: http://www.radioarticolo1.it/articoli/2012/04/24/6718/la-festa-delle-donne-partigiane

domenica 22 aprile 2012

Giorno della Terra

Tra Logo Google e concerto a Napoli

Il logo di Google dedicato al Giorno della Terra oggi ha dato il buongiorno all’Italia di internet, ricordando l’importanza di una ricorrenza finalizzata a non dimenticare le esigenze e le problematiche del nostro Pianeta.

Una serie di iniziative in tutto il mondo accompagnano questa giornata. In Italia, tra le altre cose, si punta sulla musica. L’appuntamento a Napoli è con i grandi della canzone.
Dopo Patty Smith sarà Anggun a testimoniare al mondo l’impegno di Earth Day Italia in favore del Pianeta. Un’artista straordinaria non solo per la qualità delle canzoni che l’hanno resa famosa, ma anche per la sua sensibilità al tema dell’ambiente.
Il 16 ottobre 2009 Anggun è stata infatti nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite.
Ed è proprio grazie allo staff del Dipartimento Foreste della FAO che Anggun ha accettato di cantare dal palco del Palapartenope di Napoli in favore della Terra.
Anggun insieme a Enrico Ruggeri, Sud Sound System, Roy Paci e gli altri artisti del progetto Rezophonic in diretta streaming: la loro musica per un messaggio al mondo.
Giorno della Terra: tra logo Google e concerto a Napoli


Ogni anno, da 42 anni, in tutto il mondo il 22 aprile è la Festa della Terra, e l’Italia anche nel 2012 partecipa con un grande concerto e numerose iniziative a favore dell’ambiente. Nel mondo sono oltre 500 milioni le persone che celebrano questo straordinario momento di festa, in oltre 175 Paesi, grazie all’impegno dei 22mila partner dell’Earth Day Network.


Per l’edizione 2012, Earth Day Italia® ha deciso di portare il cuore del proprio impegno a Napoli con un grande concerto, presentato da Serena Dandini, che si terrà al Palapartenope.
Sul palco, l’ospite internazionale di quest’anno sarà Anggun, la cantante di origine indonesiana ha deciso di offrire il proprio sostegno alla FAO come Ambasciatrice di Buona Volontà nella lotta alla fame nel mondo.
Ma sono molte altre le iniziative previste, forse meno spettacolari ma altrettanto importanti per il loro significato. A Palazzo Capitani Ascoli Piceno, l’associazione regione Marcuzzo, organizza un evento di sostegno alla causa di Padre Mario Bartolini, il missionario passionista Ascolano, difensore degli Indios e del loro territorio, oltre al discorso di padre Mario, verranno promossi progetti a sostegno del commercio equosolidale e dei G.A.S, i gruppi di acquisto solidali che permettono di acquistare nel nostro territorio ad un prezzo vantaggioso prodotti alimentari e di largo consumo, direttamente da aziende produttrici che rispettano l’ambiente e i diritti umani. Durante tutta la giornata sara’ possibile visitare la Mostra: “MADRE TERRA” un percorso grafico pittorico dell’artista Gabriele Viviani.

Risponde presente anche CA Technologies, fornitore di soluzioni software per le aziende, che celebra quest’anno la Giornata della Terra organizzando in tutto il mondo iniziative di volontariato per i propri dipendenti a sostegno dell’ambiente. Nelle settimane dal 16 al 30 aprile, l’azienda promuove la partecipazione a molteplici attività “verdi”, della durata di una giornata, attraverso 40 progetti ambientali presso le comunità locali negli Stati Uniti, in Australia, Canada, Colombia, Danimarca, India, Giappone, Messico, Italia e Regno Unito.
“Dal 2008, quando abbiamo per la prima volta celebrato la Giornata della Terra, il programma continua a espandersi grazie all’impegno dei nostri dipendenti che aderiscono con entusiasmo a progetti a sostegno di organizzazioni no profit in tutto il mondo”, ha dichiarato Bill Hughes, Chief Communications Officer di CA Technologies. “Sostenibilità e volontariato sono componenti chiave della nostra cultura aziendale ed è davvero sorprendente vedere lo slancio con cui i nostri volontari si dedicano alle attività organizzate dall’aziendaa favore delle comunità locali”.

