sabato 14 dicembre 2013

Intervista a Maurizio Cavallo

Intervista a Maurizio Cavallo


di Paola Harris e Lavinia Pallotta

Pittore e giornalista specializzato nella ricerca del paranormale, medium egli stesso, vive fin dall'età di sette anni, fenomeni inquietanti. Nel 1981 è protagonista di un abduction (rapimento) da parte di esseri di un altro pianeta, esperienza che comporterà un radicale, traumatico mutamento nella sua vita. ... Ha in seguito, altri incontri con gli E.T. dai quali apprende conoscenze strabilianti riguardanti il passato ed il futuro dell'umanità e le leggi che governano l'universo.
 
parte 1

M.C: Stai registrando?

P.H.: Si

M.C: Sei una giornalista perfetta!

P.H.: Io faccio foto, riprese filmate, interviste interamente da sola, è una mia scelta.

M.C.: (sorridendo) sei uno strumento dell'Eterno!

L.P.: Paola è indistruttibile!

P.H.: Sto registrando perchè con Lavivia abbiamo fatto un patto..

M.C.: Col diavolo?

P.H.: No, non lo conosco.

M.C.: Io invece sì, lo conosco. Hai paura di conoscere il diavolo?

P.H.: No, ma non voglio dedicargli del tempo.


M.C.: Ogni volta che ci guardiamo allo specchio vediamo il diavolo!

P.H.: Lavinia farà il servizio in italiano, io in inglese.

L.P.: Io sono venuta oggi per conoscerti e per una mia crescita personale.

P.H.:Riceverai comunque qualcosa da questo incontro, ma dovrai anche dare!

M.C.: Quando c'è qualcosa da dare non è necessario pensare di dover dare, si dà. E' una cosa istintiva, non bisogna costringersi a dare. C'è un'altra cosa, volevo terminare il concetto. Il diavolo, che tu temi molto, è soltanto la proiezione del nostro alter ego.

P.H.: Io sono abituata a collegare il diavolo con il cattolicesimo.

M.C.: Quando si modificherà la conoscenza degli esseri umani ci sarà soltanto una scelta: la follia o la luce accecante da una visione completamente nuova perchè noi non conosciamo ancora nulla e tutto quello che crediamo di conoscere è falso. Questo scrivilo pure.

P.H.: Sì, lo so. E' difficile camminare in questo spazio!

M.C.: Non esiste nel cosmo una forza più distruttiva della proiezione del nostro alter ego. Noi siamo i creatori e al contempo i distruttori. Siamo noi che abbiamo creato questo mondo, lo sai?

P.H.: Con la nostra energia? Con la nostra mente?

M.C.: Siamo noi che abbiamo creato le cose che vediamo ogni giorno, che tocchiamo, che crediamo essere lì. E' una visione completamente nuova. Forse, invece, l'uomo intuisce queste cose. Un tempo, nell'antichità, l'uomo intuiva molto, almeno di queste cose. Sapeva di essere legato, di essere tessuto in maniera determinante all'universo che stava vivendo e continuava a vedere la creazione come un aspetto magico, una proiezione magica. Quest'uomo ha perso questo, ha perduto la realtà magica e quindi non conosce più nè il mondo, nè l'universo, e neanche se stesso.

P.H.: Non posso parlare per gli altri ma, da quando ero piccola, sentivo che questa non era la mia casa e non mi sono mai riconosciuta come tale ma, vorrei dire che il gioco del vivere e di sposarsi, di avere figli, di fare la casalinga, l'insegnante in un liceo come ho fatto io, è stato un gioco che mi ha fatto crescere e che fà parte di un programma. Ma quando quardo la televisione, ascolto le notizie e osservo ciò che accade intorno a me, non mi ci riconosco, mi sento un'estranea!

L.P.: Sarebbe preoccupante!

P.H.: Non posso nemmeno immaginare quello che sta succedendo intorno a noi. Sono consapevole che lo abbiamo creato e mi rendo conto che siamo malati di testa!

M.C.: Vedi, l'umanità ha subìto uno shock, un trauma fortissimo, l'uomo, l'umanità intera, si è allontanata dalla magia divina della creazione ed è precipitata nella consapevolezza illusoria, ha perduto il senso della vita e cerca di dare un senso alla vita. Questo può sembrare un concetto banale ma non è così.

P.H.: No!


M.C.: L'uomo cerca di dare ogni giorno un senso alla vita perchè ha perduto il senso della vita. Il senso della vita è molto semplice: la vita basta a se stessa.

P.H.; Io conosco questo concetto in inglese. Tu non ci crederai ma queste erano le parole del figlio di Michael Wolf. Ti ho detto che gli assomigliavi! Mio Dio! Diceva: il senso della vita è solo la vita stessa.

M.C.: E non c'è altro senso.

L.P.: Ma perchè, cioè cosa è successo per cui noi alla fine ci siamo distaccati e magari eventuali civiltà aliene no?

M.C.: A noi è capitata l'umanità terrestre. E' avvenuto in un impeto di presunzione e di orgoglio quello che poi, egoisticamente...

P.H.: La caduta?


M.C.: Di crederci, l'umanità, allora, si era credutra all'altezza, la migliore umanità, quella perfetta, ma così non era.
Quest'orgoglio, questa presunzione non gli ha permesso di continuare a guardare la luce dalla quale era scaturita perchè siamo tutti figli dello stesso... La vita sulla Terra è stata importata, noi siamo usati, siamo stati manipolati. La manipolazione aliena non è un meccanismo degli ultimi tempi. Noi siamo i figli dei Creatori.

P.H.: Noi siamo alieni.

M.C.: Noi siamo già alieni, siamo impastati.

P.H.: Noi siamo Dei.

M.C.: Quello che sta succedendo è solo la continuazione del programma e, durante questo processo l'umanità si è inorgoglita, ha pensato di poter fare a meno della luce di quella che, religiosamente, si chiama Verità.
Io ne parlo, insomma, accenno a questa cosa; poi, forse, se questo sarà possibile, amplierò la questione nel secondo libro. Ora ho solo accennato a questo disastro, a questa apocalisse cosmica. Il sole di allora, che era Giove, venne scalzato, nacque un nuovo Sistema Solare, sorse un sole nuovo che gli egiziani chiameranno Ra, il Sole che Vive. Quindi c'è stata una distruzione apocalittica. Quell'umanità, a causa di queste durissime prove, perse la memoria e la coscienza e rinacque con brandelli di sapere atavico che oggi sono percepiti soltanto nel sogno. Da questo sono scaturite le religioni, i miti e le leggende, da questo sapere antico che l'umanità non possiede più.
Questa è la perdita di...quella Grazia Divina nella quale l'uomo viveva quando usava completamente i due emisferi cerebrali, il sinistro e il destro. A grandi linee è stata una ribellione.

P.H.: Nella cultura occidentale prevale il pensiero scientifico cartesiano logico. C'è l'annullamento dell'emisfero destro. Tra i nativi americani c'è tutta un'altra cultura, loro usano il lato destro dove si trova la verità.

M.C.: Infatti, pensa che i nativi americani hanno continuato a recuperare perchè anche loro, come gli Incas, i Maya, i Toltechi, hanno continuato a recuperare attraverso quella che era la tradizione orale, hanno continuato e recuperare il sogno dei propri avi: Quindi, pur vivendo in questa dimensione, non l'hanno mai reputata reale. Loro sono ancora un popolo magico. Ma noi abbiamo paura della magia perchè quando parliamo di magia parliamo ormai di qualcosa di negativo.

P.H.:E' tutta colpa della Chiesa.

M.C.: E' colpa della perdita di memoria ancestrale perchè, vedi, quanto tu hai detto è esatto. A me risulta, però, che il problema non deriva dall'eliminazione della parte destra. Essa è stata, in realtà, inibita dai Creatori stassi che hanno interrotto la trasmissibilità di questa capacità a livello di DNA. Noi non potremmo in nessun caso usare la parte destra..

P.H.: Ma chi l'ha fatto?

M.C.: I Creatori, gli Alieni

P.H.: L'hanno fatto?

M.C.:Sì, perchè eravamo diventati troppo pericolosi a causa di quell'atto di orgoglio. Avevamo la conoscenza ma non avevamo la saggezza. L'uomo era diventato pericoloso quindi è un'interruzione voluta. E' banale, ma è come se tu affidassi un fucile carico ad un bambino. Se sei saggio non lo farai e toglierai il fucile dalla portata del bambino. Loro hanno tolto, hanno inibito questo segmento di DNA. Anche la scienza dice che il nostro DNA è carente; manca qualcosa e sono stati Loro a disattivarlo.

P.H.: A tutti?

M.C.: Di massima, l'hanno disattivato all'umanità in tempo. Infatti, se ci venisse data la Verità, se potessimo guardare oltre l'illusione, impazziremmo perchè la Verità è un fuoco che brucia. Questo tu lo sai, i Nativi americani lo sanno.
Ecco perchè il processo di allargamento della coscienza è individuale e non può essere collettivo. E' come se fossimo sottoposti ad una ennesima prova. Se riusciamo, attraverso la volontà ad arrivare ad un certo punto...adesso molti saranno i cambiamenti che stanno per giungere e tra non molto sarà di nuovo attivato il completo funzionamento del nostro DNA perchè il codice genetico si dovrà mutare per poter sopravvivere in una dimensione nuova.

