giovedì 26 aprile 2012

Lettera in viaggio

No, aspetta, in effetti nessuno mi ha chiesto di scrivere di te… Lo sto facendo ...io ora, e non me ne frega niente se questo lo leggeranno in due o tre e basta. Io la scrivo per te, anche se non la potrai leggere. Ma sai, ho sentito che li in paradiso le notizie arrivano attraverso le stelle no!?
Ecco, magari chiederò aiuto a una di loro per portarti su questa specie di lettera. Che poi, tutti dicono che sono bravo a scrivere e a trasmettere emozioni. Beh, non penso. Perché, credimi, in questo momento non riesco minimamente a descrivere ciò che mi circola in quel maledetto uragano di emozioni che si muove dentro me, esattamente tra cuore e anima. E mi fa star male questa cosa. Vorrei trasferire questi mille pensieri qui, su questo pezzo bianco e ripulire la mia mente. Ma so che non è possibile, perche tanto ci sarà sempre qualcosa che parlerà di te dentro di me.
 



Ehii, ciao nonna, come stai? Fa freddo lassù? Sai, stanotte ti ho sognato. Quant’eri bella, sorridevi. Era da tanto che non ti sognavo, mi è piaciuto troppo. Oh, sembravamo due bambini. Tu mi abbracciavi e mi stritolavi come facevo io con i pupazzetti. La cosa strana è che ti sentivo… sentivo il tuo abbraccio, le tue mani sulle mie spalle, il tuo fiato sul collo e la tua voce mi rimbombava nella testa. Ero tremendamente felice.


Amo i tuoi occhi, te l’ho detto!? Hai degli occhi verdi, con quella sfumatura marrone vicino alla pupilla. E poi avevi i tuoi occhiali, quelli che ti facevano sembrare intellettuale quale eri.


Poi? Poi mi hai detto: “Devo andare”. “Non andare” mi dicevo. Tu camminavi verso l’infinito, poco a poco ti facevi sempre più piccola. Io ti rincorrevo, correvo con un’adrenalina in corpo. Correvo e cadevo, cadevo ma mi rialzavo. Tu camminavi e andavi comunque più veloce di me. A un certo punto, hai rallentato, ti sei avvicinata e mi hai sussurrato all’orecchio: “Ti amo piccolo mio, ma ora devo andare. Non rincorrere ciò che non c’è, pensa al tuo futuro. Noi ci rincontreremo veramente tra molto tempo, a volte verrò a trovarti nei tuoi sogni, ma non preoccuparti, sarò sempre lì vicino a te, a scuola, a casa, quando esci… Ora vai, svegliati. Ci vediamo nel prossimo sogno. Ah, un’ultima cosa… Abbracciami!”


La abbracciai fino a riaprire gli occhi e non vederla più, era scomparsa. Ma la sentivo tra le mie mani, tra le mie braccia. Mi ero svegliato, com’era possibile!? Senti un sussurro: “Mantengo sempre le mie promesse”.


Forse è questo che ci riesce difficile accettare le cose. Ti voglio bene nonna. Lo grido al cielo, alle stelle, alla luna, al sole. Lo grido al mondo. Ehii gente, io voglio bene a quella donna che mi ha cresciuto e adesso sorride lassù. Ed è la stella più bella che esiste, stop.


Ci vediamo tra un bel po’. Ciao nonna, ti amo ♥

1 commento:

  1. Ho avuto il piacere di conoscerti "nonna Marina" attraverso una frequentazione fisica sporadica, ma a noi non importava... ci eravamo scoperte compagne astrali!
    Parlavamo molto spesso degli argomenti che più c'interessavano (la vita, la morte, il confine, lo spirito, l'essenza vitale...) e non ci bastava mai, tanto che eravamo arrivate a decidere di proseguire i nostri colloqui attraverso le classiche lettere (che ancora oggi conservo ovviamente!).
    Com'era bello riceverne e scriverne!
    E com'era bello poter scambiare opinioni e informazioni con te.
    Sapevamo benissimo che "questi discorsi" (come li definivano gli altri...) potevamo farli solo tra di noi e quindi tutto il tempo che abbiamo avuto a disposizione, per la maggior parte lo abbiamo impiegato come meglio ci garbava.
    Il nostro rapporto lo porterò sempre nel mio cuore e con esso ci sei anche tu.
    Se nessun luogo è lontano...

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