Durante le “Green Weeks”, i dipendenti di CA Technologies impiegheranno parte del proprio tempo lavorativo per sostenere le organizzazioni locali svolgendo attività come piantare alberi o pulire parchi e spiagge.
In Italia i dipendenti di CA Technologies saranno impegnati in due progetti in collaborazione con Sodalitas e Legambiente a Milano e a Roma.
A Milano i volontari si dedicheranno alla manutenzione dell’area verde appartenente all’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano, attraverso operazioni di pulizia del giardino, falciatura della vegetazione che ostruisce i passaggi e raccolta di eventuali rifiuti abbandonati.
A Roma Legambiente ha proposto ai volontari di CA Technologies di partecipare alla pulizia e manutenzione dell’area verde limitrofa a Ponte Marconi, lungo le sponde del Tevere, troppo spesso deturpata da cumuli di sporcizia abbandonata.
CA Technologies si impegna, come soggetto imprenditoriale responsabile, a creare valore per i propri stakeholder – dipendenti, clienti, azionisti e comunità locali – e a guidare una crescita socialmente sostenibile.



venerdì 20 aprile 2012

Invocazione Agli Angeli Per il Pianeta



Questa è un’invocazione per inviare armate di angeli in aiuto del pianeta.

Invocate tutte queste energie, una per volta silenziosamente o a voce alta
ed aspettate un momento, finché non sentite che ognuna di esse è ancorata.


Visualizzate poi milioni di angeli che si riversano attraverso ponti di luce di tutti i colori,
per realizzare i vostri desideri.

Il risultato è ancora più potente se delle persone in gruppo
fanno l’invocazione tutte insieme.

È più specifico se nominate luoghi particolari o gruppi di persone
verso i quali volete dirigere gli angeli.

Sedete in una posizione ricettiva con il cuore aperto e i palmi delle mani rivolti verso l’alto, mentre fate l’invocazione. 

Ora invoco

Gli Angeli della Pace e li invio in… (indicate qualsiasi luogo dove è particolarmente richiesta la loro presenza).

Gli Angeli dell’Abbondanza e li invio in luoghi dove c’è molta povertà.

Gli Angeli della Compassione, perché abbraccino coloro che hanno il cuore spezzato e ferito.

Gli Angeli della Guarigione, perché tocchino coloro che stanno male.

Gli Angeli della Cooperazione, perché vadano dove c’è disaccordo.

Gli Angeli dell’Apertura, perché aprano le menti e i cuori dove ci sono segreti e dogmi.

Gli Angeli della Chiarezza, per portare luce dove c’è confusione.

Gli Angeli del Potere, per sostenere coloro che sono insicuri.

Gli Angeli della Libertà, per sciogliere catene mentali o fisiche.

Gli Angeli della Tenerezza, per addolcire coloro che sono duri di cuore.

Gli Angeli dell’Istruzione, per illuminare le menti di coloro che sono pronti ad imparare.
Gli Angeli della Gioia, per portare il riso dove c’è la tristezza.

Gli Angeli della Speranza, per portare luce agli oppressi.

Gli Angeli della Creatività, dove sono necessarie nuove soluzioni.

Gli Angeli del Divertimento e del Buon Umore, per illuminare le persone serie.

Gli Angeli del Coraggio e della Forza, per armare i guerrieri dello Spirito.


Invocazione tratta dal libro di Diana Cooper “Ispirazione dagli Angeli”


giovedì 19 aprile 2012

Infibulazione

Il termine "infibulazione" definisce una procedura mutilativa degli organi genitali femminili esterni: la vagina viene parzialmente chiusa all'altezza della metà delle grandi labbra attraverso una sutura che lascia solo un piccolo passaggio per l'urina e il sangue mestruale (la rimozione del clitoride può o non può essere inclusa).

In effetti esistono anche altri tipi di mutilazioni dei genitali femminili presenti in diverse aree culturali:
- la sunna, più lieve, che incide su una parte soltanto della clitoride,
- l'escissione, che comporta una clitoridectomia totale.

Sono almeno 40 i paesi in cui è diffusa la pratica delle mutilazioni sessuali sulle bambine: dall'Africa sub-sahariana a gran parte dell'Africa occidentale ad alcune zone dell'Asia sud-orientale. In queste culture non aver subito la mutilazione genitale significa isolamento sociale.

Recentemente, tra le comunità di immigrati in Europa e Nord America, sono stati segnalati molti casi, solo quelli denunciati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono tra i 100 e i 130 milioni.
In Italia vivono alcune decine di migliaia di donne infibulate e ogni anno numerose bambine con genitori provenienti soprattutto dai paesi dell'Africa sub-sahariana rischiano di essere sottoposte a questo rituale.

