mercoledì 16 maggio 2012

20 maggio 2012: eclissi solare e allineamento planetario

Per tutti gli appassionati delle profezie Maya, si potrà solo
immaginare o seguire attraverso le web cam o nei post sul web,
ma la data è di quelle da segnare sul calendario. 
Il 20 maggio si allineeranno le Pleiadi, il Sole e la Terra.
In contemporanea, ci sarà un’eclissi di Sole:
la stessa avrà luogo sullo zenith della piramide di 
Chichén Itzá, eretta in onore del Dio Kukulkan, venerato 
dai Maya e del quale gli stessi attendevano il ritorno. 
Purtroppo il fenomeno non sarà visibile dall’Italia: 
le aree favorite saranno l’Asia, la regione del Pacifico e 
parte del nord America.
L’eclissi maggiore sarà visibile alle coordinate 49.1N 176.3E, 
nell’Oceano Pacifico settentrionale al largo delle Isole Aleutine
alle ore 23:53 UTC – è prevista una durata totale 
del fenomeno di 5 minuti e 46 secondi.

Il crop circle comparso a Silbury Hill e simboleggia
 il ritorno di Quetzalcoatl

Come si svolge un’eclissi di Sole? Nel suo giro, la Luna si colloca 
tra la Terra ed il Sole, ma poiché la sua orbita è appena ellittica, 
le distanze del satellite dalla Terra non sono costanti. 
Conseguenza: l’eclissi non sempre è totale. 
Come in questo caso, si manifesta un’eclissi definita anulare 
poiché la Luna, che si trova, lungo la sua orbita, nel punto più 
lontano da noi, crea un cono d’ombra che non arriva fino alla 
superficie della Terra, poiché il diametro del disco solare è 
maggiore del proprio.
La falce luminosa che resta visibile dal pianeta è in ragione 
del fatto che il satellite, pur frapponendosi tra i due corpi 
celesti, sia troppo lontano per coprire completamente il Sole, 
e in alcune zone della Terra ne lasci visibile solo un anello. 
Il resto del pianeta è completamente illuminato, tranne 
nelle zone in cui il Sole è tramontato.

Il calendario Maya
Eppure, il dubbio rimane. Soprattutto se teniamo conto di 
segnali che ci vengono da epoche lontane, come il calendario
Maya, di 18 mila anni fa, o da fonti sconosciute, come i cerchi
nel grano.
L’antico popolo mesoamericano ebbe la capacità di tracciare il
 cielo stellato dei nostri tempi, individuando tanto i cicli di 
Venere quanto le eclissi senza sbagliare i calcoli a distanza
di secoli. 
L’eclissi di Sole dell’11 agosto 1999  fu prevista con 33 secondi 
di ritardo.
Prima ancora, nel codice di Dresda, l’eclissi totale dell’11 luglio
 1991 è citata come “il primo incontro terreno con i Signori 
delle stelle”. 
L’avvenimento, perfettamente visibile dal Messico, fu ripreso 
da centinaia di telecamere che inquadrarono anche una sorta 
di astronave nel cielo. 
Da quel momento, sempre più frequenti, a Città del Messico,
le sfere di luce che, singole o in flottillas, volteggiano in 
formazioni misteriose o in EBANI.


Le stesse vengono messe in rapporto con i pittogrammi delle 
coltivazioni cerealicole che, soprattutto nell’ultimo decennio, 
hanno mostrato un legame simbolico con la data della 
prossima eclisse.


Il 9 agosto 2005, lo spettacolare glifo comparso ad 
Oxfordshire mostra visibilmente il nostro cielo del 
20 maggio 2012. 
Un’eclissi anulare di Sole, e l’allineamento celeste.
Che ci si voglia credere o no, anche ad un occhio superficiale
non può sfuggire la correlazione geometrica tra la figura 
disegnata nel campo e quella raffigurata nel cielo.

“Come in alto, così in basso” era il motto di antichi popoli 
che possedevano conoscenza e saggezza. 
Conoscenza nel capire i segnali, saggezza nel rispettarli.

A noi, a questo punto, invece, non resta che aspettare.











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