L.P.: Sì, perchè io, da ambientalista, la vedo brutta qui. Anche da pacifista, molto brutta. Comunque chi,- anche se non mi piace dividere le persone tra più elevate, coscienti o meno- però chi, magari, ha una sensibilità verso determinate cose, cioè la pace etc, ci sta male in questo mondo.

M.C.: Neanche a me piace, infatti l'ho detto prima, non mi sento nè prescelto nè superiore agli altri, però mi sento diverso, migliore o peggiore non lo so, ma mi sento, in ogni caso, diverso e desideroso di conservare questa mia differenza, questa diversità. Qualcuno mi reputa folle, può anche darsi che lo sia, ma amo questa follia perchè ho iniziato a comprendere....a cambiare la mia esistenza, tornare indietro nel tempo anche se non ho mai vissuto, come dicevi tu poc'anzi, amalgamandomi col mondo, nemmeno da bambino. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua, mi sentivo in un mondo...sin da bambino non capivo la logica degli adulti, non comprendevo i discorsi degli adulti; vedevo gli adulti che si scannavano per risolvere un problema che per me, nella mia mente da bambino, era già risolto. Naturalmente è stata una crescita molto lenta, a fasi alterne, sempre dolorosa perchè anche da bambino mi estraniavo dai coetanei e non mi sentivo bene, non stavo bene con gli altri, quindi questa differenza c'è sempre stata, fin dall'inizio. E'diventata poi una differenza cosciente. Ho preso coscienza del perchè di tante cose, del perchè rifiutassi l'educazione scolastica, del perchè, quando mi si diceva che gli egiziani avevano costruito le piramidi io, istintivamente, sapessi che non era vero. Non avevo risposte, non potevo fornire una risposta alternativa e contraddire quegli assurdi precetti, ma sapevo che erano falsi.

P.H.: Sei stato allevato con una fede?

M.C.: Sì. i miei genitori erano cattolici e mi mandavano all'oratorio. Ho fatto il Battesimo perchè mi hanno battezzato senza chiedermelo. Ho fatto la Comunione ma, quando è arrivato il momento di fare la Cresima, ho rifiutato, anche se non sapevo bene perchè. Poi mi sono sposato senza Cresima, il sacerdote non voleva sposarmi, voleva procedere prima alla Cresima e io dissi: "Allora non mi sposo". e mi ha sposato senza Cresima. Mi sono sposato senza avere questo sacramento. C'era già una diversità. Era, comunque, una diversità non compresa, era larvale, latente. Poi, piano piano, dopo l'81 c'è stata una presa di coscienza. C'è stata la prima volta che mi sono guardato allo specchio, dopo l'81, e non ho più visto il mio volto, non mi sono riconosciuto... comunque non lo dico con spirito di compassione nei miei confronti perchè, ripeto, oggi rifarei tutto ciò che ho vissuto. Ieri ho dubitato di queste entità, continuavo a metterle in discussione, forse questo mi ha salvato dalla follia. Cercavo di arrampicarmi, di aggrapparmi a qualche cosa di solido perchè Loro sono entrati nella mia vita polverizzando tutto ciò che sembrava, che io credevo fosse, reale. Mi hanno tolto la terra da sotto i piedi, mi hanno denudato, spogliato, scorticato e li ho odiati e, mentre li odiavo, senza saperlo cominciavo ad amarli. Non è un problema per me anche se...Paola ha detto una cosa giusta: "Le fotografie avranno senso", certo, avranno un senso forse, ma non per tutti.

L.P.: Per gli altri! Cioè per me che, dall'esterno, leggo e ascolto un'esperienza...comunque l'emozione di vedere delle foto come questa o anche le astronavi di luce è tutt'altra cosa...ti trasmettono qualche cosa, perchè mentre si legge è sempre l'intelletto che rielabora, però non è paragonabile all'emozione che dànno le foto...Io ho visto sul sito le astronavi di luce e qualcosa mi hanno comunicato...l'impatto è stato qualcosa di grandioso...insomma, ci sono rimasta di sasso.



M.C.: Questo è il motivo per cui mi hanno fatto fotografare e continuano a farmi fotografare. Io la prima foto la chiesi per me stesso. In un secondo contatto, quando mi prelevarono per la seconda volta, io avevo bisogno di una qualche prova materiale, altrimenti sarei impazzito perchè, quando tornavo a casa, quando mi lasciavano, io non credevo più a nulla. Mi stava sfuggendo di mano la realtà quotidiana che avevo avuto fino al giorno prima. Quest'altra realtà non riuscivo ancora a comprenderla e mi sono trovato senza supporti.. Ho tentato di parlare a delle persone, ho tentato di raccontare perchè avevo bisogno di sfogarmi, di cercare aiuto, avevo bisogno di aiuto. E ho visto sguardi di sufficienza; qualcuno mi guardava e diceva :"Questo qui è malato!." Ciò ti porta a nasconderti, a tacere e questo mi faceva ancora più male. Quindi ho chiesto a Loro di poter portare a casa qualcosa che, anche a distanza di giorni dall'accaduto, potesse dire al mio cervello:" Non stai impazzendo perchè qui c'è una foto che testimonia che non è stato tutto un sogno." Ho fatto una foto e l'ho portata a casa. Se avessi visto che la foto era nera e che non era venuto fuori nulla dallo sviluppo avrei capito che la mia follia era ormai galoppante. Per questo ho chiesto a Loro di poterli fotografare e mi hanno fatto fotografare nella base in cui sono stato portato.

P.H.: Nel Mar Tirreno?

M.C.: No, tu devi leggere il mio libro.

P.H.: Sì, lo so, ma non ce l'ho. Non ne conoscevo nemmeno l'esistenza, nè sapevo dove trovarlo.

M.C.: Te l'ho dato ieri sera.

P.H.: (ridendo) Come facevo a leggerlo? Ero distrutta!

M.C.: Tu devi leggerlo perchè penso tu possa capire molte più cose.

P.H.: Io l'ho aperto per leggere la dedica.

M.C.: Ho capito, sto scherzando!

P.H.: Lo so ma mi sento in colpa.

M.C.: Quando mi hanno prelevato la prima volta, quando mi hanno rapito, mi hanno portato in una base nel sottosuolo amazzonico. Una base sotterranea che hanno in Amazzonia. La seconda volta che mi hanno rapito, che mi hanno portato via, io ho avuto il coraggio, pur tremante, di chiedere di fare una fotografia e loro mi hanno risposto di sì (anche se con loro parlare era superfluo, visto che erano in grado di leggere direttamente nella mia coscienza; non avevo neanche il tempo di formulare un pensiero che loro già sapevano cosa avrei detto). La comunicazione avveniva così, immediata.

P.H.: Che bello.

M.C.: Non si può parlare neanche di telepatia, è quasi una connessione simultanea. La loro mente era nella mia e probabilmente il mio cervello era tutto in balìa del loro potere. Quindi questa trasmissione è immediata, nel momento in cui sto riflettendo e dico:" adesso chiedo...adesso chiedo..." mi hanno risposto di sì immediatamente. Ho sentito il sì, non so se riesco a spiegarmi.

P.H.: Sì, posso interrompere un momento? Tu oggi sei molto diverso da ieri. Oggi sei arrivato subito al sodo sulla tua esperienza; in una maniera così bella...così incisiva, netta...cercherò di fare un buon lavoro.

M.C.: Stai tranquilla, sai che la parola è comunque energia. Stai tranquilla.

P.H.: Io sono molto emozionata ed è molto importante che io sia fedele alla tua esposizione. E' importante che il messaggio arrivi integro a quelle persone che ne hanno bisogno.

M.C.: Scusa se ti interrompo, sai perchè tu hai percepito la mia diversità oggi? Perchè io sono più in sintonia.

P.H.: Sto pensando chi c'è dentro di te. Ieri eri così diverso.

M.C.: Se vuoi continuiamo dal momento in cui ho chiesto di fare queste foto per questo mio bisogno personale.

P.H.: Sì.