Conseguenze:
Dopo che il "matrimonio-contratto" è stato concordato, la madre o la sorella dello sposo esaminano la ragazza per constatare se l'infibulazione è intatta (poca importanza viene data all'imene che è difficile da visualizzare).

Il matrimonio è impossibile da consumare a causa della barriera generata chirurgicamente, allora lo sposo o i parenti della sposa allargano l'apertura vaginale con un piccolo coltello così che i rapporti sessuali possano avere luogo.

E' responsabilità delle parenti femminili dello sposo di esaminare la sposa poche settimane dopo il matrimonio e, se necessario, allargare l'apertura vaginale.

L'allargamento fatto per la consumazione del matrimonio non è sufficiente per permettere il parto. Perciò, in quel momento, l'infibulazione deve essere ancora allargata. Questa incombenza è generalmente svolta dalla nonna. Dopo il parto l'infibulazione deve essere ripetuta.

Talvolta si verificano infezioni e emorragie quando l'infibulazione è praticata. In certi casi si formano delle cisti. Altre complicazioni che si possono verificare sono le ritenzioni urinarie.

Fortunatamente, anche nei paesi dove è tradizionalmente più praticata vi sono entità, anche governative, che la combattono, come il Commissariato per la Promozione delle Donne in Mali.

mercoledì 11 aprile 2012

I poteri curativi del NEEM

L'olio di neem (nome popolare dato in India anticamente in onore della dea Neemari) viene estratto dai semi, spremuti a freddo, dell'Azadirachta Indica (Linneo: dal persiano Azad-Darakcht "albero libero") che cresce nelle zone tropicali e sub-tropicali di Asia, Africa, America (Centro e Sud), Medio Oriente, Australia, Oceania, ed è della famiglia delle Meliacee.
E' conosciuta da almeno il 2.000 a.C. (testi ayurvedici) ed era detta in sanscrito "Arishta": l'albero che "allevia le malattie" o "liberatore dalle malattie". Per gli arabi: "Shajar-e-Mubarak" ossia "albero benedetto".
Ha molti altri nomi popolari (come Margosa, Nimba, Lillà d'India) nelle varie località di diffusione nel mondo.

E' una "sempre verde" che può crescere fino a 25 metri, vivere fino a 300 anni, e produce piccoli frutti giallastri contenenti uno o più semi in un nocciolo duro.
Anche le altre parti dell'albero (foglie, corteccia, legno, radici, polpa dei frutti, fiori) contengono sostanze con effetti medicamentosi, ma nei semi è la maggiore varietà e concentrazione.
AZADIRACHTA INDICA
In circa 60 anni di studi (esiste una cospicua bibliografia) è stato analizzato a fondo l'intero campo d'azione del neem (per singole parti dell'albero o miscele di esse):  proprietà analgesiche, antipiretiche, anti-malariche, anti-infiammatorie, anti-staminiche, diuretiche, ipoglicemiche (effetti antidiabetici), anti-acidogastriche, anti-tumorali, anti-reumatiche, anti-artritiche, equilibranti dei sistema nervoso centrale, spermicide, anti HIV, anti disturbi urinari, anti diarrea/dissenteria, ipotensive (effetti protettivi per il cuore), purificanti, anti tossine, anti radicali liberi, purgative, epatoprotettive, anti malattie del sangue, anti emorroidali, anti lebbra, anti venefiche, anti prurito, anti bruciori interni e superficiali, anti microorganismi Gram positivi e Gram negativi; grandi capacità nella lotta biologica contro moltissimi parassiti (pesticida naturale).

Suoi derivati entrano in fertilizzanti, ammendanti, mangimi, fitofarmaci (per uso veterinario, umano e botanico), prodotti di industria cartaria e plastica, coloranti per tessuti, collanti, combustibili, carburanti (anche in miscela con gasolio), cosmetici, articoli per toilette.

Una conferma dalla natura: in India, i passeri aggiungono foglie di neem ai loro nidi, e poiché non le mangiano e l'analisi mostra l'assenza di molti parassiti usualmente presenti nei nidi, sembra evidente un uso indotto dalla constatazione empirica, come avviene spesso fra gli animali.
L'olio di neem contiene molecole in grado di contrastare virus, batteri, funghi, ed ha proprietà idratanti, rigeneranti e ristrutturanti e quindi è efficace, ad esempio, sulle più comuni affezioni dermatologiche. Inoltre ha rivelato proprietà insettifughe.
Altra applicazione si ha per i problemi delle gengive: grazie all'attività anti-infiammatoria, dovuta alla presenza di agenti inibitori delle prostaglandine, l'olio risolve molte affezioni dei peridontio.
Anticamente, rametti di neem venivano masticati (come facciamo noi oggi con la gomma da masticare) ogni giorno da milioni di indiani: oggi l'olio di neem è usato in paste dentifricie che, oltre a quanto sopra, contrastano la formazione della placca e imbiancano notevolmente i denti.

Trattamento topico dell'ACNE: fra i ceppi patogeni inattivati dal neem, vi sono la salmonella tifi e lo stafilococco aureo. Proprio quest'ultimo è responsabile delle tipiche manifestazioni acneiche, caratterizzate da ascessi e pustole dolenti. Lo stafilococco aureo inoltre contamina molti cibi e dà infezioni secondarie in peritoniti, cistiti, meningiti. Molti suoi ceppi sono resistenti alla penicillina e altri antibiotici specializzati, ed è responsabile della diffusione di infezioni negli ospedali.
Il neem è un multicomponente complesso e perciò sfugge alla capacità dei batteri di formare ceppi mutanti resistenti.

Attività antifungina: efficace contro 14 tipi di funghi, l'olio di neem, tra gli altri, inibisce il Trichosporon (infezioni al tratto gastro-intestinale) e il Geotrichum (infezioni ai bronchi, polmoni e membrane del muco).
Si è constatata la maggior efficacia e sicurezza (nessun effetto collaterale) di impiego contro Candida Albicans (presente nel muco ma dannosa se in eccesso di proliferazione, con lesioni alla bocca - afta, vagina, pelle, mani e polmoni), infezioni causate da Trichophyton (a capelli, pelle/unghie, piede d'atleta), Tigna (causato da Epidermophyton).
Psoriasi / eczemi: il neem è particolarmente efficace in questo trattamento, durante il quale idrata e protegge la pelle mentre opera per guarire l'irritazione, la desquamazione, le lesioni.
Si consiglia inizialmente di lavarsi con sapone al neem (o shampoo se la pelle è molto sensibile) per uccidere i batteri e rimuovere le cellule morte.

Infiammazioni: grazie a limonoidi e catechine, potenti inibitori dei mediatori dell'infiammazione acuta, il neem trova impiego nell'abbattimento dei dolori da strappi muscolari, artriti, reumatismi. L'effetto è uguale a quello ottenuto con prodotti come fenilbutazone e cortisone, anche per l'azione anti-inflattiva e di riduzione degli edemi.
Potente antisettico, è impiegato in caso di ustioni estese, ferite infette e per stimolare la cicatrizzazione e la ricostruzione dei tessuti.
Ottimo su scrofola e ulcerazioni.
Come antivirale, il neem ha dato i migliori risultati contro l'Herpes Virus (labiale e corporeo).

Altri impieghi: contro i parassiti del cuoio capelluto (come i pidocchi), gli acari della scabbia; puro o in soluzione acquosa frizionato sulla pelle come repellente contro gli insetti (sopratutto zanzare).
Eccellente come anti-forfora.
Essendo un olio ricco di acidi grassi insaturi, è impiegato in:
  • saponi
  • prodotti per i capelli e il cuoio capelluto
  • creme per le mani
  • oli da massaggio per il corpo
  • creme per il viso: anti-acne, anti-arrossamento, ecc.
  • protettivi per labbra, preventivi e lenitivi per Herpes
Si ricordano anche:
  • dentifrici
  • soluzioni insettifughe da nebulizzare e/o spalmare

lunedì 9 aprile 2012

6 Aprile 2012 - Hanuman Jayanti


Happy Hanuman Jayanti!


Hanuman Jayanti è celebrata per commemorare la nascita di Hanuman, il dio Vanara, molto venerata in tutta l'India, ma in particolare nel Nord. Si celebra il 15° giorno del Paksha Shukla, durante il mese di Chaitra (il Pournimaa Chaitra).


Hanuman Jayanti è un importante festival di indù. Hanuman è il simbolo di forza ed energia: si dice che sia in grado di assumere qualsiasi forma, che possa muovere rocce e montagne, scagliare dardi attraverso l'aria, cogliere le nuvole e che sia rivale di Garuda in rapidità di volo. Egli è adorato nella tradizione popolare come una divinità con poteri magici e la capacità di conquistare gli spiriti maligni.
Il grande Hanuman è dunque noto per la sua grande forza, la potenza e la sua devozione verso l'immortale Signore Rama. Egli è considerato un grande seguace di Lord Rama e ha giocato un ruolo fondamentale nella sua vita. Egli è noto anche come Sankat Mochan che la gente ricorda nei momenti buoni e cattivi. Egli è considerato come una delle più potenti divinità indù in India.