M-C.: E mi è stato dato questo permesso. Dopo che ho fotografato ero contentissimo perchè il mio pensiero era:" Adesso sì che quando..." Era un pensiero istantaneo. Capita a tutti di pensare un discorso intero in pochi istanti e io sapevo già che quelle foto ora avrei potuto mostrarle ad altri e quindi farmi credere. Mi sarebbero servite anche come aiuto per convincere altri che stavo vivendo un'esperienza reale... ma, subito dopo aver fatto questi scatti mi fu comunicato, sempre in maniera istantanea, che dovevo tenere le fotografie per 10 anni senza farle vedere a nessuno e, quando mi capitava -e mi è capitato diverse volte- di discutere con delle persone, parlare con delle persone, sentire lo scetticismo, sto parlando di 20...dall'81 quanto tempo è passato? Sono un po' di anni... Allora c'era più scetticismo..Oggi sembra che l'umanità si sia aperta un po' di più....Dicevo, quando mi trovavo in mezzo a questi contrasti il mio pensiero era:" Ora vado di là, prendo le foto e..." Ma poi mi costringevo a non farlo. Ho obbedito per 10 anni, quindi il rapporto che ho con le foto non è mai stato improntato alla necessità di usarle come testimonianza della mia esperienza. Mi importava di più raccontare, lasciare che poi le persone analizzassero le mie parole e che qualcosa, in quelle parole giungesse alla coscienza dell'individuo. Bastava che ci credesse oppure no. Quello che ho vissuto e che sto vivendo non me lo può togliere nessuno, quindi le foto per me non rappresentano una testimonianza, un avallo alla mia esperienza.

L.P.: Gli ufologi non perdonano ai testimoni il fatto che essi si trovino a vivere esperienze che loro inseguono. Secondo me è questo, nel senso che, se tu studi una certa materia è perchè ne sei affascinato, altrimenti fai altro. Io non faccio cucina perchè non mi interessa. Io, da esterna, a volte provo un po' di invidia perchè, comunque, riesco a sentire certe cose, anche se sono nata da una famiglia di "cicapini" per cui ho sofferto quel che ho sofferto... scettici in maniera assoluta...però, quando sento...ho anche degli amici che hanno vissuto delle esperienze...

P.H.: Cosa vuol dire "cicapini"?

L.P.: Il CICAP di Piero Angela. Per cui vivi dall'esterno; senti che c'è qualcosa d'altro perchè io sono nata sapendo che esiste un'altra realtà, per me era normale: Quando uno nasce lo sa, poi ti fanno il lavaggio del cervello e tu lo metti da parte. Poi, quando sei più maturo, dici:" No, adesso lo tiro fuori perchè mi avete stufato". Molti ufologi non accettano che gli altri vivano le cose che loro studiano dall'esterno... Magari ci sono dentro ma non se ne rendono conto. Io sono stata in gruppi di ricerca ufologici dove avevano dei testimoni, ragazzi che sono amici miei, su cui non dubiterei mai anche se non mi hanno mai fatto vedere una foto. Ma loro li prendevano in giro. Allora la domanda è:" Ma cosa ci stai a fare qui?" E' vero che ci
sono degli imbroglioni, ma esistono anche in politica, nell'ambientalismo, li trovi in qualsiasi ambito.

M.C.: Il mio cruccio, ultimamentre, da un po' di tempo è anche il cruccio da parte.....................................

(trascrizione interrotta)




parte 2

M.C.: Ieri sera abbiamo parlato...Ti ho detto che quasi aborro le persone che si creano dei contatti attraverso i canali.

P.H.:Il channelling.

M.C.:Perche, in realtà, anche se è vero che tutti siamo canalizzatori, che tutti possiamo percepire, ricevere, è altrettanto vero che il nostro cervello elabora questi dati, li trasforma e li inquina. Oggi abbiamo una grande mole di materiale e di concetti espressi anche in molti dubbi...un oceano di confusione creata anche da tutto il gran parlare che si fa di Grigi, Rettiliani etc...E' molto semplice, non c'è da aver timore, non c'è da aver paura. Non c'è da scegliere se ci sono i buoni o cattivi. E' molto semplice. Noi siamo comunque proprietà di esseri che giungono da altrove. .

P.H.: Mio Dio, che parola! Non ha un significato troppo negativo? Invece che "di proprietà" non possiamo dire che "siamo imparentati con"?

M.C.: Noi siamo loro proprietà e lo abbiamo sempre saputo, solo che il nostro orgoglio, l'orgoglio dell'individuo e della razza umana è così grande da sottovalutare questa verità assoluta.

P.H.: Definisci proprietà.

M.C.: Quando diciamo che siamo figli di Dio, che Dio è il nostro creatore, non siamo forse proprietà di questo Dio? Non siamo forse creature del Creatore? Apparteniamo ad un Creatore quindi siamo sempre stati proprietà di qualcun altro. Secondo le religioni i nostri giorni sono sempre legati alla volontà del Creatore. Questo lo accettiamo, lo diamo per scontato, non ci riflettiamo perchè è scontato, solo che noi abbiamo reso questo Creatore a nostra immagine e somiglianza.
Lo abbiamo fatto così come ci conveniva. Noi preghiamo Dio quando ci serve qualcosa e non ci ricordiamo di Lui quando stiamo in buona salute e ci facciamo i fatti nostri. Questa è l'astuzia dell'essere umano. Oggi è tempo di uscire da questi parametri. Oggi abbiamo una grande speranza, in tanta distruzione, in tanta desolazione c'è una speranza ma essa passa attraverso la volontà individuale.Dobbiamo cambiarci, dobbiamo guardare oltre quella finestra, dobbiamo essere leali con noi stessi, dobbiamo assumere le nostre responsabilità. Questo è un processo difficile ed è tanto più difficile perchè lo abbiamo rifiutato per molto tempo. Il mio non è un discorso mistico, non è un discorso religioso, è un discorso reale però non parla all'intelligenza dell'individuo, vuole solo toccare la coscienza, vuole aiutare soltanto a far riflettere così come io ho riflettuto, così come mi hanno imposto di riflettere.
Solo questo è quello che posso fare e non mi interessa convincere che la mia esperienza è reale; anche se ho tanto materiale, li ho fotografati, ho dei messaggi, e ho la loro voce, tutto questo non mi interessa perchè arriva al cervello e non al cuore.

P.H.: Io affermo sempre che l'uomo rifiuta il fatto che non siamo soli per sfuggire all'enorme responsabilità che ciò comporta..

M.C.: Questo è l'unico pezzo del biglietto.

P.H.: Un enorme prezzo perchè ti sfascia la vita!

M.C.:Non ti sfascia la vita.

P.H.: Però ti portano a spogliarti di tutto, strato dopo strato.

M.C.: E' quello che hanno fatto con me.

P.H.: La gente preferisce guardare la partita.

M.C.: Non possiamo farci nulla, è una scelta individuale. Comunque, tornando a poc'anzi, c'è tanta confusione attraverso questi vari messaggi, queste comunicazioni, perchè nella realtà è semplice: noi siamo comunque proprietà di qualcuno che viene da altrove. Siamo stati importati e la vita è stata creata. Noi apparteniamo ad un processo di miglioramento perchè, così come siamo venuti dalle stelle, così dobbiamo tornare alle stelle,o, almeno, alla coscienza stellare. Questo è un discorso importante ma è un processo che passa attraverso l'individuo, quindi è un'accettazione individuale, un'accettazione dei propri limiti. Anche la propria responsabilità è necessaria.. Non possiamo demandare ad altri le nostre responsabilità e continuare a farci trasportare. La maggior parte dell'umanità si è lasciata trasportare, lamentandosi quando i punti in cui si arrivava erano negativi. Noi abbiamo bisogno di una religione che ci guidi a livello spirituale e la religione ci ottenebra la mente; l'uomo si abitua a non pensare perchè è tutto già preparato, già pronto, già detto: c'è un Paradiso, c'è un Inferno, c'è un Purgatorio....tu devi fare questo e questo per meritartelo oppure non devi fare questo e quest'altro...se lo fai poi c'è anche la Santa Inquisizione che non è terminata ancora. E' un po' come la democrazia: noi viviamo in democrazia ma il fascismo, la dittatura, non sono finiti; hanno solo cambiato aspetto.Quando hanno visto che gli individui e la collettività stavano pensando e stavano alzando la testa hanno escogitato la strategia di non sottometterli con la forza, cosa che non funzionava più, ma di sottometterli con l'astuzia. Così ci hanno dato la democrazia, la libertà, ma tu sai benisssimo che non siamo liberi di pensare, soprattutto di dire oltre che fare tutte le nostre cose. Il 70% - forse sono pessimista - dell'umanità pensa solo con la televisione. . Alcune persone che conoscevo, gente che, quando avevo accennato alla mia esperienza e ad altre simili aveva alzato le spalle dicendo " ma no, non è possibile" si sono ricredute e sono tornate da me tutte contente dicendo:" Ma sai che quello che mi dicevi l'ho sentito in televisione?" La televisione li ha convinti, capisci? Perchè se lo dice la televisione vuol dire che è vero. La prima volta che mi sono arrischiato ad andare ad una intervista televisiva io mi sono conquistato tutta Vercelli. Tutti mi volevano bene, ma non perchè avessi raccontato cose interessanti (forse non avevano neanche capito di cosa parlavo), erano tutti con me solo perchè ero stato in televisione.

L.P.: Erano autorizzati a crederti.

M.C.: A credermi, capisci? Molti non avevano neanche capito: "Ti ho visto in televisione, che bravo! Ma ho acceso un po' tardi, non ho capito cosa stavi dicendo." L'importante è che stavo in televisione, Capisci? Forse ho perso un po' di tempo parlando a ruota libera, vi faccio vedere delle foto.



P.H. Per quale ragione avviene il cambiamento di frequenza? Non mi parlare di catastrofi. Con le grandi disgrazie (Tsunami, le Torri gemelle) tutto il mondo diventa più buono.

M.C.: E' sempre stato così. Dopo il Diluvio Universale tutto il mondo è diventato buono, dopo la guerra è diventato buono!
La frequenza è la partecipazione cosciente ad una programmazione cioè, una persona ti ascolta e non sta ascoltando te, quello che dici, ma sta facendo suo quello che possiede dentro perchè non puoi dare ad altri quello che non posseggono già, puoi solo risvegliarlo.

P.H.:Questo è il nòcciolo.

M.C.: Io non posso convincere con le fotografie, portando le prove, io devo solo parlare dicendo della mia esperienza. Se qualcosa è già dentro la persona che ascolta, è presente un seme che le mie parole possono far germogliare.

P.H.: Quante persone pensi he siano pronte a ricevere l'acqua?

M.C.: Troppo poche. E' anche per questo che da parte Loro, da parte di quelli provenienti da altre sfere, dagli extraterrestri o non so come preferisci chiamarli, negli ultimi tempi, e tu che sei nell'ambiente lo sai già, c'è stata un'amplificazione nei rapimenti, anche se ultimamente sembra che non se ne parli più. Tale amplificazione avviene perchè hanno tentato, stanno tentando di selezionare, di innescare un processo di apertura alla nuova genetica su molte più persone.

P.H.: Quando parliamo di rapimenti stiamo parlando di diverse razze?

M.C.: Certo! I Grigi, per mia esperienza personale, non ti fanno male. Il trauma, il male, sei tu stesso che lo provochi. Vedi, neanche nel mio rapimento qualcuno in realtà mi ha fatto del male, eppure la mia vita è cambiata in maniera drammatica.
Come ti dicevo prima, sono stato alle soglie del suicidio ma ero io che mi facevo del male, o meglio, era la mia condizione umana di rifiuto verso una realtà che mi procurava del male. I Grigi in molti casi sono soltanto gli esecutori di un programma.

P.H.: I Grigi, in particolare, come diceva il Colonnello Corso, sono una razza clonata.

M.C.: Sono d'accordo, sono un tipo di automi.

P.H.: Non hanno l'anima e il Col. Corso mi diceva che al Pentagono temevano che i loro creatori fossero la razza umana proveniente dal futuro. Noi dal futuro stiamo cercando di evitare una catastrofe di origine nucleare. I grandi avvistamenti infatti sono avvenuti a White Sands quando abbiamo giocato con la Bomba Atomica.
Il tempo non esiste, noi dal futuro dobbiamo cambiare gli eventi del presente che accadranno in un prossimo futuro per evitare gravi mutazioni genetiche. Se questo fosse vero abbiamo una grande responsabilità, cioè quella di cambiare quel preciso evento per evitare la catastrofe. E' tutto legato allo spazio-tempo.

M.C.: Non è solo questo, tu sai benissimo che non è solo questo, anche se io condivido pienamente quanto stai dicendo. Io sono convinto che comunque il tempo non esiste e che, in parte, una grossa parte di questo intervento alieno, nella storia dell'umanità, sia condizionato anche da noi stessi nel futuro che torniamo nel passato. Ne sono convinto.

P.H.: Questo è difficile da digerire per l'essere umano, per la persona.

M.C.: E' difficile anche da concepire.

P.H.: Sì, io lo concepisco solo perchè ho conosciuto un microbiologo, Dan Burish, un genio che il governo americano ha preso per effettuare un prelievo cellulare su di un Grigio nell'Area 51. Questo Grigio, chiamato J-Rod, aveva una famiglia, una moglie e un figlio e si è prestato per lo studio del DNA in quanto lui era una mutazione dell'umano del futuro a causa di un problema nucleare.Dan Burish io l'ho visto due volte a Las Vegas e non stava mentendo. Il governo lo aveva avvertito di non guardare nè toccare il Grigio perchè avrebbe immediatamente ricevuto delle immagini. Dan mi spiegò che, quando entrò nell'Area 51, nella zona sterile...

M.C.: Sono viaggiatori nel tempo, viaggiatori temporali e usano i loro veicoli per farlo. E' naturale perchè lo spazio e il tempo coesistono e, nel momento in cui si forma o si cerca di modificare il tempo, si crea o si modifica anche lo spazio. E' chiaro questo, spazio e tempo sono correlati, senza spazio non potrebbe esserci il tempo, senza il tempo non può esserci lo spazio. Sono due entità che nascono dall'illusione perchè, in realtà, il tempo non esiste e non esiste neppure lo spazio. Noi abbiamo l'infinito come misura dello spazio ed eternità come misura del tempo. Tra eternità ed infinito creiamo, attraverso la psiche, attraverso la falsa visione della realtà, creiamo lo spazio ed il tempo. Immagini atemporali che coesistono. Per me sono sempre stati viaggiatori nel tempo.

P.H.:Anche il Col. Corso li definiva viaggiatori nel tempo.

M.C. Una volta mi hanno spiegato che, se noi viaggiassimo alla velocità della luce e volessimo dirigere una nostra astronave verso un pianeta distante, diciamo, cinque anni luce, non riusciremmo mai a raggiungerlo perchè quel pianeta che ci appare a cinque anni luce non è realmente li, ma si tratta di una distorsione spazio-temporale. Se noi viaggiamo nello spazio non raggiungeremo mai un pianeta posto nel tempo.

P.H.: Questo è difficile, poveri scienziati che stanno studiando come raggiungere Marte! A parte che siamo già stati su Marte....

M.C.: Su Marte sì, perchè fa parte del nostro spazio-tempo. Marte, Venere... io parlo di una... fuori dallo spazio-tempo che ci compete, dove la nostra realtà si chiude, la nostra realtà finisce. All'esterno del nostro spazio-tempo noi vediamo una stella lontanissima, la vediamo anche con gli occhi, ma la scienza ci spiega che la luce emanata da quella stella non esiste più da qualche miliardo di anni. Quindi noi per raggiungere quel punto dovremmo tornare indietro nel tempo. E' questo il concetto di cui stavo parlando. Quindi noi, se usassimo un'astronave, anche viaggiando alla velocità della luce, non potremmo raggiungere quella stella che oggi vediamo con gli occhi perchè non si trova nello spazio ma si trova nel tempo.
E' un'equazione assai semplice e diventa difficile per la scienza. E' difficilissima per la scienza perchè la scienza continua a credere che l'universo il cosmo, sia sensibile, sia tattile, che sia fisico, ma non lo è. Il cosmo è un'emanazione psichica.

P.H.: E' difficile...io che sono Toro con ascendente Sagittario... ho i piedi per terra.

M.C.: Ma illusione non vuol dire che non esista, è un errore che facciamo nella nostra mente. Quando diciamo "illusione" il nostro cervello trasmette subito l'idea di un qualcosa che non esite. "Illusione" non vuol dire che non esiste. Illusione vuol dire soltanto che quella cosa non esiste così come la vedi. Quindi non è che non esiste, tu esisti, il tavolo esiste, lo tocchiamo però è illusione. Forse questo non è così come lo vediamo... Se riuscissimo a vederlo nella realtà forse riusciremmo a vedere noi stessi nella realtà e potrebbe essere completamente diverso.

P.H.: Dimmi, qual'è lo scopo degli extraterrestri? Vogliono farci raggiungere una certa potenzialità, vogliono salvarci la vita, vogliono far sì che noi si appartenga ad un qualche gruppo cosmico...Vedo che hai la foto di Ashtar Sheran...

M.C.: Sì, quella me l'ha regalata Eugenio Siragusa.

P.H.: Lui dice che ha conosciuto i Venusiani in tuta... C'è una confederazione...

M.C.: Sì, c'è una confederazione dei mondi. Clarion fa parte di questa confederazione, infatti loro lavorano assieme ad altri abitanti di altri pianeti e ad altri abitatori di spazio-tempo diverso.

P.H.: Dimmi, loro si combattono tra loro?

M.C.: No

P.H.: Dimmi, ci sono i malevoli... non mi piace la parola...

M.C.: Ci sono i malevoli però, tranne qualche errore (perchè anche loro possono commettere errori, non è che la loro evoluzione sia perfetta, almeno per quelli che conosco io), tranne qualche problema che può presentarsi come si è presentato in passato, la confederazione interstellare non permette che alcuno di questi esseri malevoli possa entrare in questo spazio-tempo. Però a volte entrano perchè sono entità psichiche ed entrano attraverso un richiamo del cervello umano.

P.H.: Hai mai incontrato quelli malevoli?

M.C.: No


P.H.: Forse perchè tu non li attiri, la tua vibrazione non li attira.

M..C.: Forse perchè io non li attiro, forse perchè c'è anche una difesa da parte di quelli che...siamo noi che li attiriamo, capisci?

P.H.: Ci credo, credo che dipenda da noi.

M.C.:L'unica possibilità, per entità aliene, di penetrare in questo spazio-tempo, soprattutto in questo momento, è la psiche umana.