I devoti si recano in visita nei templi e applicano tilak di sindhūr alla fronte dal corpo di Hanuman in quanto vi è una credenza comune che ama il Signore Hanuman sindhur. Secondo la leggenda fu Sita sindhūr a segnarlo sulla fronte, Hanuman gli chiese perché lo avesse fatto e in risposta, Sita gli disse che questo avrebbe garantire una lunga vita per il marito, Lord Rama. Hanuman poi spalmò tutto il suo corpo con sindhūr, in uno sforzo per assicurare l'immortalità di Rama.
Le celebrazioni eseguite dai devoti sono iniziate nelle prime ore del giorno (6 aprile) con puja speciale (tilak di sindhūr). I devoti segnano i Puja santa nei templi dedicati a Sree Hanuman o a casa. Persone in India organizzano preghiere speciali per il Signore Hanuman per sbarazzarsi di spiriti maligni. Il Dio è conosciuto per i suoi poteri magici. Preghiere e canti sono eseguiti per tutto il giorno nei templi vari dedicati al Signore Hanuman, considerato come un simbolo di potere e di grande forza nella mitologia indù. Si crede che abbia trasportato una montagna nella sua spalla per compiacere Parvati. Il giorno propizio di Hanuman Jayanti, le persone che si tingono di rosso Sindur dai piedi del Signore sulla fronte considerano questo un rituale per una buona salute e buona fortuna.

sabato 7 aprile 2012

Perché le uova a Pasqua?


A TUTTI I BAMBINI,
L'AUGURIO CHE IL LORO UOVO DI PASQUA
SI APRA IN UN UNIVERSO DI SORPRESE E RINASCITA,
COME CI RACCONTAVANO GLI ANTICHI!




L'augurio è esteso anche agli iscritti adulti della nostra pagina, a cui riproponiamo la simbologia dell'uovo cosmico che ben si adatta a questo contesto.


L'uovo è, infatti, il simbolo della vita che si dischiude e che torna: esso rimanda infatti al mito della fecondità e della vita uterina.


La letteratura religiosa ci mostra come, in culture diverse, il simbolo dell'uovo ritorni con la medesima valenza.


Il mito greco ci racconta di come Zeus si sia accoppiato a Leda per ben due volte trasformandosi in un cigno: dalle uova deposte, nacquero i Dioscuri (simbolo della concordia) ed Elena e Clitemnestra (simbolo della discordia).


La religione induista descrive l'uovo cosmico come un nucleo avvolto nell'oscurità, reso visibile dal signore Brahama per mezzo dell' "aum", una sillaba che si accompagna all'espirazione e, pertanto, simboleggia il soffio vitale. A seguito di questa manifestazione, sarebbe iniziata la storia dell'universo, che la religione induista racchiude in cicli che vanno dalla massima unità al massimo degrado.


Non a caso, gli astrofisici hanno ripreso il mito dell'uovo cosmico per spiegare la nascita dell'universo e il fenomeno dell'espansione descritto da Hubble: il Big Bang non è altro che la rivisitazione scientifica della cosmogonia indù.


L'uovo diviene pertanto una rappresentazione dell'universo: il tuorlo ha la stessa disposizione che ha la Terra nella sua galassia; la Terra è inoltre circondata da aria e acqua, così come l'uovo è circondato dall'albume e dalla membrana.


Ancora l'uovo può essere un simbolo di metamorfosi e di rinascita, il principio primo al quale fare ritorno per comparire con altre sembianze: pensiamo ad esempio alla storia del bruco che si chiude nel suo bozzolo per diventare farfalla.


Come simbolo di trasformazione, pertanto, l'uovo non poteva non interessare l'alchimia: la fenice, mentre si dissolve circondata dal fuoco, depone l'uovo dal quale risorgerà.


La purificazione e il rinnovamento sono necessari anche al pensiero: ecco perché l'alchimia parla dell'"uovo dei filosofi", alludendo a quel processo di gestazione, trasformazione e maturazione del pensiero che permette l'interiorizzazione di quanto esperito nella realtà esterna e la sua rinascita in una forma nuova, che include nella sua rappresentazione sia il soggetto che l'oggetto.




Con queste premesse, un buon "uovo cosmico" a tutti voi, certi che saprete trovare in esso i vostri simboli :)