P.H.: Un richiamo... un invito.

M.C.: Vedi, io, per esempio, stavo dicendo, quando sei arrivata, che non credo ai contattisti se non dopo averli sottoposti ad un vaglio molto accurato. Bisogna andarci con le pinze...mi fanno paura anche i canalizzatori perchè...ecco, quello potrebbe essere un rischio perchè invitano, si predispongono, capisci? E accettano qualunque forma di...

P.H.: Il mondo del contattismo è quello. Quando intervisto certe persone mi sono resa conto che loro vogliono la fama. E' come se da piccoli non avessero avuto sufficienti attenzioni e ora, da contattisti, si atteggiano a guru..

M.C.: Forse è un desiderio di esprimersi, di raggiungere il successo, la fama, di realizzarsi in qualche modo, di apparire, forse da piccoli hanno subìto delle angherie e sono passati inosservati...io diffido...

P.H.:Per me è difficile sapere...anche per quelli veri come Billy Meier, che sono andata a trovare in Svizzera, si formano intorno dei culti, delle persone così devote che diventano la loro protezione o, almeno, così credono. In realtà diventa un gruppo che si riunisce e che rovina il contatto.

M.C.: Il gruppo, in realtà, quando c'è qualcosa di vero nel contatto, non difende il contattista ma lo distrugge.

P.H.: Perchè gli dà meno credibilità.

M.C.: Non solo questo; lo distrugge anche a livello fisico e psichico. Il gruppo è un insieme di volontà completamente diverse dalla volontà del contattato. Ognuno del gruppo sta intorno al contattato, nella maggioranza dei casi, per fini personali.

P.H.: Qualcosa che gli manca e che spera di trovare lì.

M.C.: E quando il contattato o il messaggio reale raggiunge i vari componenti del gruppo, ogni volta che passa attraverso la bocca di uno del gruppo, perde qualche cosa, si modifica. E così quando il messaggio esce fuori dal gruppo non è più quello che era arrivato in origine.

P.H.:E' come nel caso di Gesù Cristo, no? Quello che aveva detto era molto bello....

M.C.: Molte volte mi è stato chiesto:" perchè non fai un'associazione?" No, è una cosa che disprezzo, ma non in senso negativo. Io apprezzo molto la libertà che in qualche modo sento dentro di me e quindi voglio, per prima cosa, rispettare la libertà presente in ogni individuo. Io non potrei mai trascinare dietro di me delle persone attraverso la mia vicenda personale. Posso parlare a queste persone, posso raccontare la mia esperienza, ma voglio che queste persone, poi, si assumano le proprie responsabilità come io mi sono assunto le mie. Ognuno di noi è libero. Il dono più grande della vita, secondo me, è la libertà che ogni individuo dovrebbe sempre avere.

Io non posso, non voglio condizionare nessuno. Quando vedo una persona che, mio malgrado si condiziona a causa di quello che dico perchè ci crede, per esempio, quando ripeto queste cose e capita che mi chiedano:"ma tu confermi che nel 2012...?" io non confermo, niente. Non si può vivere con dei concetti che poi diventano granitici; diventa una religione e la religione, secondo me, è una posizione della coscienza che porta a mettere le proprie responsabilità sulle spalle di altri, come abbiamo detto prima, Paola. Il cambiamento di frequenza deve essere un cambiamento individuale. Il cambiamento di frequenza è un processo salvifico. E' un processo di trasformazione che passa solamente attraverso la responsabilità individuale. Sai che non sono io a dire queste cose, le ha dette Gesù Cristo. Sai benissimo che Gesù Cristo ha detto :"Chi non prende la propria croce non potrà seguirmi"... quindi il discorso è che la responsabilità personale, la volontà personale...


P.H.: Ok, Gesù Cristo ha parlato di amore, tante persone che conosco dicono "Dio è amore".....

M.C.: Dio non ha parlato di amore, è la chiesa che ha parlato di amore.

P.H.: Gesù Cristo ha detto :" Vi dò due comandamenti: prima amate Dio, poi amatevi l'un l'altro" Se la gente si amasse non farebbe più guerre, non ci sarebbe più la pedofilia....qual'è il messaggio degli alieni sull'amore?

M.C.: L'amore è la legge del cosmo. Il cosmo si basa sulla legge dell'amore. L'amore è equilibrio. Gesù non ha parlato di amore, dell'amore che intendiamo noi, Gesù ha parlato di "amare" e amare vuol dire entrare in equilibrio frequenziale. E' trasmutare le proprie frequenze nella legge dinamica dell'amore che è la legge creativa.

P.H.: E' curioso perchè ho intervistato l'astronauta Edgar Mitchell dell'Apollo 14 che ha usato la stessa parola: "equilibrio". Ha detto che il mondo è squilibrato ed ha aggiunto che, finchè non raggiungerà l'equilibrio noi non avremo nè pace nè consapevolezza. Questa parola, equilibrio, a me interessa...

M.C.: Per quello ti dico che è una questione individuale. L'equilibrio non può dartelo nessuno se non sei tu stesso a trovarlo. La responsabilità è individuale. L'equilibrio può essere portato attraverso la sintonia, quello scambio di cui parlavamo prima, quella sintonia di frequenza.. Quindi io parlo, ti racconto un'esperienza, tu senti che questa esperienza ti smuove qualcosa dentro ma quel qualcosa devi averlo dentro anche tu. Poi serve la volontà e la determinazione perchè devi essere tu a scegliere se vuoi cambiare oppure no.

P.H.: Sì, e non puoi costringere le persone a frequentare il liceo quando sono ancora in terza elementare.

M.C.: Non puoi neanche costringere le persone a frequentare la seconda elementare; puoi solo suggerire, spiegare alle persone che ci sono delle classi e che è conveniente frequentare queste classi per un ampliamento della coscienza, per una maggiore saggezza, per conoscere...puoi solo suggerirlo.

P.H.: Quando parli alle persone tu parli così, è vero?

M.C.: Alcune volte sì, altre no.Spesso devo usare esempi più banali, più terra terra.

P.H.: Se parliamo a Firenze dobbiamo spiegare la ragione del perchè facciamo parte di una cosa più grande.

M.C.: Sono d'accordo, io non ho dubbi su di te, tutto quello che mi chiederai io farò.

P.H.: Così mi metti in imbarazzo...

M.C.: No, te lo dico per sintonia. La vita mi ha insegnato anche ad essere attento e diffidente, a volte.

P.H.: La tua reputazione infatti è questa ed io sono rimasta molto sorpresa che tu rispondessi alle e-mail e che fossi così disponibile.

M.C.: No, è semplicemente che non mi piace avere i riflettori. Il palcoscenico non mi interessa perchè io sono soddisfatto di come sono. Posso avere tanti difetti ma non ho la debolezza di desiderare di pormi su di una ribalta per ottenere
qualcosa di cui sono stato carente... io mi basto. Ormai ho imparato a vivere anche nella solitudine. Mi piace la solitudine e da solo ci sto anche bene.

P.H.: La tua storia è così concreta, così netta. C'è tanto materiale ed è un peccato che non ci sia qualcuno di molto affidabile che possa realizzare un documentario.

M.C.: Io potrei anche farlo ma, come dici tu, ci vorrebbe qualcuno di molto affidabile. Mi hanno anche fatto delle proposte. Qualcuno a Milano voleva fare un documentario, avrei dovuto mandare i filmati e le fotografie...ma non mi sono fidato. Con una persona di cui mi fido...allora sì, si possono fare tante cose perchè, come dici tu, il materiale non manca.

NASTRO MUTO

M.C.: Solitamente hanno questi due modi: una proiezione direttamente nella tua mente e ti risvegliano, come se tu vivessi un ricordo di ieri. Può essere un ricordo anche di molti anni prima e tu lo vedi come se fosse ieri. Ti ricordi, ti viene alla mente ma è diverso dal ricordo perchè tu lo vedi come uno schermo mentale, vedi proprio un'immagine, oppure ti fanno vedere attraverso una specie di monitor, non è un monitor, naturalmente, però è come se lo fosse e vedi delle immagini che sono state...

P.H.: Tu sei entrato in una stanza e c'era un monitor?

M.C.: Sì, esatto.




parte 3

P.H.: Non mi dire che vedi cosa succederà nel 2012...?

M.C.: Che avrebbe procurato al pianeta una lacerazione programmatica. Sarebbe capitato qualcosa di costruito che avrebbe portato l'umanità all'ultimo tratto della propria follia, questo mi avevano detto. E poi è successo che mi hanno dato delle profezie:" leggi Nostradamus" mi hanno detto, "leggi questa e quell'altra profezia...". Io le ho lette ma non ci ho capito nulla. Però... l'11 settembre era un sabato, mi sembra di ricordare...

P.H.: Era venerdì.

M.C.: Era il giorno in cui era venuta a trovarmi Florinda Balli.

P.H.: La conosco molto bene, è svizzera.


M.C.: Era venuta qui perchè ci eravamo conosciuti a Lugano. Aveva voluto un paio di articoli da mettere nel suo sito e quel giorno mi aveva chiesto se c'erano delle novità nella dimensione aliena e io le avevo risposto:"mah...qualcosa dovrebbe accadere..." Poi lei prese il treno perchè doveva tornare a Lugano e mi telefonò dalla stazione dicendo che aveva sentito la notizia per radio... davano la notizia già nel pomeriggio di venerdì. Solo in quel momento io sono andato a rileggere le profezie, i passi profetici che mi avevano dato e ho capito che Nostradamus parlava dell'11 settembre.

P.H.: Secondo te siamo abbastanza folli da creare un problema nucleare?

M.C.: Sì, questo non bisogna dirlo alla gente però è così.

P.H.: Sarà un incidente?

M.C.: Sarà un incidente voluto.

P.H.: Voluto...causerà problemi...come facciamo? Possiamo alterare lo spazio-tempo per evitare... Io non penso che tutto sia predestinato.

M.C.: No, non è predestinato. Non esiste il destino. Il destino è il processo delle nostre scelte. Non è detto che io quando nasco devo fare per forza determinate cose. Io posso fare quelle cose ma posso farne delle altre. Non è programmato, le sorti dell'umanità non sono predestinate.

P.H.:Io la penso come te... allora, come si può evitare?

M.C.: Non si può evitare se ci sono o ci saranno queste persone che intenzionalmente vorranno questo. Lo vorranno per i loro fini, perchè odiano la vita e non hanno frequenze d'amore.

P.H.: Allora questo vuol dire distruzione completa della razza umana?

M.C.: No, completa distruzione no. Non ci sarà.

NASTRO MUTO

M.C.: Se mi proietto tra 20 o 30 anni dirò...Ma è difficile che io tra venti o trent'anni...chi lo sa... può darsi...ma... non è detto che io sia qui presente a vedere. Ecco, è già un errore perchè abbiamo posto delle limitazioni. Non riusciamo a vederci come delle creature immortali, perchè siamo infiniti e fintanto che avremo queste chiusure noi, realmente, saremo dei mortali.

P.H.: Loro vivono per molti anni?

M.C.: Loro vivono a lungo ma lasciano il corpo fisico anche loro. L'unica differenza tra noi e loro è che loro hanno la coscienza quando si reincarnano.Quando creano un corpo nuovo hanno la coscienza che avevano all'inizio, mentre noi la perdiamo. Loro sanno di essere sempre quello che sono.

P.H.: Loro hanno una società normale dove si accoppiano, hanno dei figli?

M.C.: Su Clarion, sì.

P.H.: I figli sono partoriti dalle donne?

M.C.: Loro hanno una gestazione molto più corta, non sono 9 mesi. Mi hanno accennato a circa 3 mesi del nostro tempo e crescono normalmente ma con delle capacità diverse dalle nostre. I bambini hanno tutta la saggezza immagazzinata, tutta la saggezza dell'intero popolo.

P.H.: Queste foto che mi hai mostrato sono di Clarion?

M.C.: Quella bambina è di Clarion.

P.H.: Anche le altre donne?

M.C.: Sì.

P.H.: Le donne aliene che sono sulla terra, sono coscienti di essere di Clarion?

M.C.: Sì, ci sono altre creature che sono su piani astrali più sottili, ma loro di Clarion vivono in una materia diversa dalla nostra. La loro densità atomica è diversa dalla nostra. Infatti devono rallentare il dinamismo atomico per rendersi visibili ai nostri occhi e per potersi adattare alla vita sulla Terra. Devono rallentare di molto queste frequenze però, tutto soomato, sono fatti di carne ed ossa come noi.

P.H. : Io sono solo la portavoce di chi ha avuto esperienze. La mia missione e' quella di fare un lavoro buono e di riportare fedelmente quello che dicono i testimoni, perche' alla gente giunga la notizia senza aver subito nessuna sorta di alterazione.

M.C: Io ho sentito il dovere di raccontare la mia esperienza dopo 11 anni. Raccontare quello che mi e' accaduto, che poteva accadere anche agli altri, che mi ha trasformato completamente, nella vita, negli affetti, interiormente, pero,' io dopo mi sono pentito di averlo fatto perche' ho incontrato..... e' vero che ho incontrato della gente aperta, della gente grande e bella dentro. Della gente che desiderava conoscere e che sta cercando una verita ma, ho trovato anche tanta cattiveria. Ho trovato delle persone che sono egoisticamente portate a dei fini dagli interessi personali e questo mi ha disgustato. Ho incontrato anche dei folli, dei pazzi veri. Due mesi fa e' venuto qui, a casa mia, dopo reiterate telefonate una persona che quando e' arrivata si e' presentata come il comandante in capo della flotta extraterrestre e, per dimostrare che lui era un extraterrestre mi ha fatto vedere quello che per lui era il raggio laser ed era una pila tascabile, cinese, con i led luminosi. Queste cose mi angosciano...

P.H.: Posso chiederti in questi casi come fai a mandarlo via?

M.C.: Io avevo intenzione di invitarlo a pranzo perche' e' mia abitudine , quando non conosco una persona di averlo come un amico, una persona cara poi, quando ho visto realmente di che persona si trattava, allora con tutta la mia buona volonta', ho dovuto inventarmi un impegno improvviso. Io detesto mentire, amo la franchezza. Anche se sono brusco a volte amo dire cio' che penso, non sopporto piu' un mondo fatto di menzogne eppure, in questi casi ti devi proteggere. Era una persona pericolosa.

P.H.: Ci sono queste persone che ti vengono a trovare, poi ci sono quelle che pensano che tu sia un guru...... Come gestisci quest'ultimo gruppo di persone?

M.C.: Io mi faccio odiare da quelle persone nel senso che loro credono che io possa dare qualche cosa, qualche insegnamento. io sono sempre stato molto chiaro io dico loro che non sono un maestro, non posso insegnare nulla se non la mia esperienza. Se dalla mia esperienza potete trarre qualche insegnamento, io sono contento pero', non posso insegnare nulla perche' io sto ancora imparando. Ecco, in quel momento hai una reazione da parte di quelle persone che a volte e' distruttiva perche' si sentono traditi. E' come se tu non volessi dare loroqualche cosa che gli appartenga che sia di loro diritto.
Io sono una persona che da quando nell'81 ho avuto questa esperienza che mi ha cambiato, sono diventato una persona che puo' essere amata o odiata.

P.H.: Nell'81 eri sposato? avevi dei figli?

M.C: Si, ero sposato e avevo due figli. La bambina aveva 7 anni ed il bimbo 4

P.H.: questo e' accaduto tutto all'improvviso?

M.C: si, io avevo avuto delle esperienze come tutti quanti. Avevo visto delle luci in cielo pero', quella notte, la notte del rapimento e' caduta su di me all'improvviso. non mi aspettavo una cosa del genere e, da quel momento e' cambiato tutto quanto.

P.H.: Ho notato che hai usato la parola rapito. Lo chiami un rapimento o un contatto

M.C.: Lo chiamo rapimento

P.H.: Perche' e' avvenuto contro la tua volonta'?

M.C.: Si, io non volevo, mi hanno costretto. Ero in casa. Nel libro c'e' tutta la storia, tutti i momenti drammatici che ho vissuto. Io ero in casa ed ho avvertito.... cominciavo a stare male
fisicamente, mi sentivo febbricitante e quindi in maniera improvvisa ho sentito una voce dentro di me. un ordine imperiosp che mi induceva a recarmi fuori, a ritornare sulle colline del Monferrato sulle quali eravamo stati la sera prima con degli amici a fare un passeggiata. La sera precedente eravamo usciti con degli amici dopo la cena in una pizzeria eravamo andati a fare un giro sulle colline del Monferrato a 18 km da Vercelli. Siamo scesi dall'auto a passeggiare e mentre eravamo li, e' apparso nel cielo un globo luminoso, di fuoco.Questo globo si e' abbassato dietro a degli alberi e sembrava fosse atterrato e allora noi, tutti quanti presi dall'eccitazione siamo andati a vedere che cosa era successo. Naturalmente era notte, era buio, la zona era difficoltosa con rocce e rovi quindi, abbiamo desistito da questo proposito e ognuno e' tornato a casa propria. Da quando io sono tornato a casa, ho cominciato a sentirmi male. Avevo caldo, avevo freddo, avevo la febbre, in un primo momento avevo pensato che tutto cio' poteva addebitarsi ad una cattiva digestione a qualcosa che avevo mangiato e che mi aveva fatto male. Non riuscivo a dormire e poi ho sentito questa voce che mi compenetrava e mi induceva a riprendere l'auto e a tornare sulle colline. Ed io in quel momento ho cominciato una lotta titanica, una lotta incredibile. Ho cercato di svegliare mia moglie per dirle che stavo male e che sentivo il bisogno di uscire. Mia moglie continuava a dormire come se fosse stata drogata. Nel libro, racconto nei dettagli un'esperienza particolarmente strana, e' come se la mii abitazione, casa mia, fosse stata chiusa da un qualche cosa...... non so come definirlo, sembrava quasi di essere congelati. Non so se il termine e' giusto. Infatti io vado in bagno, prendo dell'acqua da bere, poi mi scivola il bicchiere dalle mani e questo bicchiere cade, va verso il pavimento in maniera lentissima

P.H.: Perche' si ferma il tempo?

M.C.: Essendo un sabato sera, fuori c'era il via vai di un giorno di festa. All'interno di casa non si avvertivano i rumori. Quando il bicchiere cade per terra ed esaplode in mille frantumi, io non odo il rumore. Era tutto quanto cristallizzato. Era come se il tempo avesse rallentato. Quindi per me e' un rapimento perche' io non volevo andare. Piu' io opponevo resistenza, piu' nel mio cervello arrivava un dolore lancinante nella mia testa il malessere cresceva. Mi accorgo di questo che man mano decido di prendere l'auto e ritornare verso le colline, mentre andavo il malessere si attenuava. Se invece pensavo di voler tornare a casa, il malessere riprendeva forte e piu' di prima.
quindi e' una costrizione, per me e' stato un rapimento. Se mi avessero detto di andare in quel posto, io non ci sarei andato.


P.H.: Ieri questa ti sembrava un'esperienza ostile. Oggi nel 2007?


M:C.: No, Anche nel libro dico che coloro che furono i miei carcerieri, li definisco violentatori, li definisco rapitori. coloro che mi rapirono e mi tennero prigioniero sono stati narrati come coloro che mi hanno donato la liberta'.


P:H: Ti hanno fatto vedere una certa verita'.


M:C:: Mi hanno fatto vedere che il cosmo non e' quello che crediamo, che la vita non e' quella che viviamo, che tutto cio' che crediamo essere vero e' soltanto una mera illusione.
Mi hanno fatto affacciare ad una finestra sul cosmo, mi hanno portato ai limiti della follia, hanno distrutto il Maurizio che c'era, Maurizio che c'era prima non c'e' piu', lo hanno lapidato, lo hanno scorticato pero' mi hanno concesso di vedere oltre, oltre i confini della realta', di quella che noi definiamo realta'. Mi hanno fatto un grande dono, mi hanno donato la liberta'.

P.H.: Ad un prezzo molto alto....

M.C.: Ad un prezzo molto alto. Vedi, quello che dico alle persone quando mi chiedono, quando capisco che queste persone vogliono qualche cosa perche' credono che io possa essere un maestro, quello che dico e' che io non possiedo la verita' ma, la mia verita' mi appartiene completamente e mi rammarica, mi spiace che questa verita' che mi appartiene, che e' ormai in me radicata sia manipolata perche' non tutti possono capire .
P.H.: Certo, siamo sul pianeta terra, siamo umani siamo una specie particolare, stiamo crescendo, tu stai cercando di portare l'individuo dalla terza elementare direttamente al liceo ma non si possono saltare classi, a te e' successo, loro lo hanno fatto....

M.C.: Si ma forse c'era gia' una preparazione.

P.H.: Proprio questo volevo chiederti....

M.C.: Si, perche' poi io ho capito, tutto cio' non accade per caso. Mia madre era stata rapita.

P.H.: Come l'hai saputo?

M.C.: Mi hanno fatto vedere le immagini, noi potremmo definirle come immagini registrate. Mi hanno fatto vedere queste immagini in un monolito, in una piramide rosso rubino che fungeva come uno schermo. Mi hanno fatto vedere l'immagine di una ragazza che camminava in un cimitero, Io in un primo momento non l'avevo riconosciuta e mi hanno detto: " non potevi conoscerla. E' tua madre quando era ragazza, anche lei ha conosciuto i segreti delle stelle." Quindi c'e' una programmazione.

P.H.: Tua madre te ne ha mai parlato? Ti ha mai chiesto nulla?


M:C.: Mia madre e' morta quando avevo tredici anni. Con mia madre ho avuto sempre un rapporto particolare, un rapporto intenso. Io e mia madre non avevamo bisogno di parlare. Lei mi guardava ed io capivo. Io la guardavo e lei capiva. Non ricordo dei discorsi, dei ragionamenti con mia madre, so che il nostro rapporto era un rapporto completo. Quando mori' io senti' molto la sua mancanza. non soffri' molto. Non ebbi la sofferenza viva che si prova nella psiche, che si prova nella carne, ero sereno perche' io sapevo. Nove mesi prima io seppi che lei sarebbe morta.

P:H.: Come e' morta?

M:C.: Aveva avuto dei cali di pressione. Il medico aveva diagnosticato invece il contrario, aveva capito, forse un errore, che aveva la pressione alta e diede dei farmaci per abbassarla. Mia madre fiduciosa li assunse, da quel momento in poi probabilmente il muscolo cardiaco e' stato inficiato e ha dovuto poi essere ricoverata con disfunzioni cardiache molto gravi.
Nove mesi prima, nel momento in cui mia madre entro' in ospedale io sapevo che sarebbe morta. Ne avevo la certezza e aspettavo quel momento con serenita'. Avevo la certezza che comunque non mi sarei mai staccato da mia madre. Naturalmente in quel periodo avevo tredici anni, io credevo in Dio, il Dio dei cattolici e quindi da ragazzo quale ero io pregavo per mia madre, pregavo questo Dio di farla vivere e di guarirla. Nel momento in cui mia madre mori' io mi arrabbiai molto con Dio perche' allora pensavo che Dio dovesse ascoltare tutte le nostre preghiere. Da quel nmomento in poi dissi:" Tu non esisti, tu non ci sei perché non mi hai ascoltato." Poi col passare del tempo e attraverso questa esperienza vissuta nell'81 ho cominciato a riflettere e a pensare in maniera diversa. Ho capito che esiste una mente divina che e' totalmente diversa dall'immagine alla quale normalmente siamo abituati. Esiste una mente divina ma non tutte le nostre preghiere possono essere ascoltate perche' esistono dei programmi e la vita e la morte sono soltanto delle radici di questo programma. Quindi con mia madre come ti stavo dicendo ho sempre avuto un rapporto di intesa perfetta. Quella notte mi fecero vedere mia madre ragazza.

P.H.: Ti hanno mai fatto vedere tua madre viva?

M.C.: Si, l'ho incontrata.

P.H.: So che ti hanno portato su Clarion. L'hai incontrata sulla Terra o su Clarion?


M:C.: L'ho vista in casa. Una sera mi dissero che avrei ricevuto una visita che mi avrebbe fatto piacere. In un primo tempo pensavo di sognare perche' ero a letto, stavo dormendo e poi invece mi accorsi che non stavo assolutamente dormendo ma che ero sveglio. Avevo visto mia madre ma non cosi' come l'avevo conosciuta in vita sulla terra, non aveva le stesse sembianze. Sapevo che era mia madre ma non aveva lo stesso aspetto.

P.H.: Com'era?

M.C.: Era molto piu' giovane. Non abbiamo parlato, non mi ha detto nulla ma mi ha fatto un cenno che era tipico, un cenno con la mano che mia madre faceva solo con me. Mi ha sorriso e basta.

P.H.: Questo sembrava un sogno?

M.C.: No, in un primo momento mi sembrava un sogno perché ero a letto poi, mi sono accorto che non era un sogno infatti mi sono alzato da letto, stavo per andarle incontro e lei mi ha fermato, mi ha sorriso, mi ha fatto questo cenno che io riconoscevo essere un cenno abituale. Mia madre quando noi da piccoli andavamo a letto per salutarci, per darci la buona notte ci faceva un cenno con la mano e mi ha fatto lo stesso cenno. Io in quel momento, prima che finisse tutto cio', ho sentito dentro che dovevo rimettermi a letto e addormentarmi. Ti assicuro che non e' stato un sogno.

P.H.: Gli abitanti di Clarion sono di carne e ossa? Li hai mai incontrati per strada?

M.C.: Li ho incontrati al supermercato.

P:H.: Facevano spesa?

M:C.: No, dovevamo incontrarci.....
la gente non deve credere a quello che io racconto, devono solo riflettere su quello che racconto e magari riflettere se tutto cio' che ho raccontato puo' essere reale puo' essere vero e se la loro coscienza gli fa intuire che potrebbe essere reale, di interrogarsi sino al punto, se e' possibile, di raggiungere un interrogativo: se non siamo soli. Le foto non sono una prova anche perche' io non le divulgo Ho foto di ufo, di alieni. Questa e' la foto di Suell, racconto di lui nel libro.

P:H.: Potrebbe camminare tra noi!

M.C.: Cammina tra noi, io l'ho incontrato in una grande citta' di cui non posso fare il nome.
Mi ha dato un cartoncino nero e questo cartoncino mi dava degli impulsi, mi suggeriva di fare o di non fare determinate cose.

Io ad un certo punto so che devo andare a prendere il treno per recarmi in una citta' dove incontrero' qualcuno di loro. Durante il viaggio io mi chiedo: "Ma come mai devo prendere il treno per andare in questa citta' se altre volte quando loro hanno voluto mi hanno prelevato?" Forse e' una prova, forse e' un meccanismo strano che io non capisco. Quando io arrivo in questa citta', incontro tranquillamente questa persona che avevo gia' incontrato su una nave magnetica, su un ufo.

P.H.: Dove era l'appuntamento?

M.C.: Sapevo di dover andare in un bar e di aspettare. Poi sono passate le ore. Passavano le ore e non arrivava nessuno e l'angoscia mi prendeva. Pensavo fossi stato io ad inventarmi questa cosa... Dopo un po' di tempo, tanto tempo, arriva tranquillo come un ragazzo qualsiasi e mi dice."Ciao e' tanto che aspettavi?" E tutto nel libro.

P.H.: E' normale? Parla normale?

M.C.: Si, ha un appartamento, lavora sulla terra

P.H.: Come fai a riconoscerli?

M.C.: Li riconosci

P.H.: Tu li riconosci

M.C.: Mi ha chiesto se avevo notato qualche cosa di strano nella cassiera del supermercato ma a me non sembrava. Era una bella ragazza ma non mi sembrava di aver notato qualcosa di strano. Poi ho riflettuto un poco e ho detto :" Ma si, qualcosa di strano c'era!" Aveva un orecchino strano, sembrava un mondo dentro un mondo. In quel momento io non ci avevo fatto caso, solo quando me ne hanno parlato. Ci sono di loro che vivono e lavorano qui sulla terra.

P.H.: A quale scopo?

M.C.: Perche' devono influenzare l'evoluzione di questo pianeta, non condizionarlo, influenzarlo.

P.H.: Hanno DNA completamente alieno o meta' aliena e meta' umano?

M.C.: Ce ne sono alcuni che sono totalmente alieni che sono venuti qui gia' adulti. Apparentemente hanno trenta , quarant'anni. Arrivano cosi'. Loro non hanno problemi per avere documenti ecc. e sono proprio di DNA alieno definiamoli cosi', poi ci sono quelli che nascono qui che sono alieni ma che prendono il corpo con il DNA umano e quindi sono ibridi.

P.H.: Pensi che il governo ne sia a conoscenza?

M.C.: Non tutti, alcuni

P.H.: Le donne sembrano attrici

M.C.: Sono molto belle. Devi notare una cosa particolare che mi e' stata spiegata, queste sono foto polaroid effettuate senza lo sviluppo, c'e' sempre un assorbimento della luce perche' loro assorbono la luce dell'atomo.
In uno degli ultimi contatti, in una base che loro hanno in profondita' nel mare, di fronte alla citta' di Genova......(visione di foto)......Questa e' la foto di quelli che un tempo nella Bibbia venivano definiti Cherubini, sono esseri astrali

P.H.: Sei incredibile! Riesci a fare delle foto....

M.C.: no, affatto

M.C.: Guarda questa foto, occorre molta luce..... c'e un'astronave e si vedono delle figure. Una di queste e' un grigio di quelli alti almeno cosi' li definiscono. Questo e' un altro grigio ma di razza ibrida , un innesto tra umani e alieni

P.H.: Dove hai fatto questa foto?

M.C.: Nella base:

P.H.: Come ti ci hanno portato?

M.C.: Fisicamente, l'anno scorso.

P.H.: Come accadde?

M.C.: Ormai c'e' una simbiosi. Intanto inizio ad avere uno stato di estremo nervosismo, incomincio ad avere anche fastidio, sono molto teso ed avverto delle induzioni e mi lascio guidare da queste induzioni. Quando sono molto forti vado in determinati posti. Arrivato in un determinato posto, li incontro una persona fisica che appartiene al mondo alieno. Mi fa da guida e mi porta in questa base.

P.H: Come ti hanno portato in questa base?

M.C.: Con una barca normalissima. Siamo partiti dal porto, siamo andati in un punto del mare e da quel momento in poi il mare intorno a noi ha cominciato a roteare. Io mi sono spaventato, naturalmente, perche' sembrava un ciclone e siamo cominciati a scendere con tutta la barca. Intorno mentre scendevo io vedevo come una parete di cristallo, l'acqua non era piu' liquida, era solida. Le pareti d'acqua erano solide. Faceva come una specie di tunnel e scendevamo giu' finche' ad un certo punto si sono poi aperte come dei raggi come se noi ci trovassimo nel centro di una ruota e c'erano dei raggi che erano i corridoi di questa base e da li siamo penetrati in questa base che loro hanno sotto il mare.

P.H.: Di che razza si tratta?

M.C.: Sono Clariani che collaborano con un'altra razza

P.H.: Io intuisco che non sei un turista, che hanno un programma ben definito. Vogliono che tu divulghi questa realta' cosi' complessa, cosi' difficile da digerire in maniera soft?

M.C.: E' molto probabile, ma forse la cosa primaria e' che mi stanno istruendo, questo lo penso io e posso anche sbagliarmi. Mi stanno istruendo, quindi tutto quello che mi sta accadendo, cio' che vedo che vivo e che in parte serve a portare ad altri in maniera soft come tu hai detto, questa realta', principalmente penso che serva a me stesso.
Vedi Paola, noi crediamo di fare delle scelte. A volte per noi e' terribile capire, accettare che abbiamo fatto delle scelte, che abbiamo fatto delle cose pensando di aver deciso noi, invece a volte non e' cosi'. Se potessi tornare indietro, non potrei vivere in un'altra maniera. Non ha mai avuto su di me nessun fascino lo sport, il calcio, ne' i miei hobby erano la pesca, il lavoro, la famiglia. Ho sempre creduto, questo si, fin da ragazzo, che gli altri mondi fossero abitati. Ho sempre creduto che ci fossero delle intelligenze viventi su altri piani. Comunque avevo una vita normale e improvvisamente sono stato scaraventato...........

M.C.: Loro quando camminano scivolano, e' un effetto straordinario.

P.H.: Anche per strada camminano così?


M.C.: No, per strada tu vedi la persona normale, se fai attenzione lo capisci da alcuni indizi. Sono sempre delle persone molto gentili, sono delle persone che irraggiano anche quando non parlano, un' energia che ti fa star bene. Sono persone che quando parlano hanno la voce che puo' sembrarti lievemente metallica, un po' bassa ma a volte questo succede perche' c'e' una specie di traduttore immediato dal loro linguaggio al nostro ma probabilmente le loro corde vocali danno questo tono un po' più basso, più profondo. Hanno le orecchie grandi, poi ci sono gli occhi particolari che sono soprattutto penetranti e hanno questi modi gentili, affabili. Ma soprattutto l'energia, l'energia che senti..... Infatti ti possono incutere paura per la forte energia che emanano. Ti senti a disagio

P.H.: Io nel mio ultimo libro ho scrito molto riguardo a ciò, su come ci si deve comportare, per non spaventarci al cospetto di razze aliene prima di tutto accettando le diversità che esistono tra le razze terrestri. Tu sei stato cosi fortunateo. Questo ti e successo nell'81. Ora cerchiamo di capire, questo non e' stato solo un contatto, hai qualche previsione sul futuro? Possiamo dare una speranza alle persone?

M.C.: La speranza si, l'unica speranza è che la nostra coscienza, la coscienza umana si ponga su un piano diverso, si ponga su un piano più evoluto.

P.H.: Non abbiamo più molto tempo......

M.C.: Non abbiamo più temppo e il compito diventa titanico. E' un cambiamento di dinamismo piu' che di consapevolezza e' dinamismo. Il tempo per cambiare il dinamismo c'è perché sono due cose diverse. La consapevolezza ha necessità di un lunghissimo tempo di assimilazione. Tutto quello che mi è accaduto appartiene ad un programma iniziato non so quanto tempo fa. Quando mi fecero vedere le immagini di una fanciulla di una ragazza che poi riconobbi e che non potevo riconoscere subito perche' io non ero ancora nato, riconobbi come mia madre e mi dissero che anche lei era stata toccata dai signori delle stelle, allora cominciai a comprendere che tutto quanto faceva parte di un programma. Molti di noi su questo mondo inconsapevolmente fanno parte di questo programma. Anche individui, persone che a volte dicono di non aver mai visto nulla.
Noi vediamo in questa realtà meccanica, io ho imparato a vedere in una realtà magica. Uso magia non nel senso negativo solito, perché l'universo è in effetti una creazione magica e le dimensioni, la stessa creazione che noi supponiamo abbia i parametri fisici, non li ha affatto. La materia è solo un illusione è soltanto la cristallizzazione del nostro pensiero. Noi vediamo ciò che abbiamo imparato a credere vero. Quando l'uomo riuscira' ad affacciarsi a questa finestra e vedrà in realtà con occhi nuovi, percepirà l'universo che lo contiene, potrà impazzire o evolversi, non ci sono alternative.

PH.: Forse tutte e due le cose......

M.C.: Io ho passato sia l'una che l'altra. Io non credo di essere superiore agli altri però ho visto cose che gli altri non hanno visto. Anzi queste cose mi hanno insegnato ad essere più umile e ogni volta che rifletto su quanto mi accade, su quanto mi è accaduto, su quanto potrebbe ancora accadermi mi sento sempre così piccolo, così solo e mi chiedo ancora:
Perché io?

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